allsopp&weir
Nina Beier
Marie Lund
Simon Evans
Sven Johne
David Maljkovic
Laura Lancaster
Damien Roach
Agathe Snow
Sue Tompkins
Bedwyr Williams
Ilaria Gianni
Una mostra collettiva che si propone di analizzare, per quanto possibile, il processo che sottende alla realizzazione di un'opera d'arte. Espongono: allsopp&weir, Nina Beier & Marie Lund, Simon Evans, Sven Johne, David Maljkovic, Laura Lancaster, Damien Roach, Agathe Snow, Sue Tompkins, Bedwyr Williams. A cura di Ilaria Gianni.
a cura di Ilaria Gianni
allsopp&weir, Nina Beier & Marie Lund, Simon Evans, Sven Johne, David
Maljkovic, Laura Lancaster, Damien Roach, Agathe Snow, Sue Tompkins, Bedwyr
Williams
Behind e' un mostra collettiva che si propone di analizzare, per
quanto possibile, il processo che sottende alla realizzazione di un'opera
d'arte.
Coinvolgendo artisti che spaziano in vari campi, con ricerche, pratiche e
interessi diversi,la mostra espone la documentazione, l'archivio, le fonti, i riferimenti, le prove, le suggestioni che precedono il compimento dei loro lavori.
Riferimenti culturali specifici sono sempre più presenti nel processo artistico. Come recentemente sostenuto da Dominic Eichler: “Nonostante le opere d’arte non abbiano note a piè di pagina, le citazioni sono diventate materiale artistico, esattamente come la creta per un ceramista.” (Frieze, 117 – Settembre 2008).
Discernere tra le fonti e saperle ascoltare, motivati da curiosità di andare oltre, è il compito che Behind si pone.
Più che una mostra tradizionale, Behind si propone come cabinet, volendo essere un'esplorazione profonda dei meccanismi nascosti dietro la pratica dell’artista, al contempo gettando uno sguardo sulle singole personalità e interessi, gusti, studi, curiosità.
Behind intende dar luce ad aree solitamente ignorate, nel tentativo di
mostrare un modus operandi che parte da idee personali, ricerche e pensieri
piuttosto che da concetti e forme prestabilite. La mostra intende concretizzare
la strategia critica dietro la pratica artistica.
La domanda che è stata posta ad allsopp&weir, Nina Beier & Marie Lund, Simon Evans, Sven Johne, David Maljkovic, Laura Lancaster, Damien Roach, Agathe Snow, Sue Tompkins, Bedwyr Williams, è stata dunque quella di ragionare sulla loro attività e ripercorrere il processo di ricerca individuale. Gli artisti hanno reagito a questo stimolo mettendo in discussione la propria pratica,
ripensando la messa in atto del lavoro, rivelandone i momenti di riflessione
più profonda.
Se Sven Johne, Nina Beier & Marie Lund, David Maljkovic, Laura Lancaster hanno risposto all’idea di Behind mostrando gli archivi, le collezioni, le ricerche fondamentali per il loro lavoro, Agathe Snow e allsopp&weir,rivelano i riferimenti culturali, i personaggi che li hanno ispirati, mentre Sue Tompkins, Bedwyr Williams, Damien Roach hanno preferito riflettere sul processo di esecuzione.
Nonostante la varietà di responsi, ciò che emerge dalla visione di Behind è un approfondimento sulla pratica, una riflessione sull’idea di processo e uno sguardo sulla personalità dell’artista stesso.
Il duo allsopp&weir (Gran Bretagna, 1977) svela in parte la vita del
protagonista dei loro video Amplification Device (2007), Grass Breath Spit
Trumpet, (2007). Rimuovendo la maschera all’attore, ne rivela la parte più
umana, intima e creativa: quella che ha dato avvio alla collaborazione con l’uomo e funzionato come ispirazione della loro pratica più recente.
Nina Beier & Marie Lund (Danimarca, 1976 e 1975) hanno risposto alla
domanda di Behind, raccogliendo le fonti che hanno ispirato le loro ricerche
sulle dinamiche di gruppo. Per l’occasione presentano una collezione di libri,
fotografie, riviste, giornali, che ritraggono manifestazioni politiche,
comunità, rappresentazioni di teatro d’avanguardia e sistemi scolastici.
