La Bifora
Potenza
via Caserma Lucana, 9 (Arco San Giovanni - angolo via Pretoria)
0971 24746 FAX 0971 275377

Roberta Basile
dal 1/10/2008 al 24/10/2008
tutti i giorni 9-13, 17-20
0971 24746
WEB
Segnalato da

Victoriano Papa




 
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1/10/2008

Roberta Basile

La Bifora, Potenza

L'allestimento, composto da una ventina di acrilici su tela, vive di una serie di aforismi e 'calembour visivi', in cui l'autrice gioca con l'interscambiabilita' di immagini e parole, o meglio del ruolo comunicativo cui le une e le altre assolvono nel portare un determinato messaggio al pubblico.


comunicato stampa

L’allestimento che l’artista campana espone alla LA BIFORA vive di una serie di aforismi e di una sorta di ‘calembour visivi’, in cui l’autrice gioca con l’interscambiabilità di immagini e parole, o meglio del ruolo comunicativo cui le une e le altre assolvono nel portare un determinato messaggio al pubblico. Circa una ventina di pezzi, acrilici su tela con applicazioni in formati che vanno da 100x180 (un dittico in verticale) sino ad altri più piccoli (50x60 e 20x30). Costituiscono il corpus della mostra, il cui filo rosso è un chiaro orientamento verso il bene, la positività, la rappresentazione di una rinascita indirizzata alla speranza e la propositività.
Nei lavori della Basile, in cui colori acidi sono alternati a sfondi chiari o brillanti come il fucsia, nulla passa sotto silenzio: dalla polemica socio-politica, ai più recenti riferimenti naturalistici e ambientalistici, fino all’invito a usare la ragione per rimanere a galla, sottraendosi al caos.

Tipiche di quell’arte contemporanea che strizza l’occhio alla pop art e alla street art, di scritte e graffiti, le creazioni dell’autrice napoletana vanno oltre, facendo rivivere e diffondendo stralci significativi del pensiero di scrittori come Laing, di filosofi come Ortega Y Gasset e Platone.

Infatti la Basile veste le sue tele delle parole dei grandi o di massime della tradizione orale Malinke per dar voce al suo dissenso, completezza alla sua creatività, forza e fiducia alla sua positività. E allora ecco quadri realizzati con impronte di mani, piedi, profili di visi, piuttosto che piramidi al contrario – simbolo evidente di un’inversione di ruoli sociali, in cui i più sono rappresentati da numerosi pallini chiari, tra cui solo i pochi colorati si distinguono, sancendo l’esortazione a replicare contro ogni forma di massificazione, falso egualitarismo. E ancora. Se “Nodi” è reso lampante dalle orme del proprio corpo e dai nodi o “stalli” psichici che si intrecciano nel nostro percorso di esseri umani, in un’altra opera cerchi concentrici incorniciano varie parole che reiterano il suffisso ‘super’ in diversi contesti e accezioni (accenno acclarato al superomismo nietzschiano).

O ancora “Sosteniamo il mondo” appare luminoso nella nuance scelta. Un altro esempio di gioco linguistico-visivo, e socio-politico è dato dal nuovo progetto su Platone, l’autrice infatti si ripropone di riscrivere la serie della “repubblica” scritta dall’antico filosofo, si da riproporre e ricordare quanto l’antico sia attuale, quanto le problematiche di allora si ripropongono in maniera così evidente e quali fossero le soluzioni da lui trovate a risolvere questioni delicate di politica, e… quanto, commenta l’autrice” la storia se ancora la si leggesse potrebbe insegnare…”; tramite dunque un excursus nelle UTOPIE scritte e vissute nei secoli, si possono ritrovare spunti per nuovi obbiettivi, ideali da raggiungere per creare una migliore vita sociale futura. La “repubblica”, dunque in un gioco di cerchi concentrici che partendo dall’antica polis, può e deve essere una lezione per il futuro delle nostre megalopoli…, cioè quel passaggio dal micro al macro cosmo…

Ciò a testimonianza di un confine labile e quasi impalpabile tra le parole e le immagini, perfettamente interscambiabile. La parola diviene immagine e l’immagine trae senso e consistenza dalla parola. Quest’ultima assurge a occasione e tramite di rappresentazione di un messaggio che dalla parola stessa mutua un significato vitale, ma che ne scavalca anche il mero limite formale e convenzionale, calandola all’interno di una cornice inusuale.
Dunque, un’esposizione tutta da vedere e da… leggere!

Personalità versatile ed eclettica, artista a tutto tondo, ROBERTA BASILE nasce a Salerno nel 1966. Laureata in filosofia e diplomata in lingua tedesca all’Università di Heidelberg, è autrice di raccolte di versi, nonché organizzatrice di eventi musicali e letterario-cinematografici. Oltre a insegnare e a occuparsi di critica letteraria, da anni si dedica con costanza e passione alla pittura.
Victoriano Papa

Inaugurazione giovedi 2 ottobre 2008 ore 18.30

LA BIFORA
Via Caserma Lucana, 9 (Arco San Giovanni -angolo via Pretoria) Potenza
tutti i giorni dalle 9-13 e dalle 17-20
ingresso libero

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Roberta Basile
dal 1/10/2008 al 24/10/2008

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