Diverse sedi
Torino

50 lune di Saturno
dal 4/11/2008 al 31/1/2009
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011 3797600
WEB
Segnalato da

Manuela Vasco




 
calendario eventi  :: 




4/11/2008

50 lune di Saturno

Diverse sedi, Torino

T2, la Triennale d'Arte Contemporanea, si articola in due parti. Una prima sezione prevede due mostre dedicate ad artisti gia' affermati a livello internazionale. Per questa edizione vengono presentati il danese Olafur Eliasson che espone al Castello di Rivoli, e il cino-americano Paul Chan presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. La seconda parte della rassegna presenta le opere di 48 artisti di tutto il mondo che presentano lavori e progetti in molti casi inediti e sperimentali. Il curatore Daniel Birnbaum si e' ispirato a Saturno, l'astro della malinconia, creando una nuova geografia del mondo contemporaneo, una costellazione di artisti che lavorano nel segno dell'ambivalenza.


comunicato stampa

----english below

a cura di Daniel Birnbaum

Gli artisti selezionati
La Triennale d’Arte Contemporanea si articola in due parti.
Una prima parte prevede due mostre dedicate ad artisti già affermati a livello internazionale. Per questa edizione verranno presentati l’artista danese Olafur Eliasson che esporrà al Castello di Rivoli, e il cino-americano Paul Chan presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
La seconda parte della rassegna presenta le opere di quarantotto artisti di tutto il mondo che esporranno lavori e progetti in molti casi inediti e sperimentali.
Gli artisti selezionati sono:
Meris Angioletti Bergamo, Italia, 1977. Vive a lavora tra Milano e Parigi
Rosa Barba Agrigento, Italia, 1972. Vive e lavora fra Colonia e Amsterdam
Jennifer Bornstein Seattle, Washington, 1970. Vive e lavora a Los Angeles
Zoulikha Bouabdellah Mosca, Russia, 1977. Vive e lavora a Parigi
Ulla von Brandenburg Karlsruhe, Germania, 1974. Vive e lavora a Parigi e Amburgo
Matthew Brannon St. Maries, Idaho, USA, 1971. Vive e lavora a New York
Gerard Byrne Dublino, Irlanda, 1969. Vive e lavora a Dublino
Bonnie Camplin / Paulina Olowska Londra, Gran Bretagna, 1970. Vive e lavora a Londra / Danzica, Polonia, 1976. Vive e lavora a Varsavia
Valerio Carrubba Siracusa, Italia, 1975. Vive e lavora a Milano
Antonio Cataldo & Mariagiovanna Nuzzi Livorno, Italia, 1981. Vive e lavora a Parigi /Novara, Italia, 1977. Vive e lavora tra Londra e Beirut
Kerstin Cmelka Mödling, Austria, 1974. Vive e lavora a Berlino
Keren Cytter Tel Aviv, Israele, 1977. Vive e lavora a Amsterdam e Berlino
Simon Dybbroe Möller Aarhus, Danimarca, 1976. Vive e lavora a Francoforte
Lara Favaretto Treviso, Italia, 1973. Vive e lavora a Torino
Spencer Finch New Haven, Connecticut, 1962. Vive e lavora a Brooklyn, New York
Ceal Floyer Karachi, Pakistan, 1968. Vive e lavora a Berlino
Anna Galtarossa Verona, Italia, 1975. Vive e lavora a New York e a S. Pietro in Cariano (VR)
Andrea Geyer Friburgo, Germania, 1971. Vive e lavora tra Friburgo e New York
Loris Gréaud Eaubonne, Francia, 1979. Vive e lavora a Parigi
Wade Guyton Hammond, Indiana, 1972. Vive e lavora a Parigi
Haegue Yang Seoul, Corea del Sud, 1971. Vive e lavora a Berlino e Seoul, Corea del Sud
Annika von Hausswolff Goteborg, Svezia, 1967. Vive e lavora a Stoccolma
Ragnar Kjartansson Reykjavík, Islanda, 1976. Vive e lavora a Reykjavík
Joachim Koester Copenhagen, 1962. Vive e lavora a Copenhagen e a New York
Koo Jeong-a Seoul, Corea del Sud, 1967. Vive e lavora a Berlino
Sandra Kranich Ludwigsburg, Germania,1971. Vive e lavora a Francoforte sul Meno
Robert Kusmirowski Lodz, Polonia, 1973. Vive e lavora a Lublin
Rivane Neuenschwander Belo Horizonte, Brasile, 1967. Vive e lavora a Belo Horizonte
Diego Perrone Asti, Italia, 1970. Vive e lavora a Asti, Milano e Berlino
Alessandro Piangiamore Enna, Italia, 1977. Vive e lavora a Roma
Giuseppe Pietroniro Toronto, Canada, 1968. Vive e lavora a Roma
Giulia Piscitelli Napoli, Italia, 1965. Vive e lavora a Napoli
Pehiman Rahimi Teheran, Iran, 1977. Vive e lavora a Francoforte
Pietro Roccasalva Modica, Italia, 1970. Vive e lavora a Milano
Tomas Saraceno San Miguel de Tucumán, Argentina, 1973. Vive e lavora a Francoforte
Wilhelm Sasnal Tarnow, Polonia, 1972. Vive e lavora a Tarnow
Benjamin Saurer Offenbach sul Meno, Germania, 1977. Vive e lavora a Berlino
Alberto Tadiello Vicenza, Italia, 1983. Vive e lavora a Venezia
Pascale Marthine Tayou Yaoundé, Camerun, 1967. Vive e lavora a Gent, Belgio
Wolfgang Tillmans Remscheid, Germania, 1968. Vive e lavora fra Londra e Berlino
Gert e Uwe Tobias Brasov, Romania, 1973. Vivono e lavorano a Colonia
Luca Trevisani Verona, Italia, 1979. Vive e lavora fra Berlino e l’Italia
Tatiana Trouvé Cosenza, Italia, 1968. Vive e lavora a Parigi
Ian Tweedy Hahn, Germania, 1982 Vive e lavora a Milano
Donald Urquhart Dumfries, Scozia, 1963. Vive e lavora a Londra
Guido van der Werve Papendrecht, Paesi Bassi, 1977. Vive e lavora a Amsterdam
Jordan Wolfson New York, 1980.Vive e lavora tra Berlino e New York
Akram Zaatari Saida, Libano, 1966. Vive e lavora a Beirut