L’archivio diventa indicativo del punto di vista delle artiste danesi sulle
sfaccettature politiche e culturali del rapporto tra folla e individuo presente
nelle loro performance, nei loro video e nelle loro sculture.
Simon Evans (Gran Bretagna, 1972) ripercorre i momenti che compongono la sua
opera Different Drugs (2004), presa come esemplificativa della sua pratica.
Behind è stato occasione per ripensare i dettagli del lavoro e ripercorrere le
sue memorie. La mappa originaria si arricchisce di note e simboli relativi ai
suoi pensieri, ai suoi stati d’animo e alle sue esperienze.
Sven Johne (Norvegia,1976) mostra le fonti primarie della sua opera inedita 24
abandoned and hidden spaces beneath the City of New York (2008), rivelando la
modalità di ricerca che spesso sottende il suo lavoro. Un aneddoto storico, o
una curiosità attivano un’analisi approfondita su materiale d’archivio. La
consultazione e la conseguente collezione di documentazione storica diventano la
base per i racconti dell’artista.
Laura Lancaster (Gran Bretagna, 1979) espone i libri e le immagini che
ispirano la sua ricerca pittorica. La pellicola trovata in un mercatino ritrae
scene quotidiane dei personaggi che diventano i protagonisti rielaborati dei
suoi quadri, lasciando supporre le diverse storie provenienti da un passato.
David Maljkovic (Croazia, 1973), ha deciso di cogliere l’occasione per
mostrare sotto forma di collage, la documentazione inerente la sua esplorazione
di eventi culturali e monumenti del passato recente croato. Il frutto delle sue
ricerche, assembla il materiale meticolosamente studiato relativo alla storia
del Padiglione Italiano costruito negli anni ’60 per la Fiera di Zagabria, ora
ridotto in uno stato di semiabbandono.
Damien Roach (Gran Bretgana, 1980) ha invece interpretato la domanda inviando
due opere che costituiscono una riflessione sul processo concettuale che precede
l’esecuzione dell’opera. Carving (2007) è un video che mostra un gruppo di
surfers nell’oceano mentre aspettano di cavalcare l’onda perfetta. La loro
azione interrotta da una nuova attesa. L’artista interpreta l’arrivo
dell’onda come una condensarsi di energie. Come spiega Roach, “Carving è un
termine utilizzato per denominare il movimento oscillante dei surfers, ma al
contempo anche per indicare il processo di produzione di qualcosa di nuovo da un
materiale senza alcuna aggiunta e senza modifica delle proprietà
chimiche”. Activity Platform (2008), rappresenta invece il momento successivo
all’avvento dell’idea: la messa in dialogo degli oggetti. I diversi approcci
organizzati, soggetti a distorsioni e re-interpretazioni, ne avviano il moto
perpetuo.
Il video/trailer di Agathe Snow, (Corsica, 1976) ripercorre i riferimenti
culturali che hanno ispirato il suo lavoro: dalla musica all’attualità, dalla
storia dell’arte al cinema, dalla tv alla città di New York. Il collage di
immagini in movimento rivela così le fonti delle sue sculture create da detriti
e frammenti residuali e basate su narrazioni fantastiche che esplorano collassi
ambientali, disfunzioni sessuali, corruzione religiosa e morale e
disorientamento fisico.
Sue Tompkins (Gran Bretagna, 1971) piuttosto che mostrare le fonti su cui si
basano i testi per le sue performance, torna a riflettere sul processo della
messa in atto, della preparazione e dell’editing. L’artista scozzese
riprende in mano lo script di Country Grammer (2003), leggendolo e registrandolo
su una casetta nell’intimità domestica. Il testo, frutto di una raccolta di
appunti, collezionati in un lungo periodo di tempo, perde la sua performatività e ritorna ad essere oggetto di ricerca e accumulazione.
Bedwyr Williams (Gran Bretagna, 1974) coerentemente con la sua consueta vena
comica, mostra i primi passi dei suoi percorsi immaginativi. Le prove di costume
per la sua opera Dinghy King (2004/2008) e gli schizzi che hanno portato alla
materializzazione dell’opera, ripercorrono la componente narrativa e ludica
insita nella sua pratica, sottolineandone l’approccio istintivo.
Inaugurazione ore 18.30
Monitor
viale delle Mura Aurelie, 19 - Roma
Orario: mart-sab 13-19
Ingresso libero