Variazioni sul fiore. In questi ultimi lavori l'artista insiste nell'uso della medesima tavolozza - il bianco e il nero, della medesima forma - il fiore, della medesima tecnica compositiva - il collage.
| nato a Lucca nel 1930, vive alla Spezia. Artista, musicista, gallerista, si interessa di arti visive fin dagli anni ’50. Nel 1968 è tra i fondatori della Galleria IL GABBIANO arte contemporanea della Spezia. Dal 1961 a oggi ha tenuto oltre cinquanta mostre personali in Italia e all’estero; numerosissime sono le partecipazioni internazionali: nel 2007 ha preso parte alla mostra “Camera 312 – promemoria per Pierre” alla “52° Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia” |
è qui ed ora, lo è sempre stata. Egli è stato sempre presente a sé stesso, fedele all’immediatezza dell’ispirazione, della sua lineare, coerente e brillante ispirazione.
In questi ultimi lavori insiste nell’uso della medesima tavolozza, il bianco e il nero; della medesima forma, il fiore; della medesima tecnica compositiva, il collage; del medesimo inserto, che esso sia scrittura o partitura musicale non importa, almeno fino a un certo punto… fino a quando la pagina da lui creata non si trasforma realmente in musica.
Risulta scontato quindi il riferimento della variazione sul fiore alla forma compositiva musicale della grammatica della musica, la “variazione”: “… la presentazione ripetuta più volte di un tema, ma ogni volta modificato in qualche elemento…. Il tema adatto alla variazione, di solito, è una melodia che attira immediatamente l’attenzione…. Il tema può essere composto originariamente dal compositore, oppure, caso più frequente, «preso in prestito» da un altro compositore, per cavare fuori dal tema tutte le possibilità melodiche ed armoniche che potenzialmente contiene…”.
Andolcetti prende in prestito niente di meno che dalla natura; ci invita, in una maniera vagamente ossessiva, a fissare lo sguardo su un oggetto, su di un’immagine, sul fiore – l’elemento da sempre più rappresentativo e rappresentato della natura –, per renderlo nostro e trovare in lui una ragione dell’esistenza o semplicemente uno sguardo sulla natura, una natura filtrata attraverso il suo sguardo, attraverso la sua poetica e poi ridisegnata, riscritta, ricomposta, poeticamente… “poeticamente abita l’uomo”, così Hölderlin.
In queste sontuose ed eleganti fotografie sperimenta una diversa traduzione delle nuove immagini da lui ricreate, come fossero anche una trascrizione in forma floreale di una scrittura giapponese: una stampa fotografica digitale in bianco e nero, dove semplicemente, ma potentemente e rigorosamente, il bianco è bianco e il nero è nero.
L’arte di Andolcetti è arte come processo spontaneo di presa di coscienza, ma anche di percorso di vita, dove mezzo estetico e modo estetico, ma anche quotidianità e “leggerezza” calviniana, coincidono. È arte totale.
Mario Commone
immagini
Fernando Andolcetti, Variazione sul fiore, 2008, stampa fotografica digitale (Lambda) da collage su carta fotografica, cm 100x70
mittente | info
Mario Commone – E marioacom@libero.it - marioacom@gmail.com – M +39 339 7953399 – Skype mario commone
Con cortese richiesta di pubblicazione, segnalazione e diffusione. Grazie.
Inaugurazione sabato 8 novembre 2008 – ore 18
Galleria Il Gabbiano
via Giovanni Minzoni, 53 - La Spezia
Orario martedì – sabato 17.00–20.00 | domenica e lunedì chiuso
Ingresso libero