Tracks&chips. Quindici opere sviluppano un processo che diventa pensiero, frammenti che si trasformano in forma, colore, graffio, parola e, solo alla fine, in fotografie. A cura di Manuela De Leonardis.
a cura di Manuela De Leonardis
organizzazione Jeanne Stavropoulou Rossi
catalogo Gangemi Editore
La mostra rimarrà allestita fino il 30 dicembre 2008
Sovrapposizione, contagio, mescolanza sono gli ingredienti di “tracks&chips”, mostra personale di Fabrizio Borelli in esposizione dal 22 novembre al 30 dicembre nello Spazio Officina468 a Roma. Quindici opere sviluppano un processo che diventa pensiero, frammenti che si trasformano in forma, colore, graffio, parola e, solo alla fine, in fotografie.
Le opere di Fabrizio Borelli nascono dalla manipolazione, nascondono infiniti messaggi. Gioco di rimandi costruito su una base che serve solo come pretesto per raccontare altre suggestioni.
Fabrizio Borelli nasce a Roma nel 1951. Nei primi Anni ‘70 è fotografo poi si dedica al cinematografo. Oggi, dopo numerosi medio metraggi e un lungometraggio, L’attesa (1990), è un regista televisivo. Scrive di lui Antonio Romano: “La produzione artistica di Fabrizio Borelli mi ha sorpreso e un po’ spaesato. E’ come accorgersi d’un tratto del lato b di una persona, la faccia meno nota e proprio per questo più vicina all’anima. La manipolazione delle lastre fotografiche, fatta con inserti grafici, cromatici testuali dà vita a risultati ogni volta sorprendenti”.
Opening sabato 22 novembre – ore 18.00
Spazio Officina 468
via della Lega Lombarda, 46-48 - Roma
apertura: tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00 sabato su appuntamento (chiuso domenica)
Ingresso libero