Castello Malatestiano
Longiano (FC)
piazza malatestiana, 1
0547 665850 FAX 0547 667007
WEB
Per filo e per segno
dal 25/10/2008 al 22/11/2008
mart - dom 10-12 e 15-19

Segnalato da

Fondazione Tito Balestra




 
calendario eventi  :: 




25/10/2008

Per filo e per segno

Castello Malatestiano, Longiano (FC)

La mostra presenta una scelta di incisioni e libri d'artista di Meret Oppenheim, Mario Persico, Fabrizio Clerici, Mimmo Paladino, Santolo, Ernesto Tatafiore, Angelo Casciello, Giuseppe Maraniello, Bruno Donzelli, Ahmad Alaa Eddin. Grande cura e' inoltre riservata alle altre componenti dei libri nolani: gli inchiostri; le carte marmorizzate; i cartoni rigidi e ondulati; le coperte telate; le pagine cucite a refe colorato; i fregi in bronzo fuso e i fermagli in ferro battuto disegnati dagli stessi artisti. A cura di Flaminio Balestra e Massimo Balestra, Vittorio Avella e Antonio Sgambati.


comunicato stampa

Nell'ambito della rassegna di arte, letteratura, poesia e musica Sagge sono le Muse - intermezzo 2008 a cura di Flaminio Balestra e Massimo Balestra, Vittorio Avella e Antonio Sgambati, titolari dell'officina calcografica «IL LABORATORIO di Nola», presentano a Longiano una scelta di incisioni e libri d'artista di Meret Oppenheim, Mario Persico, Fabrizio Clerici, Luca, Mimmo Paladino, Santolo, Ernesto Tatafiore, Angelo Casciello, Giuseppe Maraniello, Bruno Donzelli, Ahmad Alaa Eddin.
Molti testi oggetto della rielaborazione artistica presentata dal Laboratorio sono stati redatti da scrittori e poeti come Yannis Souliotis, Manuel Diaz Martinez, Fausta Squattriti, Mimmo Grasso, Mario Lunetta, Achille Bonito Oliva, Goffredo Foti, Fabrizia Ramondino, Mariano Bàino, Tommaso Ottonieri, Gabriele Frasca.

Racconta Antonio Autieri, autore dell'ntroduzione al catalogo edito dalla Fondazione Balestra: "Le stampe sono incise in cavo e in rilievo, con le tecniche più varie: ad acquaforte, ad acquatinta, puntasecca, in linoleum, in xilografia, i dorsi e i frontespizi sono serigrafati, mentre il testo, quando non inciso o sviluppato su telai serigrafici, è composto a piombo in caratteri Garamond-Linotype e stampato presso tipografie esterne. Le carte utilizzate sono fabbricate a mano nei tini amalfitani di Fresco di Pucara e di Amatruda, nei mulini provenzali di Richard de Bas. affiancate dalle Sicars, dalle Fabriano, dalle Arches, dalle Zerkall, dalle Hahnemuhle; carte assolutamente inadatte alla stampa meccanica, in quanto ogni foglio è semplicemente diverso da un altro, con sensibili differenze di spessore, ideali per la stampa a torchio: le italiane apprezzate per la tattile ruvidezza, le franco-provenzali per la grande stampabilità, le tedesche per l’estrema sensibilità.

Grande cura è infine riservata alle altre componenti dei libri d’artista nolani: gli inchiostri; le carte marmorizzate; i cartoni rigidi e ondulati; le coperte telate; talvolta rivestite internamente di fogli xilografati o serigrafati; le pagine cucite a refe colorato; i fregi in bronzo fuso; i fermagli in ferro battuto disegnati dagli stessi artisti. La marca tipografica raffigurata in un cerchio con due volti rovesciati e intrecciati nel segno del rebis, allusivo all’unione Ira matrice e stampa, mentre il colophon oltre a dichiarare la 'completa certificazione editoriale '(F. P. Franchi) annuncia come in un saluto la fine dello spettacolo.

Una attenzione maniacale è poi dedicata alla mise en page; attraverso un rapporto tra testo e immagine, capace di far respirare dinamicamente la pagina, un controllo rigoroso della gabbia e della disposizione delle tavole. Il carattere unitario di ogni edizione deriva non solo dal felice incontro di un poeta e un artista, ma anche dalla capacilà degli editori di guidare in perfetta sintonia l’opera dei collaboratori. Ogni edizione è poi inserita in una delle otto Collane che, con intenti unitari, sia nei contenuti sia negli aspetti formali, hanno finora illustrato l’intera attività editoriale del LABORATORIO. La collana «Autoritratti» ospita in una boìte di cartone ondulato, con fermaglio in rame battuto, un unico foglio piegato a fisarmonica, in sei scansioni e stampato in serigrafia o all’acquaforte.

Nella collana «La parola e il segno» un foglio Hahnemuhle da 230 gr. piegato in qualtro parti, è adagiato in una cartella con dorso in tela e rivestimento in carta marmorizzata. L'immagine, all’acquaforte e all’acquatinta, affianca o invade l’area riservata alla parola stampata, creando una perfetta fusione tra incisione e versi. Nella collana «Libro d’Artista» le opere (Tane di Paladino, U BOOT di Tatafiore, Doppio Specchio di Dalisi. Le stanze sognate di Casciello) sono spesso realizzate integralmente dallo stesso artista, sia nei testi, sia nelle immagini, sia nella forma. Il testo, talvolta inciso nella tavola, occupa tutto lo spazio come un fondale, per offrire alla visione delle letture un fertile contrasto con gli spazi colorati e moltiplicarne le possibilità di lettura. In questo spazio dell’apparire che ha il connubio tra testo (con referenzialità sonore) e immagine (emancipata da ruoli illustrativi o intenti mimetici) diviene creazione di una nuova originale sintassi".

Informazioni per il pubblico
Fondazione Tito Balestra
Tel. 0547 665850 info@fondazionetitobalestra.org

Inaugurazione della mostra domenica 26 ottobre alle 17

Castello Malatestiano di Longiano (FC)
Piazza malatestiana 1
Orari: dal martedì alla domenica 10-12 / 15,00 - 19
ingresso libero

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