“T – Triennale d’Arte Contemporanea”, giunta alla seconda edizione, è la rassegna triennale d’arte contemporanea internazionale organizzata dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e dalla Fondazione Torino Musei. La seconda edizione di “T” rafforza l’impegno delle istituzioni organizzatrici a lavorare in sinergia a favore dell’arte contemporanea. L’obiettivo di “T” è di creare un dialogo fra le proposte più sperimentali e giovani dell’arte contemporanea e il lavoro di artisti che hanno raggiunto una maturità di linguaggio e un riconoscimento internazionale, altresì di sviluppare ulteriormente lo scambio culturale tra Torino, la Regione Piemonte e il mondo d’oggi.

T2 - 50 lune di Saturno
La seconda edizione della Triennale, T2, si terrà dal 6 novembre 2008 al 1 febbraio 2009 ed è curata da Daniel Birnbaum, critico d’arte e curatore indipendente, attualmente Rettore della Städelschule Art Academy e di Portikus Gallery di Francoforte e Direttore della 53a Biennale di Venezia, sezione Arti Visive. Intitolata 50 lune di Saturno, la mostra avrà luogo in tre sedi: il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e la Palazzina della Società Promotrice delle Belle Arti. La concentrazione degli spazi espositivi rispetto alla prima edizione, permetterà una maggior chiarezza del progetto, agevolando il percorso e la fruizione del pubblico. Per T2 il curatore Daniel Birnbaum si è ispirato a Saturno, l’astro della malinconia, creando una nuova geografia del mondo contemporaneo, una costellazione di artisti che lavorano nel segno dell’ambivalenza.

Dal testo di Daniel Birnbaum in catalogo

[...] Questa mostra parla di trasformazione, di digestione, e di sfida. Comprende cinquanta artisti provenienti da tutto il mondo, attivi in ogni campo dell'arte. Anche se spesso rivelano un tono melanconico, le loro opere non hanno affatto uno spirito introspettivo e apolitico. Porsi sotto l'influsso cosmico di Saturno (la "stella malinconica") significa molte cose diverse e, spesso, apparentemente contraddittorie. L'animo saturnino è cupo e depresso, e tuttavia ispirato e radioso; passivo ed essenzialmente negativo, e tuttavia, talvolta, ribelle e magnificamente produttivo. La tradizione lo considera il temperamento proprio dell'artista, ma la malinconia è un concetto ambivalente e spaesante, e ci dà la sensazione che, nonostante tutto, un cambiamento radicale sia possibile. È uno stato di disperazione, ma anche di ispirazione.

