Valeria Giordano
Antonio Guiotto
Elisabetta Magnani
Paolo Polloniato
Alberto Scodro
Francesca Zucca
Riccardo Zuliani
Emj Borgati
Cecilia Caliari
Afra Canali
Giulia Danti
Arianna Panarella
Simona Sansavini
Maria Savino
Caterina Venturi
L'indagine effettuata dal dodicesimo gruppo del corso per curatori di A+A e' stata finalizzata a un tema inerente alla vita e all'agire comune: la narrazione che, attraverso la ricerca artistica, assume forma tramite il video, l'installazione, la parola o le tradizionali tecniche figurative.
A cura del dodicesimo gruppo curatori A+A:
Emj Borgati, Cecilia Caliari, Afra Canali, Giulia Danti, Arianna Panarella, Simona Sansavini, Maria Savino, Caterina Venturi.
DI-VISIONI/VISIONI DI porta alla luce un esperimento nato dalla volontà di creare una vera e propria sinergia tra i corsi proposti dalla Galleria A+A – Centro Pubblico per l’Arte Contemporanea. Partendo dal laboratorio della 12° edizione del Corso per Curatori di Mostre ed Eventi Artistici e unendo le competenze del corso intensivo per Comunicatori d’Arte e di Cultura, il tutto con la preziosa collaborazione dell’associazione Attivarte, si è voluta creare una sinergia tra differenti figure professionali che orbitano nel mondo dell’arte con il fine di presentare un ventaglio delle differenti percezioni della contemporaneità.
Durante il laboratorio proposto per la dodicesima edizione del Corso Curatori gli aspiranti curatori hanno incontrato un gruppo di artisti, con l’obiettivo di indagare le differenti modalità di approccio al panorama contemporaneo. L’indagine effettuata su questa pluralità di sguardi è stata finalizzata a un tema inerente alla vita e all’agire comune: la narrazione che attraverso la ricerca e la tecnica dell’agire artistico, assume forma tramite il video, l’installazione, la parola o le tradizionali tecniche figurative, in un passaggio di testimone apparentemente individuale ma che, come in una staffetta, concorre al medesimo traguardo. Parallelamente i comunicatori, acquisiti gli strumenti e le conoscenze di base dei codici visivi e linguistici hanno dialogato con i diretti interessati, curatori e artisti, con il preciso compito – mediante un’attività di laboratorio - di progettare un’immagine grafica e di gestire la comunicazione e la promozione dell’evento stesso.
DI-VISIONI/VISIONI DI non è altro che il frutto di questa sinergia di dialoghi che si rincorrono e si compenetrano ponendo i riflettori su una panoramica multiforme e accattivante del percepire contemporaneo. Ne sono esempio i lavori dell’ironica Valeria Giordano che ci propongono una garbata ma decisamente analitica caricatura sociale che, attraverso libri, dipinti o piccole tessere, ripropongono le pose familiari della noia, dell’attenzione, del di neutri omini presi a paradigma della variegata vetrina sociale. Antonio Guiotto, invece, ci mette di fronte alla paradossale assenza dell’oggetto–arte convenzionalmente inteso sopperendo la mancata visualizzazione oggettiva dell’opera con la voce narrante dell’artista stesso che proietta la mente dell’ascoltatore nella scena “virtuale” di un modello di mostra d’arte contemporanea attraverso un’accurata descrizione dei particolari. Le tinte violente e linee marcate dei lavori di Elisabetta Magnani, dichiarano la profonda e conflittuale osmosi dell’artista con la propria tela erta a portavoce, addirittura martire, dei rischiosi disagi che possono dipendere dall’incomunicabilità moderna. Paolo Polloniato, invece, ci propone un insolito esperimento in cui, servendosi della familiare tecnica della ceramica, ci offre dei
capricci che rispettano la nostra contemporaneità, collage contemporanei dove cuce tradizione e modernità: nude ceramiche marchiate dal segno indelebile della società metropolitana. Con un’ eclettica installazione Alberto Scodro presenterà gli svariati “punti di vista” degli artisti protagonisti di questa collettiva, presentando al pubblico "l’unica apertura che guarda il vuoto visibile ed esterno in noi.
Una visione più intimistica e sussurrata è invece quella di Francesca Zucca che ci presenta dipinti delineati da biomorfiche fantasie e tinte pastello, scorci domestici che ci svela timidamente utilizzati alla stregua di un alfabeto utile a comporre un’immagine. Riccardo Zuliani, infine, con infiniti ritagli rettangolari di riviste di giornale ci propone un sofisticato viaggio prospettico quasi futuristico attraverso le sue metropoli di fantasia, prive di tangibili e riconoscibili dettagli urbani, forse rimando alla frenesia del vivere contemporaneo che sempre meno concede il lusso e la possibilità di soffermarsi sul “particolare” delle svariate sfaccettature dell’esistenza.
Inaugurazione : 1° dicembre 2008 dalle ore 18.30
Galleria A+A
San Marco, Calle Malipiero 3073 - 30124 Venezia
Ingresso libero