Istituto Italiano di Cultura "C.M. Lerici"
Stockholm
Gardesgatan 14
+46 (0)8 54585760
WEB
Una scarpa da donna persa nell'erba
dal 19/11/2008 al 9/1/2009
lun - giov 9.30-16, ven 9.30-14.30

Segnalato da

Antonio Grulli



 
calendario eventi  :: 




19/11/2008

Una scarpa da donna persa nell'erba

Istituto Italiano di Cultura "C.M. Lerici", Stockholm

Il cinquantesimo anniversario dell'Istituto si offre come un'occasione ideale per fare il punto sull'attualita' della lezione di Gio Ponti, non solo in ambito architettonico. Sei fra i principali artisti italiani delle ultime generazioni hanno voluto misurarsi con le forme pontiane realizzando un progetto site specific, ciascuno con la cura di Antonio Grulli. Opere di: Flavio Favelli, Christian Frosi, Riccardo Previdi, Luca Trevisani, Patrick Tuttofuoco e Italo Zuffi.


comunicato stampa

Una scarpa da donna persa nell’erba può far pensare a molte cose: due persone che fanno l’amore in un parco, un’inquadratura del film Blow Up, l’oggetto del desiderio di un feticista, la scena di un crimine. In realtà, si tratta di un’espressione che il critico svedese Torbjörn Olsson utilizzò sul numero 9 del 1959 della rivista "Arkitektur" per descrivere l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, inaugurato pochi mesi prima.

La strana scarpa di Gio Ponti atterrava negli spazi verdi di Gärdet con grande fragore in un periodo in cui, nel paese scandinavo, l’architettura era per lo più votata al funzionalismo radicale, all’ingegneria sociale e ad un’estetica della ripetizione modulare. A cinquant’anni di distanza la frase di Olsson, in cui si esprimevano le riserve della cultura architettonica razionalista dell’epoca, acquista un nuovo significato. L’architettura di Ponti, nel suo essere così marcatamente "femminile", con le sue forme e i suoi colori caldi, la sua eleganza e la mancanza di aggressività, resiste al passare del tempo e trova nuove consonanze con l’attualità del gusto, come testimonia, per esempio, l’ultima Biennale di Berlino, tutta incentrata sulla rivalutazione di un modernismo poco dogmatico, eclettico e fatto di sfumature, in cui i limiti interni ed esterni all’architettura non sono mai netti, ma porosi, permeabili.

Il cinquantesimo anniversario dell’Istituto Italiano di Cultura "C.M. Lerici" si offre dunque come un’occasione ideale per fare il punto sull’attualità della lezione di Gio Ponti, non solo in ambito architettonico, ma anche presso i giovani artisti visivi italiani. Molti di questi hanno come principale ambito di indagine il rapporto tra arte, architettura e design, e non è raro che arrivino al mondo dell’arte dopo studi di architettura, traendo ispirazione, tra l’altro, dalle architetture di Gio Ponti e dai suoi testi, come il fondamentale Amate l’architettura del 1957.

Sei fra i principali artisti italiani delle ultime generazioni hanno voluto misurarsi con le forme pontiane, realizzando, ciascuno di loro, un progetto site specific pensato appositamente per gli spazi dell’Istituto Italiano di Cultura. I lavori non sono racchiusi all’interno del solo spazio espositivo, ma sono installati in diversi luoghi della struttura, così da mescolarsi con la vita di tutti i giorni dell’edificio e delle persone che vi lavorano e che lo visitano.

Saranno presenti all’inaugurazione gli artisti Flavio Favelli, Christian Frosi, Riccardo Previdi, Luca Trevisani, Patrick Tuttofuoco, Italo Zuffi e il curatore Antonio Grulli.

Flavio Favelli, nato nel 1967 a Firenze, vive a Samoggia-Savigno (BO). Innovazione, memoria e tradizione artigianale caratterizzano la sua attività. Gli spazi che egli crea sono luoghi fisici e solidi, ma anche luoghi mentali fatti di citazioni, di zone scomparse della nostra esistenza, dei nostri ricordi.

Christian Frosi è nato nel 1973 a Milano, dove vive e lavora. Nel lavoro di Christian Frosi utilizzare immagini e oggetti significa lavorare sul loro fascino residuo basandosi su slittamenti e sovrapposizioni di intenzioni. (http://www.christianfrosi.net)

Riccardo Previdi, nato nel 1974 a Milano, vive a Berlino. Autore di interventi spaziali, performance e piattaforme per azioni e sculture di altri artisti, i suoi lavori dissonanti si confrontano con l’utopia modernista, la controcultura degli anni sessanta e il design radicale del secolo scorso. (http://www.riccardoprevidi.com).

Luca Trevisani, nato nel 1979 a Verona, vive tra Venezia e Berlino. Esercizio di massima libertà all'interno di una forte disciplina, la meticolosa costruzione delle sue sculture si realizza attraverso l’applicazione di regole ferree che l’artista elabora in modo radicalmente decentrato rispetto all'io. (http://www.lucatrevisani.com)

Patrick Tuttofuoco, nato nel 1974 a Milano, vive tra Berlino e Milano. Le sue opere consuonano con i ritmi accelerati del presente, con le luci, le superfici specchianti, i laser e i neon colorati, con il design ultratecnologico, con lo spirito dello street style globalizzato e con la musica elettronica.

Italo Zuffi, nato nel 1969 a Imola (BO), vive e lavora a Milano. Un’atmosfera di enigma e un senso di equilibrio precario circolano sempre nei suoi lavori. Il suo sguardo sembra teso tra la ricerca di distanza e di ordine e la tentazione di mettere tutto sottosopra, per rivelare, di ogni cosa, l’intrinseca problematicità.. (http://www.italozuffi.com)

Antonio Grulli, critico d’arte e curatore, pone al centro della sua ricerca il rapporto tra il linguaggio visivo e i concetti di storia, memoria individuale e collettiva. Ha recentemente partecipato al progetto internazionale Monument to Transformation (http://www.monumenttotransformation.org), una piattaforma di riflessione sui processi di trasformazione in ambito sociale negli ultimi trent’anni.

In collaborazione con:
Crystal Palace Gallery http://www.crystalpalace.se
Tensta Konsthall http://www.tenstakonsthall.se

Inaugurazione giovedì 20 novembre 2008 ore 19:00

Istituto Italiano di Cultura "C.M. Lerici"
Gärdesgatan 14 115 27 Stockholm
Orario visite, lun-gio 9.30-16, ven 9.30-14.30
Ingresso libero

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