L'ordine del sogno. Opera grafica dal 1972 al 2008. La sintesi fra immaginazione e conoscenza da un lato e perfezione tecnica e stilistica dall'altro, concetto e forma che si fondono nel segno impresso: questa e' la sostanza dell'arte dell'artista francese che presenta in mostra una cinquantina delle sue incisioni.
La sintesi fra immaginazione e conoscenza da un
lato e perfezione tecnica e stilistica
dall’altro, concetto e forma che si fondono nel
segno impresso: questa è la sostanza dell’arte di
Érik Desmazières, l’artista francese che
presenta una cinquantina delle sue incisioni
alla Galleria del Bisonte, dal 28 novembre 2008
al 16 gennaio 2009. La mostra apre le
manifestazioni per i cinquant’anni della storica
stamperia che nacque a Firenze nel 1959 grazie
all’iniziativa di Maria Luigia Guaita.
Nato a Rabat nel 1948, figlio di un diplomatico,
Desmazières – dopo una laurea in scienze
politiche – scoprì la sua inclinazione per l’arte
grafica, che gli consentiva di trasporre con
acribia filologica i vagabondaggi della sua mente
errante, attratta dai grandi maestri del passato,
le cui opere, nella loro diversità stilistica e
tematica egli riconduce a un tracciato che è solo suo, inequivocabile.
La eccezionale abilità tecnica gli consente di
rendere ciò che è visionario con realistica
oggettività, suscitando nell’osservatore un
sentimento di compresenza quasi medianica. Sono i
mondi di Bosch, Piranesi, Brueghel, Callot,
Duerer che Desmazières evoca, distanzia, rilegge,
interpreta e infine propone come un arduo
quesito, al quale ci sembra di esser sollecitati a dare risposta.
Un mondo di immagini, attraverso il quale la
storia del pensiero occidentale è chiamata in
causa, partendo dal tema della città, pietra
basilare dell’opera di Desmazières. I suoi
estimatori la definiscono”archeologia
fantastica”, contenitore di altre suggestioni:
città sotterranee o sulla roccia, terrazze,
bastioni, la torre di Babele, già resa immortale
da Brueghel, titolata anche simbolicamente
“ingresso alla biblioteca”, e accostata, in una
successiva incisione, alla mitica biblioteca di
Alessandria, labirinto di libri, metafora del mondo.
Una posizione particolare, nell’opera
dell’artista, è riservata alle “Tentazioni di
Sant’Antonio”, ispirate a una copia che Antonio
Mei Tinghi aveva fatto dall’originale di Jacques
Callot e dedicato a Ferdinando II dei Medici.
Desmazierès le ripropone in versioni e colori
diversi, quasi ad richiamare una festa
carnevalesca alla corte medicea. E infine le
vele, anch’esse architetture, al tempo stesso
fisse e mobili, pronte a seguire il vento e a delimitare gli spazi.
Le opere esposte sono frutto del lavoro degli
ultimi trent’anni dell’artista e la mostra del
Bisonte è un’occasione per rinnovare nel pubblico
l’attenzione per la grafica d’arte originale di
altissima qualità. Desmazières è infatti
considerato maestro dell’incisione francese
contemporanea, uno dei migliori della sua generazione.
La mostra è curata da Rodolfo Ceccotti e
corredata da un catalogo edito dalla Fondazione
Il Bisonte, con testi di Maxime Prèaud,
Conservatore del Dipartimento delle Stampe della
Biblioteca Nazionale di Parigi, Alessandro Tosi e
Lucia Tomasi Tongiorgi del Museo della Grafica di
Pisa, che ospiterà la mostra a conclusione della
manifestazione fiorentina, della quale è
partecipe anche l’ Istituto Francese di Firenze.
La presentazione alla stampa avrà luogo nei
locali della Galleria, via S. Niccolò, 24r, alle ore 12 del 27 novembre.
Fondazione Il Bisonte
via Giardino Serristori, 13, Firenze