Metafore del non detto. ''I suoi, uomini o donne che siano, emergono sulla tela senza compiacenze esibizionistiche ma pregne di una carica emozionale'' (Lello Spinelli).
Vincenzo Cardascia, pugliese, nato a Basilea Svizzera vive a Santeramo in Colle (Ba) classe 1966, attesta quanto più volte ho avuto modo di avvertire e cioè che da parte di molti artisti anche meridionali appartenenti cultura figurativa italiana si avverte prepotentemente il bisogno di scoprire/riscoprire la figura umana.
Una scoperta, questa di Cardascia, i cui moduli espressivi, in nuce già manifestavano una piena aderenza a quanto, intorno a lui, andava ricostituendosi nel pur scomposto e discontinuo, assai spesso stravagante e stagionale linguaggio artistico.
La struttura di queste sue prime opere lette, complice il comune amico Massimo Nardi, pittore-scenografo di rara sensibilità ed onestà intellettuale, nel suo studio articolata su di un segno ed un colore sensuale, si avvale di una lenta escavazione della figura umana surriscaldata da una sorta di ansia drammatica per il presente e il futuro dell’uomo.
I suoi, uomini o donne che siano, emergono sulla tela senza compiacenze esibizionistiche ma pregne di una carica emozionale che trasuda nell’intera e per l’intera superficie a metaforizzare anche il “non detto” con una coerenza linguistica affidata ad una limpida enunciazione del soggetto.
Un pittore Cardascia che, muovendosi già abbastanza scorrevolmente lungo questo “percorso” (la figura umana) con estrema responsabilità posso considerare artista di “promettenti” ed “autonomi” risultati espressivi anche per l’illuminazione fantastica che accompagna la stessa comunicativa con il fruitore.
Lello Spinelli
Inaugurazione ore 19
Frida Arte
piazza Giuseppe Massari, 16 - Bari
Orari : 10 -13 17 - 20,30
Ingresso libero