Ala d'Oro
Lugo (RA)
Corso Matteotti, 56
0545 54281

Sabrina Ragucci
dal 13/9/2008 al 11/10/2008
Inaugurazione ore 18

Segnalato da

Alice Sironi



approfondimenti

Sabrina Ragucci
Luca Nostri



 
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13/9/2008

Sabrina Ragucci

Ala d'Oro, Lugo (RA)

Ritratti 04-08. Tra i principi fondanti di questi scatti c'e' una sintesi prospettica di luce, forma e colore da cui scaturiscono l'armonia e dove e' possibile intravedere la lezione di Antonello da Messina e Vermeer.


comunicato stampa

a cura di Luca Nostri


Mito dalle origini antiche, il ritratto è celebrato dai poeti del nostro Rinascimento come l'arte divina che rende presente e vicino ciò che è lontano, imago sostitutiva dell'oggetto del desiderio nonché di un luogo in cui ritornare dal futuro. Si porta dietro l'inquietudine e la paura che c'è in ogni domanda. Il ritratto ci indica la via dell'attenzione, parte dalla realtà e vi ritorna compiendo un viaggio misterioso nella dimensione delle persone evocate, passando dall'una all'altra.

Per Sabrina Ragucci è l'inquietudine che racchiude in sé sempre una domanda, le persone incontrate sono là nel punto preciso in cui la tragica alternativa tra caso e destino si ripropone. Come le teste parlanti del 1980 di Kieslowski, dai bambini via via fino ai vecchi, uno per ogni anno di età: a ogni testa parlante viene chiesto quando è nata, cosa desidera di più.

Tra i principi fondanti delle immagini di Sabrina Ragucci, c'è una sintesi prospettica di luce, forma e colore da cui scaturiscono l'armonia e il ritmo unitario delle sue composizioni dove è possibile intravedere la lezione di Antonello da Messina e Vermeer.

Un lavoro, questo dei ritratti, che racchiude l'idea di progetto-opera. L'intenzione che un'immagine ne determini un'altra, nel tempo diventa biografia oggettiva, del ritratto e dell'artista. La fotografia, mezzo delle contraddizioni formidabili, diceva Edward Steichen, è al contempo facile e di una difficoltà quasi impossibile. I fotografi si appropriano di una realtà disponibile solo in apparenza, disponibile nell'apparenza di una realtà recalcitrante, ostile come la superficie delle parole, dove il visivo tiranneggia il visibile.

In un'altra dimensione il lavoro di Sabrina Ragucci contiene la drammatizzazione del luogo abitabile, un'archeologia dello spazio, un metodo di deduzione per riscoprire, svelare, -nel caso specifico dei ritratti - riportare alla luce del presente l'avvenuto incontro, affinché il familiare diventi misterioso e viceversa.
Siamo di fronte a una cura ossessiva dei dettagli, geroglifici che impongono una lettura attenta per essere decifrati: frammenti di uno spazio, di uno sguardo consapevole entro il quale possiamo leggere il nostro tempo, il tempo. ''Le stagioni sono cambiate e la luce e il tempo e l'ora ma è lo stesso paese e incomincio a riconoscere la mappa.'' (Dag Hammarskjold)

Inaugurazione domenica 14 settembre 2008 ore 18.00
Interverranno Giorgio Falco, Guido Guidi, Giulio Mozzi

Ala d'Oro
Corso Matteotti, 56 - Lugo (RA)
Ingresso libero

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