SMAC - Segni Mutanti Arte Contemporanea
Doppio registro. Icone del cinema tra allegria comica e pensosa malinconia. Una mostra essenzialmente pittorica,ma, accanto alle tele in tecnica mista, sono esposte alcune sagome di note figure del cinema realizzate in metacrilato. A cura di Emidio De Albentiis.
A cura di Emidio De Albentiis
La mostra di Natino Chirico è un’iniziativa organicamente inserita nella III edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (22-31 ottobre 2008), nella sezione Risonanze.
Proprio il cinema, infatti, da molti anni tema privilegiato della poetica di Natino Chirico, sarà il perno indiscusso della mostra dell’artista. L’idea portante è cogliere la sottile quanto misteriosa relazione che imbriglia in una medesima rete di emozioni e sentimenti la comicità e la tragicità.
Non è inutile ricordare un libro giustamente molto famoso, Il nome della rosa di Umberto Eco (1980), la cui fascinosa trama fantastica è tutta giocata sul rinvenimento del secondo libro della Poetica di Aristotele, dedicato alla commedia, cioè al riso e allo scherzo, come degno contraltare del primo, centrato sulla tragedia e sulla poesia epica: anche se non sapremo mai se il grande filosofo greco abbia mai davvero immaginato di scrivere un trattato sulla comicità, l’intreccio genialmente architettato da Umberto Eco ci invita a riflettere sulla fondamentale duplicità non solo dell’arte (qualsiasi essa sia, dalla letteratura alla pittura, dalla scultura al cinema, e così via), ma della nostra stessa natura di uomini. A ciascun uomo, ovviamente in forme ogni volta diverse, sono necessarie entrambe le corde, apparentemente così antitetiche, della soave leggerezza della vis comica e della dura consapevolezza dell’essere proposta dalla tragedia: ma ciò che, ancora maggiormente, seduce è la scoperta che, in tanti personaggi a prima vista identificabili come comici (si pensi a Totò o a Chaplin), si nasconda, per poi sovente rivelarsi, una profonda malinconia, così come nella stessa natura del genere tragico sia imprescindibile l’atto liberatorio della catarsi.
Natino Chirico ci condurrà entro questo doppio registro e darà vita ad una mostra essenzialmente ma non esclusivamente pittorica (accanto alle tele in tecnica mista non mancheranno infatti alcune sagome di note figure del cinema realizzate in metacrilato, materiale che in questi ultimi tempi ha molto interessato l’artista): in questa personale l’evocazione dei miti cinematografici che appartengono all’immaginario collettivo saranno il presupposto fondamentale per una riflessione sulla magia e sulla precarietà della settima arte, perfetta metafora, come si accennava poco più sopra, della condizione umana, del suo fascino e del suo mistero.
Inaugurazione martedì 21 ottobre ore 18
SMAC - Segni Mutanti Arte Contemporanea
via Velletri 30 (piazza Fiume) Roma
martedì - sabato 11-13.30 e 14-19.30 (fuori orario su appuntamento)