Galleria Il Melone Arte Contemporanea
Rovigo
via Oberdan, 31
0425 30811 FAX 0425 30811
WEB
Ernest Rosenberg
dal 21/11/2008 al 30/1/2009
mart-sab 10 - 13 / 16.30 - 19.30

Segnalato da

Galleria Il Melone



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Ernest Rosenberg



 
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21/11/2008

Ernest Rosenberg

Galleria Il Melone Arte Contemporanea, Rovigo

Graffiti art. Tele che ricordano disegni infantili, un misto fra i dipinti delle avanguardie del primo 900 e le immagini che si vedono per la strada. I soggetti sono figure primitive, dipinte a colori forti che evocano le tipiche statuette africane.


comunicato stampa

ERNEST ROSENBERG - LA MOSTRA
Sabato 22 novembre 2008, alle ore 18.00, presso la Galleria “Il Melone - Arte Contemporanea”, via Oberdan, 31 a Rovigo, si inaugura la mostra dell’artista newyorchese Ernest Rosenberg. L’artista afroamericano, nato nel 1978 a Staten Island, New York City, è uno degli esponenti della Graffiti Art di New York.

Ernest Rosenberg - nome d’arte che deriva da una battuta del proprietario di un Comedy Club di New York e che, secondo l’artista, crea curiosità - scopre di avere un talento artistico sin dall’infanzia: disegnare o dedicarsi allo sviluppo della fotografia in negativo nella sua camera oscura, sono le sue vie di fuga da una realtà familiare ostile. Forma la sua conoscenza artistica a New York frequentando le strade, influenzato da quel clima metropolitano che ha ispirato grandi artisti come appunto Basquiat, Andy Warhol, ecc.. Inizia a vendere i suoi lavori proprio sul marciapiede a Soho, dove, peraltro, conosce il suo primo mentore che gli insegna alcune tecniche e lo introduce nel mondo dell’arte. I suoi quadri ricordano quasi disegni infantili, un misto fra le opere delle Avanguardie del primo Novecento e le illustrazioni tipiche che si trovano nelle strade delle grandi città. I soggetti dei suoi dipinti su tela sono figure quasi primitive,dipinte a colori forti evocanti le tipiche statuette dell’Arte africana con messaggi brevi ma incisivi.

Di fronte alla domanda di perché dipinga, l’artista stesso ammette: “Io esprimo me stesso attraverso l’arte. Dio mi ha dato il potere di rappresentare le idee e le emozioni interiori, di far vedere le cose in modo diverso. Faccio qualcosa che mi ispira e restituisco qualcosa al mondo, per ispirarlo a mia volta. Amo l’arte e l’arte mi ama. Spero di diventare un grande. Chi vivrà vedrà”.


GRAFFITI ART
Il graffito, inteso come iscrizione o figura illustrativa delle caverne, delle tombe antiche o delle rovine, nasce con i primi insediamenti umani. Nell’era contemporanea, nasce come forma artistica negli anni Settanta proprio a New York City. Giovani newyorchesi appartenenti alle comunità nere e portoricane iniziano ad imbrattare ,con l’uso di bombolette spray e vernici , muri, interni delle metropolitane, bus e treni disegnando dei “tags”, ovvero le firme dei graffitari. La differenza fra le firme dei graffitari e la Graffiti Art è non è così netta, anche se la prima è considerata un atto vandalico, contenente messaggi fra bande rivali, volgare e con un valore pubblico discutibile, mentre la seconda è vista come espressione creativa, sia essa portavoce o meno di un messaggio politico o sociale.

La Graffiti Art è una delle forme artistiche più fruibili, perché può essere vista da tutti e può suscitare gli entusiasmi delle masse senza distinzione di appartenenza a gruppi etnici, a classi sociali , economiche e culturali. Esponenti di spicco di questa corrente artistica, nata in seno alla Pop Art in un contesto prettamente metropolitano, sono Jean Michel Basquiat e Keith Haring. Entrambi, morti giovanissimi, hanno iniziato la loro carriera artistica realizzando graffiti sulle pareti della metropolitana o dei palazzi di varie città sia americane sia europee. I loro lavori attirano subito l’attenzione di influenti di galleristi New York che fanno conoscere al mondo artistico americano questo nuovo linguaggio artistico. Basquiat, (cui Ernest Rosenberg dedica anche un suo lavoro - Thank you Basquiat - visibile in mostra,) realizza delle tele formato murale, dove traspaiono influenze di Arte Africana, di musica jazz e reggae,sono dei “pastiches” di simboli e riferimenti. Egli utilizza colori forti per dar voce alla violenza dei temi trattati arrivando a coniare un nuovo linguaggio artistico, iconografico e postmoderno.

Inaugurazione ore 18

Galleria Il Melone
via Oberdan, 25-31 - Rovigo
Orario: 10 - 13 / 16.30 - 19.30, dal martedì al sabato
Ingresso libero

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