Le opere di Raimondi sono popolate da figure arcane e giocose che richiamano idoli precolombiani, creature aliene o dispositivi alchemici destinati a pochi eletti e, talvolta, scatole magiche.
“La luce abbagliante dell’Etiopia e quella cristallina della Provenza:
l’arte di Francesco Rimondi congiunge passato e presente, natura e
tecnologia, fra silhouettes ancestrali e nuovi movimenti nello spazio”.
Il cuore luminoso della Provenza cela un innovativo progetto, ad ampio
raggio culturale, promosso dall’Institute of Ecotechnics (http://www.ecotechnics.edu/) e incluso nel
programma Ecofrontiers: dal 1975, infatti, la dimora signorile Les
Marroniers, restaurata e trasformata in un centro congressi, ospita eventi,
simposi, workshop e progetti di residenza temporanea che mirano a diffondere
lo sviluppo e l’applicazione di "un’ecologia della tecnica e di una tecnica
dell’ecologia".
Parte da qui il mondo variopinto e gioioso dell’artista Francesco Rimondi
che cura e dirige, insieme a Molly Augustine, il centro di Le Marroniers.
Del resto l’Ecotechnics è una disciplina che si accorda perfettamente
all’immaginario creativo delle sue sculture e dei suoi dipinti. Dall’Africa
all’Italia, dai paesi dell’Oriente al Messico e all’Arizona, Rimondi
accoglie i riverberi di memoria di nature vissute e remote, ibridandole alla
materia quotidiana di un sistema vitale sedotto dalla carica irrefrenabile
delle tecnologie elettroniche.
Passato e presente s’incontrano, così, in un’estetica dinamica che rivela
molti livelli di emozione e di visione. Se l’infanzia in Etiopia porta con
sé il sole e le tonalità accese dei fiori tropicali, i dolci paesaggi della
Francia meridionale infondono un’aura fresca e cristallina, quasi liquida,
mentre i resti appena dismessi di ruvide esperienze tecnologiche vanno a
costruire forme archetipe o sbocciano in estrosi congegni/bouquets.
Altre presenze animate, quasi vive, a volte bizzarre, popolano la Rimondi
Art: figure arcane e giocose che richiamano alla mente idoli precolombiani o
creature aliene o, ancora, dispositivi alchemici destinati a pochi eletti e,
talvolta, scatole magiche. Come la Reflection Box, da cui occhieggiano,
simili a farfalle variopinte, brandelli di luce impigliati tra le maglie di
rudi reti metalliche.
(Testo tratto dall’articolo Terra e Luce: metafore spazio-temporali nella
Rimondi Art di Paola Ruotolo in On&Off, Nuove forme dell'Information
Technology e della Progettazione Contemporanea inserto della rivista
“L’Architetto Italiano”, Mancosu Editore, Roma)
Inaugurazione mercoledì 1 ottobre 2008 ore 19.30
Galleria 'come se'
via dei Bruzi, 4 - Roma
Orari di apertura al pubblico: 10.30 – 13.30; 16 – 22
Ingresso libero