Museo di Fotografia Contemporanea
L'esposizione presenta 80 opere, in gran parte inedite, realizzate a Parigi tra il 1949 e il 1952. Nella maggior parte delle immagini in mostra la strada e' il tema centrale: indubbiamente Frank si muove a proprio agio nella tradizione novecentesca dei flaneur che si aggirano scrutando strade e piazze delle grandi citta'. Scorge le persone nelle vie di Parigi in momenti difficili: assenti, in piedi, in mezzo al trambusto o seduti in metropolitana, accasciati su una panchina del parco, immobili, o persino sdraiati, arrotolati su se stessi, su un prato. A cura di Ute Eskildsen.
a cura di Ute Eskildsen
Il Museo di Fotografia Contemporanea presenta 80 opere, la gran parte
inedite, di Robert Frank, uno dei padri della fotografia contemporanea,
realizzate a Parigi tra il 1949 e il 1952, negli anni immediatamente
successivi al suo trasferimento negli Stati Uniti, avvenuto nel 1947. Si
tratta di fotografie che vengono presentate per la prima volta al
pubblico, raccolte in una mostra itinerante promossa dal Folkwang Museum
di Essen e che, dopo il Museo di Fotografia Contemporanea, farà tappa
nelle prestigiosi sedi del Jeu de Paume di Parigi e del Nederlands
Fotomuseum di Rotterdam.
Molte delle fotografie prodotte da Robert Frank durante i suoi soggiorni
parigini sono oggi famose in tutto il mondo e appartengono ad un solido
repertorio della storia della fotografia. Le opere in mostra sono state
scelte dall'autore stesso insieme alla curatrice Ute Eskildsen.
Nella maggior parte delle immagini in mostra la strada è il tema centrale.
Indubbiamente Frank si muove a proprio agio nella tradizione novecentesca
dei flaneur che si aggirano scrutando strade e piazze delle grandi città.
Le fotografie dei boulevard, dei parchi e dei venditori ambulanti
ricordano le famose immagini di Parigi di Eugene Atget (1857-1927), che
fissavano fin dai primi del secolo scorso, con uno sguardo strutturato,
sia lo spirito della metropoli parigina che le presenze architettoniche e
paesaggistiche.
Frank scorge le persone nelle vie di Parigi in momenti difficili: assenti,
in piedi, in mezzo al trambusto o seduti in metropolitana, accasciati su
una panchina del parco, immobili, o persino sdraiati, arrotolati su se
stessi, su un prato. Le situazioni evidentemente casuali, diventano quasi
intime nell'attimo fotografico. Frank sceglie diversi punti di vista:
oltre alle prospettive a volo d'uccello, le sue fotografie di strada
mostrano sempre angoli molto profondi o sguardi sopra le spalle dei
passante, che fanno sentire fortemente la presenza del fotografo e al
tempo stesso pongono l'osservatore al centro dell'immagine.
Nell'intervista con Ute Eskildsen raccolta nel catalogo della mostra,
Frank racconta che il lavoro in America lo ha reso più "duro". Tornato in
Europa, a Parigi sente l'atmosfera del "vecchio mondo" in modo
particolarmente intenso.
Le immagini non sottostanno a un cliché romantico, ma attraverso soggetti
contrastanti mettono a confronto impressioni molto diverse. I ritratti di
Parigi di Frank appaiono come una narrazione visiva - non sotto forma di
racconto, ma come una serie di immagini momentanee, che invitano ad
osservare con maggiore attenzione. "Quando le persone guardano le mie
foto, voglio che provino la sensazione che si ha quando si legge una riga
di una poesia una seconda volta", commenta così il fotografo il suo punto
di vista nel 1951.
Uno degli obiettivi più importanti del lavoro fotografico di Frank è
quello di far diventare ciò che è visibile anche percepibile. Nelle foto
spesso vi è traccia della malinconia della quotidianità e della banalità.
Frank coglie appieno la caducità del "vecchio mondo".
Biografia:
Nato nel 1924 a Zurigo, Frank cresce con i genitori in una casa
benestante e culturalmente ricettiva. Nel 1941 inizia nella sua città
natale un tirocinio presso il fotografo e grafico Hermann Segesser e nel
1942 prosegue la sua formazione nello studio di Michael Wolgensinger.
Wolgensinger, già assistente di Hans Finsler, trasmette le idee di questi
sulla nuova fotografia ai propri studenti: insegnante di fotografia presso
la Scuola di Arti Applicate di Zurigo, mette al centro del suo lavoro gli
aspetti strutturali dell'immagine e un'esatta direzione della luce ed
esercita un'efficace influenza sulla nuova generazione.
Il giovane e inquieto Frank lascia alle spalle un'esistenza prevedibile e
sicura in Svizzera e nel febbraio 1947 parte per gli USA. Il movimento e
la velocità dell'american way of life lo affascinano. La massima "il tempo
è denaro" che domina il "Nuovo Mondo", non diventa tuttavia mai il suo
credo. A New York riesce a tenere una mostra presso Alexey Brodovitch e a
lavorare per Harper´s Bazaar. Nel 1949 parte per l' Europa e durante gli
anni successivi fa la spola tra i due continenti. I suoi viaggi lo portano
prima in Sud America, poi in Spagna, in Inghilterra e spesso nella
capitale francese. Il suo obiettivo è il lavoro indipendente come
fotografo, con un chiaro distacco dalla fotografia commerciale e dal mondo
della fotografia di moda.
L'opera del fotografo svizzero occupa una posizione centrale nella storia
della fotografia a livello internazionale. Con il suo famosissimo libro
The Americans, apparso nel 1958, Frank ha visualizzato il profondo intimo
estraniamento e la solitudine della popolazione negli Stati Uniti. Già
dalla fine degli anni '50 Frank gira film e video autobiografici e
sperimentali (Pull My Daisy del 1959), lavora con la polaroid e con il
collage, e dagli anni '70 ripropone il lavoro fotografico sotto forma di
un dialogo speculare tra le immagini e i testi (Catalogo della mostra
Robert Frank. Hold Still_keep going. Essen/Madrid 2001). Altri lavori
importanti sono i libri Black White and Things (1954) e The Lines of My
Hand (1959) oltre al film Cocksucker Blues (1972).
Frank vive oggi a New York e a Neuschottland, Canada.
La mostra sarà successivamente esposta a:
Jeu de Paume, Parigi; Nederlands Fotomuseum, Rotterdam
Inaugurazione: sabato 20 settembre ore 18
Museo di Fotografia Contemporanea
via Frova, 10 (Villa Ghirlanda) - Cinisello Balsamo (MI)
Orari da martedì a domenica 10-19; giovedì 10-23. Chiuso lunedì