Art Break Gallery
New York
195 Grand Street, 2nd Fl. (Between Bedford & Driggs Ave.) Brooklyn NY 11211
718 3021021
WEB
Antonello Plantanura
dal 27/11/2008 al 21/12/2008

Segnalato da

Stella Granara


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Antonello Plantanura



 
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27/11/2008

Antonello Plantanura

Art Break Gallery, New York

Una casa a caso. E' dal concetto di casualita' che si diramano i temi trattati in questo nuovo ciclo pittorico, allargandosi poi in diverse direzioni ma mantenendo sempre un unico sguardo d'insieme: quello geografico, satellitare.


comunicato stampa

La Art Break Gallery di New York è lieta di presentare la mostra personale di Antonello Plantamura, “A accidental home” ( Una casa a caso).

È dal concetto di casualità che si diramano i temi trattati nel nuovo ciclo pittorico di Antonello Plantamura, allargandosi poi in diverse direzioni ma mantenendo sempre un unico sguardo d'insieme: quello geografico, satellitare.

La scelta di una casa, di un posto dove stare, è al giorno d’oggi sempre più casuale. Le nuove ondate di emigrazione dal Sud, la ricerca di lavori specializzati e spesso sperati, l'instabilità del lavoro, la fuga dalle città o il loro richiamo, gli incontri di viaggio, gli incontri fulminanti, ci portano spesso in luoghi inaspettati. E' più difficile oggi trovare un uomo nel posto in cui è nato. E' più facile trovarlo in una casa a caso, dove l' ha portato il bisogno, o la disperazione, l'amore, la speranza, la curiosità o l'illusione.

Il caso ci accompagna fin dalla nostra nascita. Nascere in Italia o in Africa, al Sud o al Nord. Nel corso della nostra vita incontriamo diverse persone, che diventano importanti o meno a seconda del “caso”. La scelta di una casa, di un posto dove vivere; il ribaltamento dei punti di vista soprattutto geografici, possono cambiare le nostre sorti. Nell’opera Non dovevamo allontanarci così, quarantaquattro geni dispersi nel cosmo, Plantamura si riferisce a un destino molto comune alle nuove generazioni, quello di incrociarsi in uno stesso posto nel momento giusto, per poi disperdersi in ogni direzione. Poi però avviene il ritorno: Però è bello avervi lontani e sparsi come stelle, così vengo da voi, e rivedo posti nuovi e le vostre splendenti facce di culo. E i posti nuovi si rivedono perché sono stati già visti con gli occhi dei nostri amici, o li abbiamo visti nei loro racconti, e quando ci arriviamo li sentiamo già familiari.

Quindi c'è un incontro, una diaspora e un ritorno, temi già in voga ai tempi di Omero, allora cantati come casi di eccezionalità, oggi effetti comuni della globalizzazione, positivi e negativi: partenze e abbandoni, ma anche traguardi e scoperte. Il concetto si allarga al tema dell’emigrazione con L'uomo che, cantami o Musa, dalla pelle multiforme sull'onde galleggiò di Lampedusa dove l’artista ricalca l'incipit omerico, deformando l'ingegno multiforme dell'Ulisse greco in pelle multiforme dell'Ulisse contemporaneo, cioè dell’uomo che lascia le periferie del mondo attirato dal canto delle sirene dell’occidente, spesso fuggendo da città in fiamme e trovando una fine assurda a un passo dalla speranza ( centinaia di emigrati annegati nei mostri mari).

La Art Break Gallery di New York ha creduto in questo progetto, dal contenuto forte ma attuale, offrendo così al pubblico di New York la possibilità di guardare ad un’Italia un po’ diversa dai soliti stereotipi.
In mostra saranno presentati oli su tela di varie dimensioni.

Art Break Gallery
195 Grand Street, 2nd Fl. (Between Bedford & Driggs Ave.) Brooklyn NY

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