Oggi sono numerosissimi gli artisti attratti dall'idea del vecchio e dell'obsoleto. Un artista che sperimenta con i nuovi mezzi di comunicazione dovrebbe conformarsi all'universale convergenza di tutti i media tradizionali e sbizzarrirsi con la manipolazione dei dati che rappresentano il suono e la visione, ridotti ai loro segnali fondamentali? Benjamin Buchloh pone spesso l'accento sul ruolo chiave dell'obsoleto nelle opere di molti degli artisti più stimolanti di oggi. Impiegando strategie passate nel contesto delle più avanzate forme di dominio visivo e spaziale, mobilitano ciò che Buchloh definisce 'controforza allegorica', creando improvvise interruzioni temporali e spaziali a partire dall'incantesimo apparentemente inattaccabile che i linguaggi delle tecnologie mediatiche, dell'architettura e del design hanno fondato in funzione dello spettacolo e della produzione dei beni di consumo. Il malinconico, attratto da ciò che non ha un uso, può sembrare introverso, ma è anche qualcuno che dice no a un'idea troppo semplicistica di "progresso"; questo suo diniego è una forma di resistenza.
Due degli artisti hanno realizzato alcune nuove opere di grandi dimensioni in occasione della mostra: si tratta di Paul Chan e di Olafur Eliasson, entrambi impegnati in una ricerca visionaria ai confini della percezione, e in un'audace speculazione sulla natura stessa di ciò che costituisce l'esperienza umana. Quando Eliasson ha installato Your sun machine [La tua macchina solare], circa un decennio fa a Los Angeles, non ha in realtà aggiunto nulla all'ambiente (o almeno nulla che in qualche modo non fosse già presente). Semmai ha sottratto qualcosa, praticando un foro nel tetto e facendo così entrare l'abbagliante sole californiano. Ri-materializzato sotto forma di una macchia vibrante sul pavimento, il remoto corpo celeste diviene fisicamente presente: si può quasi vederlo muovere. Ma Your sun machine non parla solo di quel corpo incandescente che si trova al centro del sistema solare; parla anche di noi. Gli oggetti del mondo esterno sembrano muoversi, ma ovviamente è il contrario: siamo noi soggetti agenti a far sembrare le cose come le vediamo. Il sole si muove fluttuando sul pavimento della galleria perché noi stessi stiamo viaggiando per l'universo a una velocità incredibile, mentre stiamo in piedi su questo nostro pianeta. Si potrebbe avere l'impressione che l'arte di Eliasson parli solo della natura, per la precisione dei potenti fenomeni naturali presenti nella sua natia Islanda: vento, acqua, luce e fuoco. Tuttavia, le sensazioni completamente nuove che le sue installazioni producono non sono naturali, se per naturale si intende l'esperienza pura, sfrondata di ogni orpello d'artificialità. In un'epoca di incertezze, di nuove tecnologie e di soggettività mediata, l'attenzione che Eliasson rivolge alla percezione è senza dubbio visionaria, e chiaramente influenzata da posizioni utopiche quali le teorie di Buckminster Fuller, senza che peraltro vi sia nulla di radicalmente futuristico o hi-tech nei suoi progetti. Il che segnala come l'artista consideri l'aspetto meccanico della percezione non già come attinente alla condizione attuale, ma piuttosto come elemento fondante dell'esperienza umana. In effetti, le opere di Eliasson non possono essere comprese in termini di distinzione fra meccanico e biologico. Al contrario, come sostiene Jonathan Crary, "la dualità natura/cultura svanisce all'interno di un dato campo in cui macchina e organismo non sono separabili".

