Rotonda della Besana
Milano
via Enrico Besana, 12
02 875672

Javier Marin
dal 24/11/2008 al 5/1/2009
lun 14.30-19, mart-dom 09.30 -19.30, gio fino alle 22.30
02 88450150
WEB
Segnalato da

Alessia Lupoli



approfondimenti

Javier Marin



 
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24/11/2008

Javier Marin

Rotonda della Besana, Milano

De 3 en 3. Con un percorso che coniuga forme e fonti europee e caratteri propri della sua terra d'origine, l'artista interpreta alcuni dei luoghi simbolo di Milano. Un suggestivo ed articolato percorso tra la Rotonda di via Besana, Piazzetta Reale, Scalone di Palazzo Reale e Piazza della Scala, racconta, attraverso la scultura, i simboli e le tematiche care alla cultura pre-ispanica tipica dell'area mesoamericana: dalla civilta' olmeca fino a quella atzeca, vera radice dell'odierno popolo messicano.


comunicato stampa

L’uomo ed il suo difficile cammino, tra forza e fragilità, conquiste e sconfitte. Una profonda ricerca quella compiuta dal giovane artista messicano Javier Marín, protagonista della mostra “De 3 en 3” promossa dal Comune di Milano-Cultura con la collaborazione della Galleria Barbara Paci e con il sostegno di Terreno Baldio Arte (Messico), ERSEL – Gestione Patrimoni, Gobbetto e M&C Studio Architetti Associati.

Con un percorso che coniuga efficacemente forme e fonti europee e caratteri propri della sua terra d’origine, Marín, già noto in Italia per la sua significativa partecipazione nel 2003 alla Biennale di Venezia e reduce dal grande successo della mostra realizzata nell’estate 2008 a Pietrasanta, interpreta alcuni dei luoghi simbolo di Milano.

Un suggestivo ed articolato percorso tra la Rotonda di via Besana, Piazzetta Reale, Scalone di Palazzo Reale e Piazza della Scala, racconterà, attraverso la scultura, i simboli e le tematiche care alla cultura pre-ispanica tipica dell’area mesoamericana: dalla civiltà olmeca fino a quella atzeca, vera radice dell’odierno popolo messicano.

Javier Marín, che si ferma ad indagare le complesse dinamiche della vicenda umana, guardando retrospettivamente per una conoscenza del presente attraverso la storia, ha fatto tesoro della lezione dei grandi maestri italiani e francesi del Cinquecento – in particolare Pontormo, Rosso Fiorentino e Michelangelo - legandola ad immagini e soggetti propri della cultura messicana. Ecco dunque prendere forma corpi solidi e scattanti, ritratti dallo sguardo sensuale, colori caldi che ben si mescolano a sensibilità barocche.

Per le sue sculture l’artista privilegia la resina, in quanto materiale duttile, estremamente contemporaneo, che mescola con semi di amaranto, carne secca, petali di fiori, foglie di tabacco, creando colorazioni e sfumature originali, dove la trasparenza della resina si fonde ai colori della natura e della cultura del Messico. Marmi e bronzi completano l’itinerario creativo.

Lo spazio espositivo all’interno della Rotonda di via Besana sarà dominato da una grande “ruota” (di cinque metri di diametro) composta di decine di frammenti di corpi umani in resina color carne. L’imponente ruota è il simbolo universale di tutte le inutili guerre combattute dall’uomo: vortici di corpi distrutti, smembrati e senza possibilità di fuga. A questo si unisce la simbologia del cerchio di corpi tanto cara alla cultura azteca, considerata da Marín il suo reale e genuino background culturale. La scultura, dal titolo Chalchihuite, reca un potente messaggio di appartenenza alla cultura e all’arte pre-ispanica. Javier Marín intende riproporre tali radici storiche per affermarne valore e dignità attraverso il ricomporsi di precise e dirette simbologie. Semplicemente primordiale, invece, è il corpo umano, protagonista del resto dell’esposizione con sculture di medie e piccole dimensioni, realizzate in marmo, bronzo e resina.

