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Psycologies. Scene di vita quotidiana
dal 1/6/2000 al 27/8/2000
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Segnalato da

Giorgio Barrera



 
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1/6/2000

Psycologies. Scene di vita quotidiana

Nykyaika, Tampere

La mostra, supportata dall'Istituto Italiano di Cultura di Helsinki, è curata da da Urlich Haas Pursianeen


comunicato stampa

La mostra, supportata dall'Istituto Italiano di Cultura di Helsinki, è curata da da Urlich Haas Pursianeen.

Da quattro anni la mia attenzione è rivolta ad indagare la condizione o i mutamenti della società contemporanea. In particolare alla classe media italiana. Esaminare i comportamenti e le abitudini della classe media mi ha aiutato, oltre che a capire me stesso, a comprendere un mondo dove le regole che lo governano e i confini che lo circoscrivono diventano tangibili solo nel momento in cui gli si rivolge una particolare attenzione, un particolare interesse.

Ho il desiderio di tradurre sulla pellicola la mia immaginazione. Per questo motivo le immagini che faccio sono costruite, come in una scena teatrale o di un film, cercando di combinare l'osservazione e l'intervento e cercando di attribuire ad una singola fotografia una propria ed autonoma narrazione.

Per questi motivi concepisco e costruisco il mio progetto seguendo l'ottica della struttura del libro dove la narrazione e la sequenza sono più tangibili e significanti: immagini con una narrazione propria e, allo stesso tempo, parte di una sequenza qui intesa come un "decoupage" di immagini statiche e rappresentative della realtà.

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Storicamente quando la borghesia iniziò ad avere la cosapevolezza della sua forza portava avanti valori come quello della proprietà e di un certo regime di ordine e servì ad escludere l'aristocrazia. La classe media contemporanea non ha cancellato queste tematiche ma più che professarle le rappresenta nel suo modus vivendi mediante comportamenti standardizzati e normalizzati che hanno il fine di stabilire norme culturali di aggregazione. Tali norme sono strutturate, anche perché indotte o imposte dall'esterno, secondo logiche estranee alla più intima idea che l'individuo ha del proprio sé.

Come trarre un senso dalla vita umana?, come parteciparvi? Sono gli interrogativi che mi guidano nel realizzare questo lavoro.

Per questi motivi queste immagini toccano la sfera di intimità dell'individuo e vogliono tendere ad individuare il conflitto della ricerca del proprio essere, del proprio ruolo nella vita. Questo conflitto si esplica, per quanto riguarda il mio ambito di ricerca, in termini di misura ed equilibrio e non di trasgressione o di eccesso perché ritengo, generalizzando il concetto, che è nell'ambiente della classe media dove è maggiore l'inconsapevolezza di taluni gesti e decisioni.

Quando arrivo nelle case delle persone ritratte mi fermo ad osservare i soggetti, i loro movimenti e li pongo in relazione sia alle altre persone che agli oggetti e all'ambiente in cui vivono. Mi interessa la persona, la persona intesa come rappresentante di una società, persona come oggetto e soggetto di una personalità propria ed indotta, persona come anima e sentimenti, persona come individuo nella quotidianità.

Quello che voglio raccontare con semplicità e sincerità, senza caricature, luoghi comuni o immagini decadenti, sono le persone nel loro essere, i loro legami, la loro storia o la loro situazione attuale in uno spazio in cui si sentono a proprio agio.

Ho attribuito alle relazioni fra i soggetti e fra questi ultimi e gli oggetti emozioni e significati e quando tutto è secondo me giusto (e significante) chiedo di verificare piccoli atteggiamenti, di compiere alcuni gesti e restare fermi per tutta la durata dello scatto, Ho individuato in questo immobilismo il significato di una rappresentazione della vita: Il paradosso di catturare la vita in un immagine già ferma è il mio mezzo per stabilire una equazione tra vita reale, rappresentata e immagine.

Sono convinto che la fotografia sia uno dei mezzi più efficaci per lo studio dei linguaggi e della comunicazione in genere, in primo luogo perché essa stessa si esprime con simboli, mediante relazioni di sistemi e significanti, espressioni ed impressioni di colori o tonalità ed in secondo luogo perché lo studio delle relazioni e dei significati pone in essere degli aspetti che studiano i segni della vita sociale, o meglio, della psicologia sociale

Giorgio Barrera
Studio: 50131 - Firenze - Viale dei Mille 88
telefono e fax 055.58.26.87

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