Chiunque guardi l'ipnotica animazione di Paul Chan 1st Light, prima parte del ciclo completo The 7 Lights, non può fare a meno di pensare alle persone che cadevano dalle torri durante l'attentato al World Trade Center - eppure, questo modo naturalistico di rendere la disintegrazione delle cose del mondo e la brutale eliminazione di vite umane, non ha nulla in sé dello sfruttamento. Al contrario, crea un'atmosfera calma e meditativa; lo spettatore è condotto dolcemente entro una dimensione dove il tempo sembra essersi fermato. È come essere sospesi in un'altra temporalità, in una dimensione temporale che molti autori hanno tentato di affrontare. L'opera di Chan, scrive un critico, "è stranamente avulsa dal tempo, pur essendo una riflessione sul tempo.” In un recente dibattito sulla sua opera, l'artista stesso medita sulla propria aspirazione ad abolire la linearità del tempo, affermando che “il tempo lineare non è realtà né concetto: è una cattiva abitudine.” Come fa notare George Baker, vi è un'opera in particolare di Chan che rende possibile esperire la percezione della temporalità e l'esperienza della ripetizione: My Birds … Trash … The Future [I miei uccelli... Spazzatura... Il futuro]. “Ricercando la propria ispirazione testuale in egual misura nella Bibbia e in Aspettando Godot di Samuel Beckett, questo video tiene i suoi personaggi non-morti, così come i suoi spettatori, in un perpetuo stato di sospensione", scrive Baker, "un'attesa come quella di Vladimir ed Estragon in Beckett, davanti a un'animazione ambientata intorno a un albero spoglio, in un paesaggio riarso. Tuttavia, non è del tutto esatto annoverare questa animazione fra i video 'narrativi' di Chan. Perché intorno a questo albero gli eventi accadono, ma nessuno si sviluppa; la violenza scoppia, ma è senza senso, letteralmente senza direzione né sommatoria, nient'altro che un'assurda catena di ripetizioni arbitrarie. E quando il video 'finisce', non fa altro che andare in loop e ripetersi nuovamente: il loop digitale come eterno ritorno, dunque."

Un nuovo progetto di Chan, che debutta in occasione della mostra, prende invece le mosse dall'opera del Marchese de Sade. Nelle opere precedenti, l'artista aveva esplorato i mondi di pensatori utopici quali Charles Fourier e di artisti controcorrente come Henry Darger, interpretando le loro fantasie di fuga come programmi sul modo di lasciare questo nostro deprimente mondo. Le fantasie di Sade su sesso, potere e controllo erano considerate, in passato, come il limite estremo dell'immaginazione umana. "Mi dispiace, ma non è più così: le sue fantasie, in buona sostanza, si sono avverate", ha spiegato Chan in una recente conversazione. "Che cosa sono le prigioni di Guantanamo o di Bagram? Nient'altro che segrete, solo con infinite risorse in più. Sono castelli sadiani. Per quanto mi riguarda, oggi stiamo vivendo le 120 Giornate di Sodoma." […]

Enti promotori
Città di Torino, Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino

Sponsor
Fastweb, Smat gruppo, IGPDecaux, GTT Gruppo Torinese Trasporti, SAGAT, TORO Assicurazioni

Media Sponsor
La Stampa

Catalogo
Edizioni Skira. A cura di Daniel Birnbaum

Ufficio stampa
E-mail T2: press@torinotriennale.it
Castello di Rivoli - Massimo Melotti, tel. +39.011.9565209 - 211
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo - Angiola Maria Gili, tel. +39.011.3797600
Fondazione Torino Musei - Daniela Matteu, tel. +39.011.4429523

Immagine: Sandra Kranich, Firework (Fuoco d’artificio) 15.3.2006 Fine Art Fair, Messe Frankfurt, Francoforte sul Meno

Inaugurazione 5 novembre 2008

Sedi espositive e orari

Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Piazza Mafalda di Savoia, Rivoli
Orario: da martedì a giovedì 10.00 - 17.00, da venerdì a domenica 10.00 - 21.00
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Via Modane 16, Torino
Orario: da martedì a domenica 12.00 - 20.00; giovedì 12.00 - 23.00
Palazzina della Società Promotrice delle Belle Arti
Viale Diego Balsamo Crivelli 11, Torino
Orario: da martedì a domenica 10.00 - 19.00

Biglietti
Biglietto unico per tutte le sedi. Le singole sedi possono essere visitate in giorni differenti.
Intero: Euro 15
Ridotto: Euro 12
Family Ticket (2 adulti + 2 ragazzi under 15): Euro 30
Gruppo adulti (min. 20 persone, prenotazione obbligatoria): Euro 8 cad.
Gruppo studenti (min. 10 persone, prenotazione obbligatoria): Euro 6 cad.
Ingresso gratuito: fino a 12 anni e accompagnatori di invalidi
Su prenotazione sono disponibili visite guidate e attività didattiche

Promozione e prenotazione gruppi
Alessia Giorda, tel. 011.9565246 – promozione@torinotriennale.it

