Lo Spazio Arte dei Mori di Venezia presenta in occasione della fiera Arte Padova un progetto espositivo sul movimento Gutai con un'antologica di Yasuo Sumi, uno degli action-painters del gruppo, fino ad arrivare ai giovani eredi che continuano tuttora per strade stilistiche differenti la linea dei precedessori: Loco e Gruppo AU.
a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei
Lo Spazio Arte dei Mori di Venezia presenta in occasione della fiera Arte Padova un progetto espositivo sul celebre movimento Gutai dal passato fino al presente, con un' antologica di Yasuo Sumi - considerato uno degli action-painters del movimento Gutai, in cui entra nel '55 - fino ad arrivare ai giovani eredi che continuano tuttora per strade stilistiche differenti la linea dei precedessori, Loco e Gruppo AU (di cui fa parte lo stesso Sumi). Il Movimento Gutai (Gutai bijutsukai), la più importante avanguardia giapponese del dopoguerra, ben presto celebrata in tutto il mondo, venne fondato nel 1954 ad Osaka da Jiro Yoshihara - che sosteneva di dover “ fare una pittura che non si sia mai vista”.
“Dobbiamo dare alla materia un'occasione per vivere – scriveva - In altre parole, tutto ciò che avviene nell'animo umano è concretamente esprimibile attraverso la materia” - e vedeva tra i suoi principali artefici Akira Kanayama, Shozo Shimamoto, Saburo Murakami, Michio Yoshihara, Toshio Yoshida, Kazuo Shiraga, Sadamasa Motonaga, Tsuruko Yamazaki. Un'arte che diventava dunque atto di scoperta dell'unità originale dell' Io, in cui lo spirito dell'uomo, le sue aspirazioni intime e la materia si fondevano insieme. Una modalità espressiva in cui la materia – che per gli artefici del gruppo non era solo pittura o calligrafia ma anche azioni eseguite con materiali vari, oggetti, acqua e fango - viene sublimata dallo spirito che le infonde vita.
Nella loro opera difatti, spazio, materia e corpo giungevano ad affermare liberamente la propria identità e la propria esistenza. Lo stesso Michel Tapiè, critico d'arte francese propugnatore dell'Informale, fu così interessato alle loro modalità artistiche da voler tenere sott'occhio quel gruppo innovativo, che si muoveva tra movimento gestuale sperimentale concreto, action painting, performance, happening pionieristico ed espressionismo astratto, dove la pittura e l'azione stessa erano concepiti quasi come una creazione pubblica.
Nelle opere di immediatezza performativa selvaggia di Yasuo Sumi (1925), che vanno dagli anni '50 fino ad oggi, si vedono gli elementi tipici del movimento Gutai, il flusso energetico del tempo, della presenza e della fisicità oltre ad una notevole forza espressiva e drammaticità. Le esplosioni di colore sulle tele, le carte o le stoffe, diventano gorghi improvvisi ma mai improvvisati, sunto di performance dell'Artista tra calligrafismo e violenza gestuale.
Anche gli eredi della tradizione Gutai, Loco e Gruppo AU, si riallacciano direttamente o indirettamente ai loro maestri creando interessanti connessioni stilistiche.
Nei video ironicamente pop JAPANORAMA (nei quali si vede anche la partecipazione ad un programma televisivo condotto da Takeshi Kitano) della giovanissima Loco (Hiroko Mardegan, 1976), allieva prediletta di Shozo Shimamoto con il quale ancora oggi collabora artisticamente, persone-automi indossano al posto della testa grandi palloni fatti di bicchieri di plastica. Loco si riaggancia direttamente alla tradizione teatrale e performativa Gutai nell'espressione legata ad una forma di perfomance teatrale, nel momento in cui gli uomini - palla interagiscono simpaticamente con la città e i suoi abitanti a tempo di musica elettronica o tradizionale cinese, tra moderne atmosfere psichedeliche e suggestioni da videoclip. Nei lavori su tela e carta invece, la giovane artista testimonia una fantasiosa poliedricità, passando da coloratissime raffigurazioni pop che ricalcano con colori acidi lo stile dei manga giapponesi ad opere in cui utilizza la pioggia, ritornando ad allacciarsi agli elementi naturali della tradizione dei maestri Gutai.
Il gruppo AU, formato da Mayumi Handa, Yoko Miyamoto, Mitsunobu Miyamoto, Yuhei Takada e Teru, Motonari Nohara e dallo stesso Yasuo Sumi, collabora con Shozo Shimamoto e con varia eterogeneità (l'utilizzo di pittura, calligrafia, scultura) presenta una differenziazione di tendenze stilistiche, da composizioni che richiamano l'antica grafia cinese e la mitologia legata alla terra, riallacciandosi al mito Gutai, fino a performance astratte su carta.
PADOVA ARTEFIERA
STAND 144 padiglione 7
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