Galleria Contemporaneo
Mestre (VE)
piazzetta Olivotti, 2 (via Piave)
041 952010 FAX 041 952010
WEB
Res derelicta
dal 10/9/2008 al 11/10/2008
mar-giov 15.30-19.30, ven-dom 10.30-12.30/15.30-19.30

Segnalato da

Galleria Contemporaneo




 
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10/9/2008

Res derelicta

Galleria Contemporaneo, Mestre (VE)

Dall'abbandono all'emblematicita' dei luoghi. Armando Lulaj, il team Built Event (coordinato da Aristide Antonas e Filippos Oreopoulos), Vincenzo Casali e Harald Gsaller propongono un viaggio fra luoghi e cose che apre nuove prospettive sul ruolo dell'arte, sui processi di trasformazione, individuale e collettiva, e sulla condizione degli spazi nei quali viviamo.


comunicato stampa

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Res derelicta indicava nel diritto romano lo stato di abbandono di un bene o di una cosa di cui ci si può riappropriare per occupatio e diventa qui una metafora per riflettere sui luoghi di margine, sui residui di ogni organizzazione razionale del territorio e dei processi produttivi. Una metafora, dunque, che vuole esprimere come la nostra società sia contraddistinta da una enorme capacità di produrre deiezioni, resti, rifiuti, facendo dell’abbandono una condizione pervasiva ed ubiquitaria.

Ambiente/discarica, consumo/rifiuto, uso/disuso: fra le res derelictae si può cercare, non solo il lato negativo della nostra società, ma possibilità ulteriori. L’arte è una ricerca che coglie di fatto tale apertura, tale ulteriorità di sensi possibili e sa svilupparla in nuovi modi partecipativi e comunicativi. Abbandono ed emblematicità allora vengono a convergere in spazi e pratiche che si configurano come sperimentali, duttili e, al contempo, paradigmatici.

Un bidone di petrolio rotola fra le strade di New York e Roma, riflettendo l’immagine vaga e instabile della città; un’isola deserta nell’arcipelago delle Sporadi diventa scenario della ricostruzione di possibili narrazioni; un filosofo ripercorre i luoghi, i momenti della propria formazione e brevi descrizioni rivelano aspetti inconsueti di scorci urbani; un antico parco italiano è colto emblematicamente nella totale incuria in cui è stato lasciato.

Armando Lulaj, il team Built Event (coordinato da Aristide Antonas e Filippos Oreopoulos), Vincenzo Casali e Harald Gsaller propongono un viaggio fra luoghi e cose che apre nuove prospettive sul ruolo dell’arte, sui processi di trasformazione, individuale e collettiva, e sulla condizione degli spazi nei quali viviamo.

Vincenzo Casali (1959 – Pavia) è un progettista ed un artista. Laureato in architettura a Venezia, ha studiato a Londra presso l’AA e a Urbino allo ILAUD. Ha insegnato presso lo IUAV, il Politecnico ETH Zurigo, la New York University e la Columbia University, New York; è consulente UNESCO dal 2000.

Harald Gsaller (1960 Lienz – Tirolo Orientale). Vive e lavora a Vienna. Ha studiato chimica e fisica presso l’Università Johannes Kepler di Linz. La sua ricerca artistica indaga le connessioni tra scienza, vita quotidiana e arte attraverso la fotografia, l’uso dei testi e la grafica. Ha recentemente ricevuto il Preis des Landes Oberösterreich al 30° concorso nazionale di grafica - Innsbruck 2007 e lo Auslandsstipendium Paliano del Landesregierung Oberösterreich. Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali.

Armando Lulaj (1980 – Tirana) vive e lavora a Bologna. Ha recentemente partecipato alla 52ª Biennale di Arti Visive di Venezia, alla 4ª Biennale di Gothenburg e alla 3ª Biennale di Praga e a mostre collettive presso Artra Gallery - Milano, Fondazione Sandretto - Torino e Apexart - New York. Ha esposto, inoltre, in personali presso Te Tuhi Center for the Arts – Nuova Zelanda, Artra Gallery - Milano, Insurgent Space -Tirana.

Built Event è una serie di progetti realizzati da un team informale di architetti, artisti, filosofi, scienziati coordinati da Aristide Antonas e Filippos Oreopoulos. Si articola in quattro diversi eventi (tra cui Island_BuiltEvent1 tenutosi nel 2005 nell’isola di Youra) messi a punto in specifiche location nella forma di workshop legati all’identità dei luoghi scelti. I materiali dei partecipanti ai workshop sono stati raccolti in un archivio che costituisce di fatto il lavoro stesso e che è inteso come il convergere delle narrazioni messe in scena in quel luogo. I materiali di Island_BuiltEvent1 sono stati pubblicati in un libro.

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Res derelicta in the Roman law meant the state of abandonment of goods and things of which you may regain possession by occupatio. Here it is a metaphor for considering the fringe areas, and for thinking about that which is left over from all rational territorial planning and production processes. Thus, it is a metaphor aiming to show how our society is characterised by its incredible ability to producing scraps, relics, waste, making abandonment into a widespread and ubiquitous condition.

Environment/dump, consumption/waste, use/disuse: among res derelictae you can find not just the negative aspect of our society, but also other possibilities. Art is a research that actually seizes this potentiality, these possible further meanings and knows how to develop them into new ways of participation and communication. Thus abandonment and the emblematic meet in spaces and practices that are experimental and ductile, as well as paradigmatic.

An oil barrel rolls through the streets of New York and Rome, reflecting the faint and unsteady image of the city; a desert island in the Sporades archipelago becomes the setting for the re-enactment of possible narrations; a philosopher thinks back to the places and stages of his education, whilst short descriptions reveal unusual urban views; an ancient Italian park is emblematically caught in its total state of neglect.

Armando Lulaj, the Built Event team (coordinated by Aristide Antonas and Filippos Oreopoulos), Vincenzo Casali and Harald Gsaller present a journey through places and things, opening up new points of view on the role of art, the processes of individual and collective transformation and on the condition of the spaces we live in.

Presentazione del progetto speciale di Vincenzo Casali Behind my back Vitra Headquarters by F.O. Gehry
giovedì 11 settembre ore 18.30 - Campo Sant’Agnese (Venezia)

Inaugurazione mercoledì 10 settembre ore 18.30

Galleria Contemporaneo
Piazzetta Olivotti 2 (Via Piave), Mestre (VE)
mar-giov | Tue-Thu 15.30-19.30
ven-dom | Fri-Sun 10.30-12.30/15.30-19.30
chiuso il lunedì | closed on Mondays
ingresso libero

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