Fluxus. Una serie di opere degli anni '70 in mostra accanto ad alcune fotografie riprese e ritoccate con segni di pennarello, composizioni recenti e collages di spartiti musicali in cui viene iscritta la sonorita' cromatica. La ricerca di Chiari, oggi come ieri, fonde gesto ed azione.
Giuseppe Chiari, artista storico fra i fondatori del movimento Fluxus, in mostra presso la sala espositiva di Atelier a Calvenzano (BG). Presentati lavori degli Anni '70 accanto a fotografie, collages e sculture recenti.
La ricerca di Giuseppe Chiari nei vecchi come negli ultimi lavori e' quella di fondere gesto e azione per raggiungere un'arte totale.
Una serie di opere recenti dell'artista tra cui alcune fotografie riprese e ritoccate con segni di pennarello sono presentate all'interno di Fluxus, accanto a chitarre che, smaterializzandosi si concretizzano come sculture e a nuove composizioni, collages di spartiti musicali in cui viene iscritta la sonorità cromatica.
L'arte di Giuseppe Chiari è istintiva, forte, a volte forse contraddittoria perche' concettuale, poiche' libera di essere letta e interpretata dall'osservatore-spettatore.
La sua pittura e' caratterizzata da colori sgargianti, con interventi pittorici su spartiti musicali e strumenti rotti (come chitarre, violini, ecc) intrecciati dallo smalto piu' brillante, facendo entrare Chiari nel perfetto stile della Fluxus Art fondata nel 1962 da George Maciunas, diventandone l'artista italiano piu' considerato in campo internazionale.
Fluxus, e Giuseppe Chiari, intende l'arte come flusso costante di energia che riesce a coinvolgere non solo la pittura, ma anche il teatro, la danza e la musica.
Quindi un'arte totale che coinvolge completamente il quotidiano abbattendo le barriere tra arte e vita, tra artista e spettatore.
La figura di Giuseppe Chiari, che ha operato a Firenze ed in Italia una profonda ristrutturazione dell'arte agli inizi degli anni sessanta, puo' essere intesa come emblematica nel discorso che questa ''collana dei teorici dell'arte'' vuole intraprendere.
L'importanza di Chiari nel contesto italiano non e' solo nell'opera e nelle azioni che ha compiuto e portato avanti per decenni con ammirevole coerenza, ma nella sua continua ricerca etica, nel suo essere diverso rispetto al mondo dell'arte a lui contermporanea. Oltre ad aver lasciato una grande traccia di pensiero ed azione nella sua città e' un esempio di pratica artistica per molti artisti di oggi.
La mostra di Giuseppe Chiari da Atelier vuole testimoniare, attraverso alcune opere storiche e recenti, il percorso coerente di questo artista italiano Fluxus, che tanto ha influenzato le giovani generazioni del Post-Concettuale, della musica Post-Fluxus e dei linguaggi dissipativi attualmente molto presenti nel contesto dell'arte in Italia.
L'arte per questo autore non si riduce all'idea dell'arte ''nell'autoanalisi di se' stessa'' (Arte Concettuale), bensi' l'arte e' ''alterità contro identità''. ''L'arte e' il differente; e' arte in quanto si pone come costantemente variabile, costantemente variabile perche' e' viva''.
''L'Arte e' facile'', che e' uno degli statements piu' conosciuti dell'artista fiorentino, vuole appunto attirare l'attenzione dell'osservatore mediante il paradosso, in modo da renderlo partecipe fruitore di una evidente contraddizione. L'attitudine, da parte di chi osserva questa ''affermazione'', precisa in qualche misura la proprietà dell'arte stessa, in quanto la coscienza umana non e' passiva, ma svolge un ruolo determinante nel fare affiorare il processo artistico.
Mediante il coinvolgimento infatti l'artista rende complice il fruitore, spingendolo a liberarsi di tutte le norme e rituali inibitori che ancora lo incatenano.
L'arte per Chiari non si limita, come nel Concettuale, alla definizione dell'arte stessa; al contrario diventa la definizione ''dell'inverso dell'arte nelle sue differenze''. Pertanto ''l'arte non e' la definizione dell'arte, essa e' la definizione dell'inverso dell'arte''. La complessità e la profondità del suo modo di vedere le cose, che si esplica nella distruzione delle tecniche della musica, della poesia, della pittura, per favorire e visualizzare gli aspetti complementari della realtà e la loro interdisciplinarietà, mettono in luce la basilare importanza di un'analisi portata avanti con determinazione per veicolare un sapere, una nuova episteme.
Un sapere legato al procedere irreversibile, che spinge Chiari all'estrema precarietà di numerosi accadimenti acustici, dal carattere sempre piu' rarefatto fino al limite dell'udibile e alla visualizzazione di testi artistici alla soglia dell'impercettibile e dell'intelligibile.
Giuseppe Chiari (1926-2007) ha partecipato a 4 Biennali di Venezia e a 14 Festival Fluxus in Europa. La Kunsthalle del Fridericianum Museum di Kassel gli ha dedicato una grande mostra retrospettiva nel 2OO1.Le sue opere erano presenti nella grande esposizione ''Sons&Lumieres'' al Centre Pompidou nella bellissima sala dedicata al Movimento Fluxus.
Atelier
via Lusardi 13 - Calvenzano (BG)