Artepensiero - eventi culturali
In "Sipari", attraverso le sue nuove opere, Laura' gioca ironicamente sul rapporto tra realta' e sogno, catturando e stimolando la fantasia dello spettatore. Le fotografie di Angelotti sono scomposte in una serie di dettagli ingranditi, fissati su supporti e poi ricomposti a creare una visione frammentata ma allo stesso tempo d'insieme.
Enzo Laurà - Sipari
La scena teatrale, la stanza come labirinto e viceversa, il palcoscenico, lo spazio della rappresentazione in queste nuove opere rivelano il dubbio "amletico" del nostro esistere, catturano e stimolano la fantasia remota dello spettatore. Laurà cerca di sollecitare, quindi, l’immaginazione di chi osserva mostrando e nascondendo, facendo di una stessa immagine un momento duplice: oscurità e narrazione, rappresentazione e finzione. Prendono dunque forma un pavimento a scacchiera, lo scorcio di una scala, un altro ambiente sul fondo di un’altra stanza; sono queste il preludio a un cambiamento? E’ compito di chi osserva scoprirlo e deciderlo. L’artista punta su dettagli significanti, su una situazione che riveli qualcosa e al tempo stesso rimandi all’immaginazione, giocando ironicamente sul rapporto tra realtà e sogno, tra chi osserva e chi viene osservato, tra vero e falso (M. Sebastiano).
Laurà, terminati gli studi artistici nel 1966 (scuola Superiore degli Artefici dell’Accademia di Belle Arti di Brera), partecipa a mostre personali e collettive. Entra in pubblicità come art director per alcuni anni. Dal 1979 lavora come illustratore per la pubblicità e l’editoria (copertine di libri e rotocalchi) per i più importanti editori italiani.Ha insegnato alla “Famous Artists School” a Montecarlo e presso l’Istituto Europeo di Design di Milano.
opening martedi 30 settembre ore 18.00
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Roberto Angelotti
Zen Do
Le fotografie di Roberto Angelotti sono scomposte in una serie di dettagli ingranditi, che vengono fissati su supporti e poi ricomposti per creare una visione frammentata ma allo stesso tempo “d’insieme”. Il processo di scomposizione e ricomposizione è funzionale a una lettura in profondità del soggetto fotografato, che risulta scisso nei suoi elementi portanti, ma anche all’acquisizione di una maggiore consapevolezza della propria capacità di vedere, di scrutare la realtà attraverso le immagini. L’indagine sulla vita nei suoi aspetti primari e sull’essenza della vita stessa, si incrocia così con la verifica dello scopo basilare del linguaggio fotografico: posare uno sguardo profondo sul mondo.
“In questa mostra viene proposto il progetto di una installazione dove ogni opera è il paragrafo di un racconto intero che va oltre il fine di ogni singola immagine; un viaggio pieno di avventure simboliche. Le prove che la vita ci sottopone qualche volta sembrano un naufragio, come successe agli Argonauti, ma l’audacia, la fede e l’amore portano alla sicurezza del porto” (Roberto Angelotti).
Angelotti ha lavorato come fotografo professionista nel campo della moda (per Moschino e la Condé Nast) e del design (per Olivetti e Cassina). Da alcuni anni ha intrapreso un percorso di ricerca artistica sul senso del linguaggio fotografico, sulle sue possibilità estetiche e comunicative, ma ancor di più sui suoi risvolti esistenziali. Tra le sue personali ricordiamo quelle presso la Galleria Milano nel marzo 2004, da Superstudio Più nell’ottobre 2005, presso artepensiero nel dicembre 2005 e novembre 2006.
Inaugurazione martedi 30 settembre alle 18.00
Revel - scalo d’Isola
via thaon de revel, 3 Milano
orario: lunedì-venerdì 12.30-14.30 e 20.00-23.30
sabato 20.00-23.30
ingresso libero