----english

50 Moons of Saturn
Second edition of the Torino Triennale

Curated by Daniel Birnbaum

"50 Moons of Saturn is an exhibition about inspiration, assimilation and defiance. It includes fifty artists from every part of the world, working in all disciplines. Although often pervaded by a melancholy tone, the selected works by no means reveal an introspective or apolitical spirit. Finding oneself under the same cosmic influence of Saturn – "star of melancholy" – signifies many different and often conflicting things. The saturnine mind is gloomy and depressed, yet inspired and radiant; passive and fundamentally negative, yet rebellious and magnificently productive. Traditionally linked to the artist's temperament, melancholy is an ambivalent and baffling state of mind, which gives rise to the feeling that a radical transformation is possible despite everything. It is the state of mind of inspiration."

Daniel Birnbaum

The second edition of the Torino Trienniale, T2, will run from 6 November 2008 to 1 February 2009 and is curated by Daniel Birnbaum. Art critic and independent curator, Birnbaum is currently Rector of the Städelschule Art Academy and Portikus Gallery in Frankfurt and Director of the 53rd Edition of the Venice Biennale.

T2 will be split into two parts:
The first part will feature two solo shows dedicated to mid-career, internationally acclaimed artists.

For this edition, the Danish artist Olafur Eliasson will be presented at the Castello di Rivoli Museum of Contemporary Art and the Chinese-American artist Paul Chan at the Fondazione Sandretto Re Rebaudengo centre for contemporary art in Turin.

The second part will feature the work of forty-eight young artists from all over the world who will be showing new experimental works.

The selected artists are: Meris Angioletti, Rosa Barba, Jennifer Bornstein, Zoulikha Bouabdellah, Ulla von Brandenburg, Matthew Brannon, Gerard Byrne, Bonnie Camplin / Paulina Olowska, Valerio Carrubba, Antonio Cataldo & Mariagiovanna Nuzzi, Kerstin Cmelka, Keren Cytter, Simon Dybbroe Möller, Lara Favaretto, Spencer Finch, Ceal Floyer, Anna Galtarossa, Andrea Geyer, Loris Gréaud, Wade Guyton, Haegue Yang, Annika Von Hausswolff, Ragnar Kjartansson, Joachim Koester, Koo Jeong-a, Sandra Kranich, Robert Kusmirowski, Rivane Neuenschwander, Diego Perrone, Alessandro Piangiamore, Giuseppe Pietroniro, Giulia Piscitelli, Pehiman Rahimi, Pietro Roccasalva, Tomas Saraceno, Wilhelm Sasnal, Benjamin Saurer, Alberto Tadiello, Pascale Marthine Tayou, Wolfgang Tillmans, Gert and Uwe Tobias, Luca Trevisani, Tatiana Trouvé, Ian Tweedy, Donald Urquhart, Guido van der Werve, Jordan Wolfson and Akram Zaatari.

The Torino Trienniale is organised and promoted by Castello di Rivoli Museum of Conteporary Art, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo and by Fondazione Torino Musei (the Turin Foundation of Museums). This second edition of "T" further strengthens the commitment of the organisers to work together for contemporary art.

The Torino Triennale aims to create dialogue between young experimental art and that of mid career artists who are already internationally acclaimed for their work.

Entitled 50 moons of Saturn, the exhibition will take place in three venues: Castello di Rivoli Museum of Contemporary Art, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo and the Promotrice delle Belle Arti. The decision to focus on three major venues for this edition of the Triennale aims at clarifying the exhibition concept, thus making the Triennale a more intense viewing experience.

T2 Exhibition venues: Castello di Rivoli Museum of Contemporary Art, Rivoli-Turin; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin; Palazzina della Società Promotrice delle Belle Arti, Turin

T2 catalogue: a catalogue for the second edition of the Torino Triennale, featuring texts by Daniel Birnbaum, George Baker, Dominique Gongalez-Foerster, Arto Lindsay and Hu Fang, will be published by Skira.

Opening: 5 November 2008

Locations:
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Piazza Mafalda di Savoia, Rivoli
Orario: da martedì a giovedì 10.00 - 17.00, da venerdì a domenica 10.00 - 21.00
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Via Modane 16, Torino
Orario: da martedì a domenica 12.00 - 20.00; giovedì 12.00 - 23.00
Palazzina della Società Promotrice delle Belle Arti
Viale Diego Balsamo Crivelli 11, Torino
Orario: da martedì a domenica 10.00 - 19.00

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