Reflex, come riflesso di luce, e' la nuova mostra milanese dell'artista, che della contaminazione tra arte e musica fa la sua poetica, qui confermata dal dj set di Andy. Il musicista dei Bluvertigo sara' presente all'evento di apertura con un'opera pop, Lovers, e suonera' brani elettronici.
“Reflex” come riflesso di luce, ma anche come richiamo alla canzone dei Duran Duran. È la nuova mostra milanese di Marco Lodola, che della contaminazione tra arte e musica fa la sua poetica, qui confermata dal dj set di Andy. Il musicista pittore dei Bluvertigo sarà presente all’evento di apertura con una grande opera pop, Lovers, e suonerà brani elettronici. A sua volta Lodola, che ama definirsi “elettricista che cattura la luce” e musicista fallito (“suono tutto male” dice), espone in galleria venticinque opere ed è in contemporanea in piazza del Duomo con trenta scatole luminose en plein air dedicate al Museo del Rock di Red Ronnie.
In galleria, il fondatore del Nuovo Futurismo porta una sintesi dei suoi soggetti tipici: pin up, vespine, carte da gioco che chiama “arte da gioco” e serrature luminose attraverso cui guardare il mondo, l’occhio dell’artista in sostanza. Scatole luminose dai 40 centimetri al metro e mezzo di altezza, bozzetti su carta e dipinti preparatori su tela. Questa è l’ultima occasione per vedere le tele di Lodola perché ha deciso di non farne più. Parafrasando Matisse, che aveva il sogno di dipingere direttamente con il colore, il suo sogno è dipingere direttamente con la luce. E lui la luce, tema cruciale nell’arte di sempre, l’ha catturata dentro l’opera: “Li ho fregati tutti, da Caravaggio a Duchamp.”, dice provocatoriamente Marco Lodola, “Io ho risolto il problema della luce portandola direttamente dentro la figura!”
Con “Reflex”, poi, rende ancora più esplicito il gioco di riflessi e di rimandi tra luce e soggettività. Le sue figure senza volto sono specchi in cui rifletterci: l’altro rimanda ciò che mostriamo di noi, che poi è l’immagine che vediamo degli altri tramite noi. E poi c’è quello che gli altri vedono di noi e la parte che pensiamo di essere e poi forse la realtà che né noi né gli altri vedono. “Alla fine troppa luce nasconde la verità e ci fa cadere nell’illusione.”, dice Lodola. Il poeta della luce riflette la luce e “riflette” sulla luce, in un gioco continuo di specchi tra forme e colori luminescenti come un’illusoria insegna pubblicitaria.
A Milano dunque un pezzo di “Lodolandia”, lo spazio d’incontro tra arti espressive dove Marco Lodola vive e lavora in provincia di Pavia e dove, otto anni fa, Andy è andato per suonare e si è fermato a dipingere. Su grandi superficie in ampi spazi.
“Con Marco si è creata una sincera amicizia e una liason, uno scambio e uno stimolo creativo da cui ogni volta usciamo entrambi arricchiti. Marco è il mio mentore per l’arte figurativa: il mio sogno un giorno è essere insieme su un palcoscenico in una performance musicale e figurativa insieme”, dice Andy, esponente della nuova Pop Art.
Per ulteriori informazioni: ufficio stampa Gaia Fiertler 335 6669516
Inaugurazione 13 novembre ore 18.30
Galleria Artesanterasmo
via Cusani 8 - Milano
tel. 02877069
orari: 10-13 / 15.30-19
dal lunedì pomeriggio al sabato