Una fisicità composta, talvolta, di pezzi e di frantumi legati insieme, un ammasso assemblato appositamente a posteriori con risultati volontariamente imperfetti, che restituiscono a questo “uomo plurimo” una sorta di unicità ricomposta. L’uomo è ancora quello rinascimentale, padrone della prospettiva che tutto ordina, anche se, evolvendo, sa usare il passato per potersi definire “contemporaneo”. Un uomo segnato dal tempo, perciò, dalla negatività e dalla positività della vita, che si ferma a pensare, a riflettere, non senza una vena di autentica autocritica.

In Piazzetta Reale saranno collocate nove opere, un vero e proprio corteo di cavalli e cavalieri sorretti da alti piedistalli. Per l’artista è fondamentale trasmettere il doppio messaggio di potere e perdono: potrebbero essere i conquistadores che attendono, frementi, di partire per la battaglia oppure i coraggiosi difensori di una città inerme.
L’impianto espositivo si completa, in Piazza della Scala, con due sculture monumentali raffiguranti volti umani. L’artista li pone rotolanti e monumentali sul terreno: rappresentano il naturale ed inevitabile crollo delle ideologie. Questi volti, divisi dal robusto corpo che li sorreggeva, acquistano finalmente una natura mortale e non più ostile.

Cenni biografici
Javier Marin è nato a Uruapan, Michoacán (Mexico) nel 1962. Ha studiato dal 1980 al 1983 presso la Scuola Nazionale di Art Visive (Accademia di San Carlo) dell’Università Nazionale Autonoma del Messico, di Città del Messico dove vive e lavora.
Formatosi all’inizio come pittore ed incisore, ha poi condotto la sua indagine artistica verso la scultura in terracotta, resina e bronzo. All’inizio del 1983 ha cominciato a partecipare ad esposizioni collettive mentre è di tre anni più tarda la sua prima personale. Da quel momento, con più di cinquanta mostre personali ed un vasto elenco di mostre collettive, il suo lavoro è stato presentato in istituzioni culturali e spazi pubblici di grande importanza in America Latina, Stati Uniti ed Europa.

Tra gli eventi europei spiccano: personale nel 2000 presso Espace Pierre Cardin, Parigi; la presenza alla 50th Biennale d’Arte di Venezia del 2003 (Padiglione Messico); la grande installazione pubblica realizzata in Plaza de Cibeles a Madrid nel 2007, e, sempre nello stesso anno, la prima mostra personale dell’artista presso Barbara Paci Galleria d’Arte, a Pietrasanta (Lu). Nell’estate 2008 la grande anteprima di “De 3 en 3” ancora a Pietrasanta, in piazza del Duomo e all’interno del complesso di Sant’Agostino.
I suoi lavori sono stati esposti, tra gli altri, nei seguenti spazi: 1996 - Museo del Palacio de Bellas Artes, Mexico City; 1997 - Nohra Haime Gallery, New York; 1999 - The Museum of Art, Fort Lauderdale, Florida; 2000 - Espace Pierre Cardin, Paris; 2003 - 50th Biennale di Venezia, Venezia; 2005 - Galeria Ignacio de Lassaletta y Asc, Barcellona; 2005-2006 Travelling exhibition to Guatemala, Costa Rica, Colombia, Paraguay; 2007 Barbara Paci Gallery, Pietrasanta, Italy; 2007 - Plaza de Cibeles, Madrid.

Ufficio Stampa mostra
Alessia Lupoli per Galleria Barbara Paci – Pietrasanta
tel. 333 3103081
info@alessialupoli.it

Ufficio Stampa
Comune di Milano
Martina Liut, tel. 02 88450150/56796
http://www.comune.milano.it

Sede e altri spazi

Rotonda di via Besana, Via E. Besana 12, Milano
Piazzetta Reale – Scalone di Palazzo Reale
Piazza della Scala

Inaugurazione martedì 25 novembre, ore 18.30

Rotonda di via Besana
Via E. Besana 12 - Milano
Orari lunedì 14.30-19, da martedì a domenica 09.30 -19.30, giovedì fino alle 22.30
Ingresso Rotonda di via B. € 5 intero - € 3 ridotti, ultra 65enni, disabili
€ 2 ridotto speciale scolaresche bambini fino a 5 anni gratuito, da 6 a 14 ridotto

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Laura Canali
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