Metamorfosi di una citta'. Milano 1958-2008. Una mostra fotografica, costituita da 50 stampe originali, per raccontare quei fattori culturali e sociali racchiusi in un passato recente, rintracciabili nella geografia umana della citta'. A cura di Enrica Vigano'.
a cura di Enrica Vigano'
“Ugo Zovetti. Metamorfosi di una città, Milano 1958 – 2008”, una mostra per raccontare quei fattori culturali e sociali racchiusi nel senso del nostro recente passato, rintracciabili nella geografia umana della città. Un’occasione per comprendere i sentimenti e le forme di cinquant’anni di storia di Milano, una storia fatta di contrasti e sproporzioni ma anche di laboriosità, solidarietà e internazionalità, caratteristiche che hanno da sempre acceso la vicenda artistica di Zovetti.
Ugo Zovetti è una figura straordinaria nel panorama della fotografia d’autore slegata dalla professione, la sua è una passione creativa libera da vincoli o committenze che ha portato avanti parallelamente al suo vero lavoro. Zovetti è tra i pochi che documentano la Milano di oggi utilizzando la Rolleiflex 6x6, arrivando a realizzare immagini che trascendono immediatamente il luogo, per diventare icone simbolo della contemporaneità, senza retorica alcuna.
L’obbiettivo di Zovetti nulla si lascia sfuggire –seppur con la discrezione tipica dell’uomo colto d’educazione internazionale- la sua mente rielabora l’immagine un attimo prima dello scatto come se già ne possedesse l’esito. E’ questa selezione mentale che consente al suo lavoro di non cadere mai nel già visto, di non cedere al convenzionale, di evitare la cronaca. Il lungo lavoro all’ingranditore determina sequenze di tagli che le prove di stampa consentono di studiare e di modificare. Nella sua ricerca dell’energia espressiva, Zovetti ama forzare i contrasti del bianco e del nero e ritagliare i dettagli, quei particolari microcosmici che contengono il senso dell’universo.
Dal suo quartiere in fondo a via Stendhal Zovetti è entrato a grandi passi nel cuore di Milano esplorandone di giorno in giorno tutti gli anfratti, le distese di selciati, le lesioni insanabili, le fatue vetrine. Ogni giorno diversamente dall’altro la gente si è lasciata sfuggire una scintilla del proprio esistere, facendo intravedere gesti e segreti, sfumature di atteggiamenti e tracce di pensieri, concedendo a Zovetti un attimo tangente al proprio spazio vitale.
Zovetti riserva un’attenzione curiosa e intelligente alla vicenda umana, che trova testimonianza soprattutto sui visi, perché come afferma lui stesso: “l’uomo è il volto”. I primi volti sono quelli del dopoguerra, “quelle facce che ora non trovi più”, intense di dramma e speranza, vivide di semplicità e pietas. Gli anni passano ma le pietre sono le stesse, le coppiette e gli amici che si siedono sul gradino del monumento a Vittorio Emanuele trovano le stesse pietre che mezzo secolo prima Zovetti aveva fotografato con coppiette e amici di un'altra storia, ma del medesimo mondo.
E’ significativo il fatto che ancora oggi, all’età di 92 anni, Zovetti continui a uscire per strada con la macchina fotografica al collo, per cercare di sorprendere le manifestazioni di una società che cambia, pur mantenendo le radici nella sua storia. Le immagini che cerca sono spontanee, assolutamente vere, per questo usa ancora quei vecchi trucchi per non guardare nel mirino e scattare senza che le persone se ne accorgano, per questo segue i suoi passi nel cuore della metropoli affinché si incrocino con scene di vita autentica.
Ugo Zovetti, (1916, Korcula – Dalmazia) è figlio di un grande artefice della Secessione viennese. Trasferitosi a Milano ha iniziato a fotografare dagli anni Quaranta. Zovetti è “Excellence FIAP” dal 1958. È stato tra gli animatori del “Gruppo fotografico del Naviglio” e si è prodigato per la diffusione della fotografia italiana in Europa. Ha collaborato alla rivista “Magnum” di Colonia. Insignito di premi e apprezzato all’estero fin dagli anni Sessanta, ha trascorso una stagione di lavoro a Londra. Ha pubblicato un volume dedicato alla Milano della ricostruzione: “Monte Stella”, edizioni Fumagalli-Peccolo, con testo di Marco Meneguzzo. Tra 2002 e 2004 cospicui nuclei di sue fotografie vintage sono stati acquisiti da collezioni museali statunitensi. Opere di Zovetti sono apparse nel 2001 alla Keith De Lellis Gallery di New York nella mostra “View from abroad: world capitals by postwar italian photographers”, nel 2004 in “Gli anni della Dolce vita” a Torino, nel 2005 in “Anni Cinquanta” a Palazzo Reale a Milano e dal 2006 le sue immagini continuano a girare per l’Europa con la mostra collettiva “NeoRealismo. La nuova immagine in Italia 1932-1960”.
con il patrocinio e il sostegno di
Regione Lombardia, Comune di Milano
con il contributo di
Ferrovie Nord, Credito Artigiano, Fondazione Banca del Monte di Lombardia
con la partecipazione di
Elea, Universal Selecta
Inaugurazione mercoledì 22 ottobre, ore 18,30
Centro Culturale di Milano - CMC
via Zebedia, 2 - Milano
Orari: da lunedì a venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18; sabato e domenica dalle 15 alle 18; mercoledì giorno di chiusura
Ingresso gratuito