La Galleria presenta una mostra di oltre cento opere scelte, dagli anni 70 fino agli anni 90, per ricordare un'artista-icona dell'arte italiana a 10 anni dalla sua scomparsa. In esposizione opere dalle serie 'Paesaggi anemici' e 'Paesaggi interrotti', video su tele emulsionate, polaroid e foto ritoccate a mano.
La Galleria Centro Steccata di Parma presenta una mostra di oltre cento opere scelte, dagli anni 70 fino agli anni 90, per ricordare un’artista-icona dell’arte italiana a dieci anni dalla sua scomparsa: Paesaggi anemici e Paesaggi interrotti, Video su tele emulsionate, Polaroid e foto ritoccate a mano.
Precursore delle avanguardie artistiche, a cominciare dai celebri monocromi, e della pop art in particolare, Mario Schifano ha contribuito al rinnovamento dell’arte internazionale, ed è entrato in contatto con artisti quali Tzara e Duchamp, Rauschenberg e Kline, Dine e Jasper Jones, senza dimenticare Andy Warhol, che conobbe a New York nel ‘62. Spesso paragonato all’artista americano per la velocità del gesto pittorico e la quantità della produzione torrenziale, Mario Schifano è stato la prima figura internazionale dell’arte italiana contemporanea, e negli anni sessanta uno degli artisti della scuderia della grande gallerista americana Ileana Sonnabend.
Schifano è particolarmente segnato dai media e dalla multimedialità, interrotto soltanto da alcuni cicli più prettamente “pittorici”, in una fase di piena coscienza del proprio ruolo di artista-uomo del suo tempo. Il mezzo fotografico diventa il pretesto per un’azione pittorica; egli non riceve le immagini, ma le “guarda”, “scava” dentro, padroneggia, anche quando è più appariscente il suo rapporto con la casualità. La superficie dell’immagine originale, sottratta al mondo televisivo, diventa il campo di apparizione iconografica su cui si intrecciano l’occhio meccanico dell’obbiettivo fotografico e l’istintività della mano che segna la foto.
Il suo sguardo si posa senza filtri né preconcetti sull’immagine, ed egli assume su se stesso il compito di ritrovarne il respiro, riaccende le riproduzioni, le rimette in movimento, le smonta e le manipola, consapevole del fatto che si tratta di un processo senza fine, perché l’immagine compiuta non può essere che morta, e dunque nessun processo deve prevedere il proprio compimento. Le fotografie sono state ritoccate a pennello, quasi a sottolineare alcuni atteggiamenti o a rafforzare un’espressione attraverso l’uso di colori vistosi ed esagerati; una cornice nera che assume il significato di finestra di congiunzione tra due mondi in continuo dialogo: il tubo catodico e l’occhio fotografico di Mario Schifano.
Si ringrazia per la preziosa collaborazione la Dott.ssa Brasilia Pellegrinelli e Azzurra Casiraghi.
Inaugurazione sabato 25 ottobre 2008 ore 17
Galleria Centro Steccata
Strada Giuseppe Garibaldi, 23 Parma
dal lunedì al sabato 10.30 - 13; 15.30 - 19.30
ingresso libero