L'opera recente di Enzo Bersezio e' all'insegna di un minimalismo pregno di artigianalita' ed uso quasi devozionale dei materiali, primo tra tutti il legno, lavorato ed innervato di colore. Le installazioni di Stefano Soddu evocano il prolungamento della corporalita' fisica e della dimensione mentale, oltre la dialettica inerente il rapporto tra l'oggetto e lo spazio.
Mi occupo del lavoro di Enzo Bersezio ormai da più di vent’anni. Da quando, nei primi mesi del 1987, venni a conoscenza del suo operare tramite amici comuni e presentai in quell’estate, insieme a Paolo Fossati, una sua personale sul Lago d’Orta. Il caso di Bersezio è unico per la scena torinese ma anche italiana. Si tratta di un artista che, pur mantenendo ferme ed evidenti le sue radici calate nella scena post concettuale dei primi anni ’70, sin dalla fine del decennio successivo ed ancora ad oggi, alle soglie di una meritata storicizzazione, ha condotto in maniera del tutto naturale la sua ricerca sui sentieri percorsi dalle più giovani generazioni, esponendo frequentemente con loro ed allestendo personali nelle gallerie dedite a quel tipo di indagine, come, tra le altre, Guido Carbone e VSV a Torino, Neon a Bologna. All’alba degli anni ’70 Bersezio è impegnato in una lavoro in cui l’inevitabile impegno concettuale si estende alla dimensione antropologica ed alla ricerca sul segno e la scrittura, in una scena torinese dove sono attive personalità quali Griffa, Gastini e De Alexandris. Negli anni ’80 lo stile dell’artista si indirizza decisamente sul versante della scultura, dapprima ancora parzialmente narrativa ed ancestrale, quanto a simboli e riferimenti, poi virante fino ad oggi, con poche significative variazioni formali, in direzione di un neo minimalismo pregno di artigianalità ed uso quasi devozionale dei materiali, primo tra tutti il legno, sapientemente lavorato ed innervato di colore, con talvolta l’aggiunta del vetro. Si tratta di opere che non rinnegano la vena concettuale delle origini e l’evocazione dell’immaginario naturale, l’acqua ed il mare in primo luogo, ma sanno altresì dirigersi verso territori di stringente contemporaneità, sfidando a viso aperto l’universo estetico delle arti applicate, con uno stile originale che già vent’anni fa ebbi a definire “architettura dell’immagine”.
Edoardo Di Mauro
La Fusion Art Gallery, nella sua eclettica e coerente programmazione, ha proposto diversi artisti venuti allo scoperto nel clima degli anni ’70 il cui lavoro sta adesso conoscendo una fase di freschezza creativa e di riconoscimento e valorizzazione ; da Claudio Costa per passare a Beppe Dellepiane, Stefano Spagnoli, Gianfranco Zappettini, Enzo Cacciola, Adriano Leverone. Ora è la volta, insieme al coetaneo Enzo Bersezio, di Stefano Soddu , un autore che ci porta verso lo specifico della scultura, di cui sa fornire una versione in sintonia con le istanze di rinnovamento emerse negli ultimi decenni. Le sue opere si propongono come installazioni evocanti il prolungamento della corporalità fisica e della dimensione mentale, oltre la dialettica inerente il rapporto tra l’oggetto e lo spazio, in grado di richiamarsi alla essenzialità dell’archetipo e di tendere alla ricerca di un dialogo tra artificio e natura, una delle linee di ricerca primarie dell’avanguardia artistica tardo novecentesca. In Soddu si incrociano armonicamente spunti che richiamano molteplici posizioni della ricerca contemporanea. Innanzitutto la sua predilezione per il recupero ed il riciclo a fini artistici di materiali ferrei lasciati liberi di sedimentarsi ed incrostarsi per l’inevitabile scorrere del tempo, con cui realizza installazioni dove predilige il rilievo a scapito di assemblaggi tendenti alla paratassi, cioè all’intreccio dei piani. Il rigoroso minimalismo di queste strutture è innervato dalla presenza di tagli ed inserti vari e talvolta dall’inserimento, a scopo installativo, di pigmenti. L’artista si è poi spesso cimentato con interventi di land art, mentre la sua vena fortemente intrisa di simbolismo e spiritualità lo ho naturalmente condotto verso un fecondo dialogo con i temi del sacro.
Edoardo Di Mauro
Immagine Stefano Soddu
Inaugurazione 19 settembre 2008
Fusion Art Gallery
P.zza Peyron, 9 G - Torino
Orari: martedì, giovedì e venerdì 16.30 - 19.30 o su appuntamento
Ingresso libero