Galleria Ca' di Fra'
Milano
via Carlo Farini, 2 (secondo cortile)
02 29002108 FAX 02 29002108

Nino Migliori
dal 18/9/2008 al 17/10/2008
lu-sab 10-13 / 15-19

Segnalato da

Claudio Composti



approfondimenti

Nino Migliori



 
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18/9/2008

Nino Migliori

Galleria Ca' di Fra', Milano

Terra incognita. Migliori si divide tra influenze neorealiste ed una originale (e continua) sperimentazione dei materiali e delle tecniche. Egli, infatti, amplia il codice del linguaggio fotografico immettendovi come nuovo elemento il gesto dell'artista.


comunicato stampa

Nino Migliori, classe 1926, è uno degli artisti più interessanti della cultura fotografica italiana. A partire dalla fine degli anni ‘40, la sua attenzione scivola nel terreno della sperimentazione linguistica e del trattamento delle immagini. Migliori si divide così tra influenze neorealiste ed una originale (e continua) sperimentazione dei materiali e delle tecniche. Egli, infatti, amplia il codice del linguaggio fotografico immettendovi come nuovo elemento il gesto dell’artista. Le Ossidazioni (anni ‘50) sono una sperimentazione assoluta. L’importante è il segno in sé.

Le immagini sono ricavate puntando l’attenzione sulla seconda parte del processo fotografico: lo sviluppo e la stampa. Sempre su questo versante di sperimentazione, arrivano le graffiature del Clichès-verres, gli Idrogrammi, le bruciature dei Pirogrammi, i Lumigrammi e i Cellogrammi: tutto un universo di linguaggi nuovi su uno strumento, come la fotocamera, che sembrava monolitica. La foto sconfina nella pittura. Opere che hanno pochi confronti nel panorama della fotografia mondiale e che vanno lette in rapporto alle esperienze più avanzate dell'informale europeo: da Wols a Tàpies a Burri. L’amore per la ricerca non poteva poi lasciarlo indifferente rispetto ai “nuovi” mezzi di comunicazione come la televisione prima e l’immagine elettronica poi (Freeze-frames). Con “Sequenze Tv” e “Videographie”, Migliori tocca il tema dell’ambiguità dell’immagine o del concetto di infedeltà della fotografia: così come, con le “Significazioni”, ribalta l’assioma che la foto è di per sé la riproduzione fedele di un originale.

Non va tuttavia dimenticato, di Migliori, l’attenzione acuta per il reportage neorealista. Il primo dopoguerra è un periodo storico in cui il foto-giornalismo è volto soprattutto al sociale e al politico. Attraverso le foto neorealiste scopriamo l’importanza che Migliori attribuisce alle cose vere e quotidiane, senza abbellimenti o sovrastrutture intellettuali, guardandole dritto negli occhi. Negli anni ’80, Migliori sperimenta la Polaroid, intrigato dal suo essere supporto tecnico “immutabile”. Le “Pola-pressures” scardinano proprio questo principio.

La perenne evoluzione di Nino Migliori trova conferma con la mostra alla galleria Cà di Frà: “Terra Incognita”.
Già presentata alla Fondazione Magnani-Rocca (Traversetolo - Parma), sono 34 foto in bianco e nero nelle quali re-interpreta, alla luce di una candela, le formelle dello Zooforo dello scultore medioevale Benedetto Antelami, scolpite sull’esterno del Battistero di Parma. Le formelle rappresentano il fantastico nella scultura: animali di varia natura, sirene e i segni dello zodiaco, rappresentati dietro figure di uomini al lavoro nei campi, durante le varie stagioni.Con un magistrale gioco di chiari e scuri, lo Zooforo di Nino Migliori si ridesta permettendoci di ammirarlo con lo stesso stupore (e paura) con il quale lo guardavano gli uomini del Medioevo, scoprendone inimmaginabili figure pagane e ancestrali che rimandano a culture ben più lontane delle terre appartenenti alla cultura dell’Antelami: “Terre Incognite”.
Manuela Composti

Galleria Ca' di Fra'
via Carlo Farini, 2 - Milano
Orari lunedì-sabato 10.00-13.00 / 15.00-19.00
Ingresso libero

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