AmiciRitratti. Personale di pittura dell'artista che nei suoi ritratti si sofferma sul volto dei soggetti prescelti, tratti dalla cerchia delle sue amicizie e semplici conoscenze, ponendoli in una posizione tale da sovrastare con la testa il fruitore.
a cura di Edoardo Di Mauro
La pittura è simbolo ed emblema di quella “technè” intesa nell’accezione etimologica di pratica manuale implicita al concetto originario di arte. Un concetto dove il procedimento mentale, l’ambito elevato relativo al mondo delle idee, per concretizzarsi in una rappresentazione oggettivamente fruibile deve essere in grado di gettare luce sull’esterno per mostrarci le cose della vita nella loro esatta dimensione, nella loro essenza intelligibile, illuminandoci sulla bellezza od anche la negatività di quanto di circonda con quella capacità rilevatoria propria del talento artistico.
La pittura è da sempre la casa di tutte le tecniche e di tutti i progetti, luogo eletto da cui traggono origine le manifestazioni sensibili dell’arte, ed è per questa sua natura che ha saputo attraversare le epoche della storia mantenendo sempre, nei casi migliori, la sua carica di espressività. Un’opera fortemente caratterizzata dall’uso dello strumento pittorico come quella di Giacomo Sampieri trova il suo inquadramento e la sua ragion d’essere nella stagione attuale, all’interno di cui è in grado di offrire un contributo di assoluta originalità, non contraddetto dall’uso di strumento solo all’apparenza tradizionali come la tela ed il colore ad olio. Dalla sua antica vocazione alla rappresentazione mimetica della realtà naturale la pittura è stata in grado, di recente, di mutare la sua veste narrando con grande capacità poetica ed evocativa le inquietudini di un mondo in rapida mutazione.
Quindi, accanto a coloro che praticano questa tecnica come viatico per una narrazione in presa diretta degli stereotipi che affollano la nostra quotidianità metropolitana, gettando nuova luce su squarci ed inquadrature di angoli riposti e trascurati della post modernità, o ad altri che, all’opposto, tendono a demistificare con ironia le sfavillanti ed effimere icone mediatiche da cui siamo circondati, esiste una terza posizione, caratterizzata dal riappropriarsi del gusto di una manualità lenta e calligraficamente precisa, da una “perdita di tempo come perdita del tempo”, per adoperare una terminologia di John Ruskin e da una vena fortemente simbolica, dove il reale sfuma in una dimensione “altra”. La pittura di Giacomo Sampieri si pone sostanzialmente al centro del crocevia di stili prima elencato.
L’apparente inattualità della sua tecnica, decisamente lontana da qualsiasi volontà di contaminazione con l’oggetto o del ricorso al viatico fotografico e digitale, peraltro assolutamente legittimo in altri casi, nulla fa perdere all’intensa carica emotiva delle sue opere, profondamente radicate nel qui ed ora. Due sono i temi centrali dell’arte di Sampieri. Il primo è senza dubbio il corpo, con particolare attenzione verso quello femminile. La poetica del corpo ha goduto di una ampia ripresa di interesse nell’ultimo quindicennio, inquadrata all’interno di un esteso tentativo di ricostruire un’identità individuale sottraendola alla frammentazione ed all’alienazione della società dall’eterno presente. Le donne di Sampieri sono ritratte in momenti significativi della loro intimità, con un particolare riguardo alla plasticità dell’ anatomia.
Sono soggetti intenti a competere in una società per taluni aspetti complice, ma per molti altri ancora ostile, e l’artista è in grado di cogliere questo loro dividersi tra la sfera del pubblico e del privato e la volontà di imporre la propria personalità, fatta di sensibilità e determinazione. Di particolare effetto il ritratto, di rara espressività e non a caso vincitore del Premio Cairo, eseguito nel 2005 ed intitolato “Mrs Giant”, dove una attempata signora anglosassone, colta sotto i ferri della parrucchiera, rivolge uno sguardo stupito ed ammiccante verso l’obiettivo, con uno spessore ed una intensità formali che la semplice fotografia difficilmente sarebbe riuscita ad ottenere. Ed è proprio il ritratto l’altro tema principe della poetica di Sampieri, oggetto della personale “Amiciritratti” presso la galleria Omnia Tempora di Nino Dell’Aquila. Parlando di permanenza della tradizione nella contemporaneità nulla è più significativo di questo genere, che ha conosciuto numerose varianti con l’alternarsi dei cicli storici e sociali.
Da un punto di vista semantico il ritratto designa la riproduzione delle fattezze di persone con modalità tali per cui l’opera tenda ad essere una copia speculare dell’originale o comunque ne esalti le caratteristiche caratteriali e spirituali al di là delle impostazioni iconografiche e della tecnica usata caratteristica , quest’ultima, dell’arte tardo moderna e contemporanea. I ritratti di Sampieri tendono a sposare la causa della verosimiglianza, ma con caratteristiche tutt’affatto personali ed aliene da qualsiasi semplificazione iperrealista. L’artista si sofferma sul volto dei soggetti prescelti, tratti dalla cerchia delle sue amicizie e semplici conoscenze, ponendolo in una posizione tale da sovrastare con la testa il fruitore. Ne risulta uno sguardo compiaciuto ed ammiccante, che davvero fa intuire i tratti distintivi della personalità dei singoli, ed avvolge il fruitore in un abbraccio di morbida complicità, come se l’individuo si rivelasse, caratterialmente, una sorta di parte per il tutto e la sua espressione racchiudesse in sé l’universalità pur mantenendo inalterate caratteristiche assolutamente personali.
Le personalità ritratte da Sampieri, tutte o quasi affratellate da un vissuto torinese familiare a molti, si rivelano, nei frequenti casi di conoscenza comune, in grado di sprigionare energie prima scarsamente denotate e nella circostanza sorprendenti, come nel caso degli artisti Santo Leonardo e Francesco Preverino e dello stesso Nino Dell’Aquila. Ma anche volti con ogni probabilità ignoti si manifestano con una forza tale da farli apparire familiari, in virtù di quel concetto di universalità prima accennato. Da queste considerazioni traspare evidente la capacità non comune di Sampieri nell’impiegare strumenti e tecniche antiche per dare un senso e per narrare la nostra esistenza all’interno dell’eterno presente della attuale “modernità liquida”, vissuta sempre con l’anelito di infrangere barriere e limiti temporali per avventurarsi più in là e costruire il futuro.
Edoardo Di Mauro, ottobre 2008
Inaugurazione Venerdì 7 novembre 2008 ore 18.30
Galleria Omnia Tempora
via Borgo Dora 21 Torino
merc-sab 9 - 12.30 15 - 19
ingresso libero