Attuando una riflessione ironica e allo stesso tempo critica sui rigidi schemi di matrice modernista (Costruttivismo, Minimalismo e Astrazione geometrica) generati dalla societa' postindustriale, Mercier realizza sculture e dipinti riciclando forme di oggetti ordinari, osservandoli da nuovi punti di vista e giocando sull'ambiguita' del loro significato.
In occasione della Notte Bianca dell'Arte la Galleria Massimo Minini è
lieta di ospitare la terza mostra di
Mathieu Mercier (Francia, 1970).Il lavoro di Mercier analizza il ruolo degli oggetti
nell'arte e il loro legame con l'ambiente dal quale
provengono, soffermandosi in particolare sulla funzione simbolica e al tempo stesso
pratica dei prodotti di
consumo e indagando le relazioni che essi intrecciano con il design,
l'architettura, la modernità e oltre,
fino a soffermarsi sul loro ruolo sociale e politico.
Oscillando tra Costruttivismo, Minimalismo e Astrazione geometrica, l'artista
crea strette relazioni con gli
oggetti di uso quotidiano ricreandoli e riproponendoli in contesti diversi e con
approcci differenti, quasi a
liberarli dall'ormai consueta e accettata cognizione comune.
Attuando una riflessione ironica e allo stesso tempo critica sui rigidi schemi di matrice modernista generati dalla società
postindustriale, Mercier realizza sculture e dipinti riciclando forme di oggetti ordinari, osservandoli da nuovi punti
di vista e giocando sull'ambiguità del loro significato.
Questa mescolanza di elementi spesso contraddittori invita lo
spettatore a confrontarsi con molteplici forme di lettura e ad interrogarsi sulle
proprie sensazioni.
l lavori presentati in mostra sono oggetti ibridi, molto vicini alla scultura e al
design di tipo minimal, realizzati
con materiali essenziali e basati su pure linee geometriche.
Mercier inoltre propone alcuni dipinti forati e
strutture bianche che rimandano ai particolari delle camicie da uomo.
Se nella mostra precedente, nel 2004,
grandi colonne di metallo, dipinte con le stesse vernici usate per le carrozzerie
delle automobili,
sembravano collegare pavimento e soffitto della galleria e utopisticamente sostenere
quest'ultimo, in questa
mostra troviamo tubi dai colori cangianti posti a terra, come fossero tronchi
abbattuti di un immaginario
bosco tecnologico o imponenti oggetti di design da utilizzare come sedute.
E' ancora una volta un invito rivolto
allo spettatore a mettere in discussione le proprie idee e preconcetti per aprire la
mente a molteplici
possibili interpretazioni.
Inaugurazione sabato 27 settembre dalle 18 alle 24
Galleria Massimo Minini
Via Apollonio 68 - Brescia
Orari: dal lunedi al venerdi dalle 10.30 alle 19.30, sabato dalle 15.30 alle 19.30
Ingresso libero