Bocca. Le ceramiche della Ekman hanno la capacita' di evocare il vissuto dell'uomo nelle sue composite rappresentazioni, mani, libri, animali, pupazzi o semplici archetipi diventano oggetti familiari.
La Kyo Art Gallery lunedì 8 dicembre inaugura la personale di Yvonne Ekman artista europea, nata in Svizzera, cresciuta in Inghilterra, con passaporto svedese e cittadinanza italiana. Grazie alla sua molteplice identità culturale riesce a realizzare progetti ardui rendendoli al tempo stesso di facile e generale interpretazione. Le ceramiche della Ekman hanno la capacità di evocare il vissuto dell’uomo nelle sue composite rappresentazioni, mani, libri, animali, pupazzi o semplici archetipi diventano oggetti familiari, estetizzati da forme e colori naturali, ma al tempo stesso sofisticate.
La parola d’ordine di questa mostra è BOCCA un’allegria quasi infantile che ispira questi lavori di Yvonne Ekman, bocche che fumano, che mangiano, che si cibano, che amano, bocche più somiglianti ai giochi ludici ed infantili, ma che intrigano e movimentano il pensiero degli adulti.
Il materiale in ceramica utilizzato per la loro fattura li fa comunque sembrare soffici e sofisticate, ma soprattutto molto pop, in pratica come appena uscite da una Marilyn di Warhol.
La bocca è una parte anatomica del corpo che ha ispirato molti artisti, designer e musicisti, ricordiamo la bocca divano di Salvator Dalì ispirata alle labbra sensuali di Mae West e alla riedizione del divano omaggio di Gufran del 1971 al grande artista surrealista. Alle labbra dipinte nel 1965 da Pino Pascali, alla celebre copertina dei Rolling Stone con bocca spalancata e la lingua sfacciatamente di fuori.
La bocca è sensualità è nutrimento, la bocca è parola è musica, la bocca è bacio come cantava Catullo alla sua Lesbia nella famosa lirica “[…] Dammi mille baci e quindi cento, mille baci continui e quindi cento e quando saranno mille e mille nasconderemo il loro vero numero, perché non sappia l’invidioso di un numero di baci così alto”.
Kyo Art Gallery
Via San Pellegrino, 55 - Viterbo
Orari: da giovedì a sabato 16.30 – 19.00 ( e per appuntamento)
Ingresso libero