'Topografie affettive' di Stefano Spinelli e 'Immobilita' apparente' di Alessandro Vicario. Mostra fotografica in due sezioni per un confronto dialettico e un'unione di linguaggi fotografici. Una visione personale e creativa di questa valle montana del Locarnese.
a cura di Flavia Zanetti e Antonio Ria.
Dal 25 ottobre al 23 novembre è esposta presso la Galleria Officinaarte di Magliaso (Lugano) la mostra Un’Onsernone, in due sezioni, con fotografie di Stefano Spinelli (Topografie affettive) e Alessandro Vicario (Immobilità apparente). “Guidati” dalla gallerista Flavia Zanetti-Ambrosini, che cura la mostra insieme ad Antonio Ria, i due autori danno una visione molto personale e “creativa” di questa valle montana del Locarnese, soffermandosi rispettivamente sull’energia/magia dei luoghi – tra quotidianità e utopia – e sulla immobilità/trasformazione degli elementi primari che ne hanno “segnato” la storia: l’acqua e la pietra.
Catalogo ELR Edizioni Le Ricerche, a cura di Antonio Ria.
Officinaarte apre i suoi spazi espositivi al confronto dialettico e all’unione di due linguaggi fotografici di due artisti ormai affermati: l’italo-svizzero Stefano Spinelli e l’italiano Alessandro Vicario. La gallerista Flavia Zanetti-Ambrosini, legata affettivamente a questa valle montana del Locarnese, ha offerto loro la “sua” Onsernone, centrata soprattutto su Spruga e Comologno.
Seguendo queste tracce, Spinelli e Vicario hanno ricreato la “loro” Onsernone, che si concretizza in questa emozionante esposizione che, da sotto il villaggio di Auressio, spazia fino ai Bagni di Craveggia e all’Alpe Salei, passando per il Ponte Oscuro, Comologno e Spruga. Sia pure in modi differenti e secondo diverse sensibilità, essi hanno colto l’anima di questi luoghi.
Stefano Spinelli ha lavorato a partire dai ricordi di Flavia Zanetti, dal racconto di suoni, odori, colori, persone, e ha scoperto «luoghi vertiginosi, colmi di estremi – ruvidi e dolci, aspri e sereni –, attraversati da un’energia, quasi da una magia, che non lascia indifferenti, ma che anzi travolge sempre più con la sua vibrazione. La natura spontaneamente parla: così ogni luogo ha il suo idioma, il suo logos, la sua ragione. L’intelligenza dell’uomo sta nel riconoscere e integrare questa logica nel proprio vivere, facendola divenire parte del proprio panorama esistenziale, e matrice di cultura, elemento strutturante nella costruzione di una possibile Weltanschauung, tra quotidianità e utopia».
Alessandro Vicario ha concentrato la sua attenzione sull’acqua e sulla pietra, due elementi primari che hanno modellato la storia e la vita della valle: «Mi affascina il contrasto tra l’immobilità della pietra e lo scorrere dell’acqua. L’immobilità della pietra, del resto, è solo apparente. Anche la pietra si trasforma e muta. È erosa dall’acqua: modellata dal suo scorrere senza posa. Come tutto ciò che è nel mondo, anche la pietra è in continua trasformazione, benché a noi appaia fissa e immobile. Ora, mentre scrivo, la pietra e i sassi e i ciottoli fotografati al Ponte Oscuro e ai Bagni di Craveggia continuano a mutare. E, quando il pubblico osserverà le immagini in galleria o nel catalogo, la pietra starà continuando la sua inarrestabile trasformazione».
Le fotografie di Stefano Spinelli e di Alessandro Vicario sono tra loro complementari e rendono molto bene il senso di un’Onsernone viva, vera, mai enfatica o nostalgica o da cartolina.
Il catalogo che accompagna la mostra è curato da Antonio Ria ed è pubblicato da ELR Edizioni Le Ricerche (casa editrice fondata da Jean Olaniszyn, onsernonese da parte materna).
Per la Svizzera: Officinaarte (Flavia Zanetti): tel.+41.(0)91.6064602; natel/cell. +41.(0)79.23463 11; e-mail:officina@ticino.com
Per l’Italia: Antonio Ria – Via Brera 17 – 20121 Milano Tel. e fax: +39.02.86463326; cell./ +39.348.5601217; e-mail: antonioria@libero.it
Inaugurazione: sabato 25 ottobre dalle 16
Galleria Officinaarte
via Cantonale, 57 - Magliaso (Lugano)