Afro
Botto & Bruno
Arduino Cantafora
Enzo Cucchi
Giorgio de Chirico
Nicola De Maria
Giosetta Fioroni
Renato Guttuso
Marco Lodola
Alessandro Mendini
Luca Pignatelli
Michelangelo Pistoletto
Pierluigi Pusole
Aldo Rossi
Mimmo Rotella
Andrea Salvino
Mario Schifano
Mario Sironi
Ettore Sottsass
Grazia Toderi
Franco Vaccari
Emilio Vedova
Bruno Zanichelli
Luca Beatrice
Daniela Magnetti
Il racconto delle citta' tra nascita, sviluppo, crisi. 1948-2008. Un viaggio attraverso l'arte dal dopoguerra fino ai giorni nostri delineando gli eventi, le trasformazioni, le mode, i costumi che hanno caratterizzato la storia del Paese. Da Guttuso, Sironi, De Chirico, attraverso i protagonisti della Transavanguardia e dell'arte Pop alle generazioni anni '90, agli avveniristici architetti, fino ad arrivare ai giovani artisti contemporanei, la citta' e' sempre scenario dei cambiamenti sociali e culturali. Opere di 24 artisti a cura di Luca Beatrice e Daniela Magnetti.
a cura di Luca Beatrice e Daniela Magnetti
La mostra "Viva l’Italia. L'arte italiana racconta le città tra nascita, sviluppo, crisi. 1948-2008", ideata da Luca Beatrice, critico d’arte, docente all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, si svolge a Palazzo della Penna di Perugia dal 25 ottobre 2008 all'11 gennaio 2009.
Il tema della mostra, prodotta dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Giovanili del Comune di Perugia, è dedicato alla città intesa come scenario privilegiato, palcoscenico di eventi e laboratorio d’esperienza, snodo principale di sviluppo e di civilizzazione nel nostro Paese.
Sono passati sessant’anni dalla Biennale di Venezia del 1948, prima edizione del dopoguerra, in parte dedicata al tema della città ricostruita, la volontà di cambiare e lasciare dietro di sé drammi e devastazioni si palesa anche nelle opere d’arte. I pittori del tempo descrivono la città come luogo del molteplice: dal silenzio sospeso di Giorgio de Chirico in Piazza d’Italia, alla Periferia urbana di Mario Sironi, dalla Folla allo stadio di Renato Guttuso alla città come campo di tensioni e forze contrapposte nei dipinti astratto-informali di Emilio Vedova e Afro. Via via la narrazione della mostra si snoda attraverso momenti ed episodi che hanno determinato la storia d’Italia, mantenendo sempre come sfondo le emergenze metropolitane: gli anni Sessanta, ossia il decennio del boom economico, esplicitato nell’enfasi pop dei dipinti di Giosetta Fioroni, nei manifesti strappati di Mimmo Rotella, ma anche delle contestazioni emerse intorno al ’68 - opere di quegli anni, il quadro di Mario Schifano Compagni Compagni, lo Specchio di Michelangelo Pistoletto, il ciclo fotografico di Franco Vaccari La città vista a livello di cane - poi culminate nel lungo decennio del terrorismo cui l’arte seppe reagire con intelligenza inserendo le nuove tematiche del post-moderno. E’ soprattutto l’architettura (e il design) a preconizzare un inedito volto della città, qui esemplificato dai disegni e dagli schizzi di Aldo Rossi, Ettore Sottsass, e dalla celebre Poltrona Proust di Alessandro Mendini.
Negli anni ’80 si può dunque cominciare a parlare di città ritrovata. Così come ritrovato è il gigantesco dipinto di Arduino Cantafora dal titolo La città banale, vero e proprio manifesto del post-moderno, esposto alla prima Biennale d’Architettura di Venezia nel 1980. Nell’arte visiva temi analoghi corrono nella Transavanguardia, l’omaggio a Torino di Nicola De Maria e quello a Roma di Enzo Cucchi, fino all’inizio degli anni ’90, quando esordirono giovani “pittori metropolitani” come Bruno Zanichelli e Pierluigi Pusole, primi a contaminare il dipinto con i segni della cultura giovanile.
Si giunge infine al nuovo secolo, caratterizzato dalle contraddizioni di una società moderna e globalizzata, che si esprime in forme d’integrazione sociale e di multiculturalità ma anche in episodi di scontri, di attriti e di contrapposizioni tra realtà diverse; temi quest’ultimi interpretati dall’opera di Andrea Salvino Tutto il resto è noia, 2000, una sorta di rivisitazione vintage degli anni ’70 realizzato in un curioso stile divisionista, dal classicismo pittorico mediato nell’utilizzo di materiali anomali (Luca Pignatelli Siracusa, 2007), fino alla visione neo-metafisica della città dall’alto (Grazia Toderi) o al lirismo delle periferie (Botto & Bruno).
La facciata del Palazzo della Penna, sede delle mostre d’arte contemporanea del Comune di Perugia, ospita l’installazione luminosa inedita, Il volto degli altri, realizzata da Marco Lodola.
La mostra è accompagnata da un catalogo di circa 190 pagine edito da Silvana Editoriale, con testi di Luca Beatrice e Daniela Magnetti.
Immagine: Andrea Salvino, Tutto il resto è noia, 2000, olio su tela, 200x400cm
Ufficio stampa: Studio Pesci
Via San Vitale, 27 – 40121 Bologna Tel. +39 051 269267 Fax +39 051 2960748 - info@studiopesci.it
Anteprima per la stampa: 24 ottobre mattina ore 11.30
Inaugurazione venerdì 24 ottobre ore 18.00
Palazzo della Penna
Via Podiani, 11 – 06121 Perugia
Biglietti mostra+museo: intero Eur 5,00; ridotto over65 e bambini Eur 3,00; scolaresche p.p. Eur 1,50
Orari Mostra: Dal 25 ottobre al 31 ottobre: Tutti i giorni escluso il lunedì 10.30:13.00 / 15.30:19.00 Dal 1 novembre all’11 gennaio 2009: 10.30 – 13.00 / 16.00 – 18.00 - chiuso 25/12 e 01/01
Visite guidate su prenotazione, Tel. +39 075 5716233