Il 12 dicembre 1999 la petroliera Erika e' naufragata al largo della Bretagna. Robert Gschwantner e Roberto Conz si sono recati sul luogo del disastro all'inizio di gennaio del 2000 per fotografare la catastrofe, per raccogliere il greggio fuoriuscito nell'Atlantico e per registrare le voci, i suoni e la disperazione della gente. Il greggio e' stato utilizzato da Robert Gschwantner per realizzare un 'tappeto d'olio'. La lunga sequenza di foto scattate da Conz e' diventata una storia.
ROBERT GSCHWANTNER E ROBERTO CONZ
CITTA' DELLA SCIENZA
in collaborazione
con l'Associazione Culturale Artenope onlus
Fin dalla sua nascita il progetto di Città della Scienza riconosce all'arte
un ruolo primario, lavorando per rinsaldare un dialogo fra arte e scienza e
assicurare uno scambio di energia fra i due campi. Accanto ad alcune
prestigiose installazioni permanenti, splendidamente integrate nel contesto
architettonico e nel tessuto delle esposizioni scientifiche, quale quella
di Sol Lewitt e Dani Karavan, Città della Scienza ha ospitato a partire dal
1996 mostre temporanee di numerosi artisti tra cui Fabrizio Plessi, Piero
Fogliati, Studio Azzurro, Mario Ceroli, Paola Levi Montalcini, Mario
Canali, David Rokeby e Berrocal.
Con l'apertura del nuovo Science Centre di Città della Scienza l'obiettivo
è di trasformare il rapporto arte e scienza in una delle chiavi di lettura
del percorso espositivo attraverso riferimenti storico-artistici e mostre
temporanee di giovani artisti emergenti.
Parte quindi il 10 febbraio il primo di una lunga serie di appuntamenti con
giovani artisti italiani e internazionali la cui ricerca ha strette
connessioni con la scienza. La prima mostra in programma è ERIKA Project di
Robert Gschwantner e Roberto Conz.
ERIKA PROJECT
Il 12 dicembre 1999 la petroliera Erika è naufragata al largo della
Bretagna.
Robert Gschwantner e Roberto Conz si sono recati sul luogo del disastro
all'inizio di gennaio del 2000 per fotografare la catastrofe, per
raccogliere il greggio fuoriuscito nell'Atlantico e per registrare le voci,
i suoni e la disperazione della gente. Il greggio è stato utilizzato da
Robert Gschwantner per realizzare un "tappeto d'olio". La lunga sequenza di
foto scattate da Conz è diventata una storia.
ROBERT GSCHWANTNER
Tubicini in plastica trasparente e liquidi colorati, sono questi gli
elementi fondanti del lavoro di Robert Gschwantner. La trama contiene in sé
il colore, l'oggetto può essere collocato alla parete ed associato alla
dimensione quadro. Tuttavia i liquidi utilizzati da Gschwantner non
appartengono alla pittura, ma sono oli di derivazione industriale. La
scelta di questi elementi nasce in un primo momento dal fascino che
l'artista subisce dalla materia. In una fase successiva il tappeto traduce
il termine tedesco ölteppich (tappeto d'olio), diventando così la metafora
visiva delle grandi macchie che galleggiano sulla superficie del mare.
Jessica 0169, Donna Marylin 0066 e l'Erica Project sono i titoli delle
opere di Gschwantner e si riferiscono alle petroliere responsabili dei
disastri ambientali.
ROBERTO CONZ
La sperimentazione, la manipolazione delle immagini sono alla base del
lavoro di Roberto Conz, continuamente attento al superamento del dato
realistico oggettivo e all'impostazione tradizionale della fotografia come
messa in scena.
Ponendosi sempre al confine tra arte e fotografia, Conz realizza con Treni,
suo primo lavoro, una fotografia informale in cui l'attenzione è
focalizzata sugli effetti del tempo e della casualità sulla materia.
Segni casuali, forme indefinite ed antropomorfiche, di colle consumate e
trasformate dal tempo sono il soggetto di Metamorfosi.
In Impronta, la verità della impronta digitale viene dissolta e modificata
dal processo di annerimento con nerofumo e dalla successiva esposizione
agli agenti atmosferici.
Anche in Ipotesi per un identikit, Conz, pur partendo dalla propria
fototessera e dal suo codice fiscale, attraverso progressivi ingrandimenti
e molteplici scansioni, rende irriconoscibile l'immagine e il dato
originario.
In Erika Project, in collaborazione con Robert Gschwantner, lo sguardo di
Conz rimane per scelta asettico, paradossalmente non drammatico pur di
fronte ad una catastrofe.
Sarà allestito uno spazio adiacente a quello della mostra con materiali di
documentazione ed esperimenti scientifici, allestito con la collaborazione
di ICRAM - Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica
applicata al mare, Stazione Zoologica "Anton Dohrn", Greenpeace, WWF.
E' previsto un itinerario guidato alle installazioni artistiche presenti
nel science centre
Vernissage 10 febbraio ore 11.00
Science Centre di Città della Scienza
Via Coroglio 104, Napoli
tel. 081 7352254
fax 081 7352280