La mostra racconta la precarieta', la morte, la fatica attraverso videostorie e reportage fotografici. Il percorso espositivo inizia con le immagini del rogo alla ThyssenKrupp e con l'enorme problematica della sicurezza per continuare con le fotografie sul lavoro minorile e con le testimonianze di lavoratori stranieri in Italia, tra la tirannia del caporalato, i rischi sul lavoro, il problema della cittadinanza.
Verrà inaugurata martedì 15 luglio alle ore 17.30 negli spazi del Munizioniere di Palazzo Ducale una mostra multimediale sulle problematiche del lavoro e della sicurezza: precarietà, immigrazione raccontati con video, fotografie, installazioni, nel settimo anniversario del G8 genovese. Al lavoro – Genova chiama, questo il titolo della rassegna realizzata da Progetto Comunicazione e dal comitato Piazza Carlo Giuliani.
Dal 2001 ogni anno Progetto Comunicazione e il comitato Piazza Carlo Giuliani presentano in luglio a Genova una nuova mostra dedicata ai diritti negati. Sono stati affrontati i temi della giustizia, dell’informazione, dei pericoli per la Costituzione, della tortura, della guerra, dell’acqua.
Quest’anno il tema è il lavoro. Un buon modo per fotografare la nostra società è capire come paga chi lavora, quali condizioni gli impone, quali diritti gli riconosce, quanti lavoratori uccisi è disposta a tollerare.
In Italia di lavoro si muore ogni giorno, per infortunio e per malattia.
In questa mostra il lavoro prende parola per raccontare la precarietà, la morte, la fatica. Il vasto percorso espositivo inizia con le immagini del rogo alla ThyssenKrupp e con l’enorme problematica della sicurezza. Si va dalle morti nei cantieri alle situazioni a rischio dei lavoratori clandestini, dalle difficoltà dei precari agli specifici problemi delle lavoratrici, senza dimenticare il problema degli infortuni delle casalinghe tra le mura domestiche. Un’interminabile striscia di carta riporta la cronaca delle centinaia di morti sul lavoro in questi mesi. Un approfondimento è dedicato all’avvelenamento da amianto, raccontato con testi, fotografie e
videointerviste realizzate a Casale Monferrato.
La sezione sul lavoro precario riporta videostorie e reportage fotografici, con testimonianze raccolte nei cantieri, nel porto, nel commercio e nel terziario avanzato.
L’area dedicata ai migranti inizia con le fotografie sul lavoro minorile nel mondo, presenta le nuove rotte
della migrazione e le testimonianze di lavoratori stranieri in Italia, tra la tirannia del caporalato, i rischi sul lavoro, il problema della cittadinanza.
Art director di “Al lavoro - Genova chiama” è Federico Mininni. Alla realizzazione della mostra hanno
contribuito registi, fotografi, videomaker e giornalisti. Alcuni nomi: tra i giornalisti e scrittori ci sono Alessandra Fava, Fabrizio Gatti, Carlo Riva, Marco Rovelli; tra i fotografi Lucio Cavicchioni, Elio Colavolpe, Fabio Fiorani, Dino Fracchia, Fausto Giaccone, Eros Mauroner, Fernando Moleres, Samuele Pellecchia; tra gli artisti Raffaella La Vena, Winfried Loeschburg, Sara Poli.
inaugurazione martedì 15 luglio alle ore 17.30
Palazzo Ducale, spazi del Munizioniere
Piazza Matteotti 9 - Genova
ingresso libero