Byblos Art Gallery
Verona
Corso Cavour, 25/27
045 8030985
WEB
Maurizio Taioli
dal 25/9/2008 al 7/11/2008
10 /13 - 14.30 /19.30

Segnalato da

Consolo produzioni & consulenza



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Maurizio Taioli



 
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25/9/2008

Maurizio Taioli

Byblos Art Gallery, Verona

Reality fiction. La peculiare forma espressiva utilizzata dall'artista - le sagome-scultura da lui ideate - e' visibile all'interno degli spazi espositivi per condurre lo spettatore a scontrarsi con una tematica di dominante attualita': la violenza umana, analizzata sia da un punto di vista sociale che ontologico.


comunicato stampa

Byblos Art Gallery riapre la stagione espositiva con la personale dell’artista veronese Maurizio Taioli. Il 26 settembre, negli spazi della galleria, sarà possibile visitare la mostra REALITY FICTION vera e propria sintesi delle suggestioni e delle tecniche elaborate da Taioli durante il percorso di ricerca condotto negli ultimi anni. La peculiare forma espressiva utilizzata dall’artista – le sagome-scultura da lui ideate - sarà visibile all’interno degli spazi espositivi e condurrà lo spettatore a scontrarsi con una tematica di dominante attualità: la violenza umana, analizzata sia da un punto di vista sociale che ontologico. L’oggetto di questa riflessione è svelato esplicitamente dal titolo, dove Reality Fiction si riferisce allo scontro tra realtà ed immaginazione, tematica di grande attualità nel mondo della globalizzazione in cui i confini tra il reale e le immagini e i modelli imposti dalla fiction – ci si riferisce in particolar modo alla filmografia americana - sono sempre più sottili e non permettono di distinguere cosa possa essere definito con certezza “reale” o “immaginario” e viceversa. Così infatti appare graficamente nel titolo che Fiction diventi l’ombra stessa della Realtà, divenendo parte integrante della stessa. Le immagini che ogni giorno ci vengono proposte dai mass media, sono immagini troppo spesso ambigue, dove ciò che viene indicato come reale spesso non lo è, o ne è solo una versione parziale. Allo stesso modo la cinematografia con plot narrativo, a volte contiene elementi di grande veridicità storica.

Accanto al tema della dialettica realtà/immaginazione il sottotitolo della mostra - Arrivano i nostri - rende ancora più esplicita e chiara la ricerca condotta da Maurizio Taioli. Il sottotitolo, derivato dal libro omonimo di Alfio Caruso e dal film “Arrivano i nostri” realizzato negli anni ’50 dal regista Mario Mattoli, ci suggerisce la chiave di lettura più idonea per leggere le opere dell’autore. Il tema del film, intrigo politico-spionistico della Seconda guerra mondiale, è ambientato nella metà del secolo scorso in Sicilia e tratta dello sbarco degli Alleati. La ricostruzione dello sbarco degli Alleati analizza il ruolo di quanti – massoneria, mafia, monarchia e Stato Pontificio, prepararono la nascita dell’Italia repubblicana. Il messaggio che Taioli trae da queste immagini si riallaccia al filo conduttore dell’intera mostra e ne rafforza la la sua potenza viosionaria. Il tentativo da parte degli alleati di portare la democrazia è infatti inscindibile dal tema della violenza che accompagna inevitabilmente l’azione dell’uomo anche se finalizzata al bene. Attraverso un ingegnoso percorso allestitivo che si svolge come una mise en scene teatrale lo spettatore si trova di fronte ad una serie di sagome di grandi dimensioni che catturano la sua attenzione in maniera totalizzante inducendo immediatamente una riflessione critica causata dal peso esistenziale ed umano delle tematiche trattate. Sculture-sagome di materiale metallico, immagini violente sottolineate dall’effetto ottico del metallo, che riflettono ombre dai colori freddi sono l’ombra del reale, un reale inquietante che si confonde ed entra in collisione con la fiction anch’essa caratterizzata dal sapore dell’ambivalenza.

Le grandi dimensioni, lo spessore delle opere ed il loro peso suscitano una sensazione di sospensione fisica che, unita alla gravità del tema portante, si riflette sull’osservatore producendo un senso di sgomento, di sospensione emotiva e psicologica. Quotidiani, materiale scaricato dal Web, locandine di film, pellicole americane di grande fama, quali Matrix e Terminator, riviste e fumetti sono il materiale informativo dal quale trae ispirazione il lavoro di Maurizio Taioli: attraverso una selezione delle immagini più significative dà vita ad una serie di sagome-sculture che perdono il legame con la realtà per divenire altro. Queste sculture, di grandi dimensioni e con uno spessore medio di circa tre millimetri di metallo, divengono delle icone che entrano a far parte del repertorio collettivo.

Ancora una volta la cultura in generale e l’arte in particolare guidano l’uomo verso una conoscenza dei valori che lo contraddistinguono, offrendogli gli strumenti per elevarsi dalla violenza animale, attraverso un controllo delle proprie pulsioni, alla consapevolezza della sua possibilità di agire nel presente influenzandolo in maniera positiva. Byblos Art Gallery - diretta da Masha Facchini con la valida collaborazione di Gaby Achilles e Stefano Crosara - nasce con il proposito di dare spazio a progetti di alto valore culturale che privilegino le forme e le tecniche espressive dell’avanguardia internazionale. Lo spirito di ricerca innovativo della Byblos Art Gallery contribuisce a creare una straordinaria sinergia tra il marchio di moda Byblos, sinonimo di contemporaneità, ed il Byblos Art Hotel Villa Amistà – allestito con opere di arte contemporanea e design – che si esplica in un impegno significativo nel campo della cultura e della creatività. Questo luogo vuole essere centro vivo di incontri e scambio di idee tra artisti, personalità del settore pubblico, dove nasce il desiderio di capire e amare l'arte e attraverso questa sensibilità acquisita avvicinarsi al collezionismo

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Inaugurazione: venerdì 26 Settembre ’08 dalle ore 19.00 alle 24.00

Byblos Art Gallery
Corso Cavour, 25/27 - Verona
Orari di visita: dal martedì al sabato 10.00 /13.00 – 14.30 /19.30
Ingresso libero

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