Teatro Unione Femminile
Milano
C.so di Porta Nuova 32
02 36530451 FAX 02 6599190
WEB
Migranti, nomadi, native, nelle ''Afriche'' e in Europa
dal 6/3/2002 al 8/4/2002
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Segnalato da

Massimiliano Marena (addetto stampa)



approfondimenti

Bertina Lopes



 
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6/3/2002

Migranti, nomadi, native, nelle ''Afriche'' e in Europa

Teatro Unione Femminile, Milano

L’Unione femminile nazionale ospita l’esposizione dell’artista mozambicana Bertina Lopes.8. (...) i milanesi avranno l’occasione di conoscere opere, quadri e sculture di Bertina Lopes, grande artista dei “tre mondi”: Africa, Portogallo e Italia. Saranno presentate 35 opere dell’artista. La Lopes, nata a Maputo in Mozambico da padre portoghese e madre africana, risiede a Roma da oltre 30 anni e inaugura la sua prima mostra personale milanese nello spazio rinnovato del Teatro dell’Unione femminile nazionale.


comunicato stampa

Mostra dell’artista mozambicana Bertina Lopes

In occasione dell’8 marzo 2002, Giornata internazionale delle donne, i milanesi avranno l’occasione di conoscere opere, quadri e sculture di Bertina Lopes, grande artista dei “tre mondi”: Africa, Portogallo e Italia. Giovedì 7 marzo alle 18 si inaugura, infatti, la rassegna “Migranti, nomadi, native nelle Afriche e in Europa” con la esposizione della pittrice luso-mozambicana dal titolo “Un’africana d’Europa. Le radici antiche di Bertina Lopes: dipinti e sculture 1961-1999” in cui saranno presentate 35 opere dell’artista. La Lopes, nata a Maputo in Mozambico da padre portoghese e madre africana, risiede a Roma da oltre 30 anni e inaugura la sua prima mostra personale milanese nello spazio rinnovato del Teatro dell’Unione femminile nazionale, in corso di Porta Nuova 32 a Milano.

Bertina Lopes ha avuto grandi maestri come Picasso, Matisse, Marino Marini e Guttuso. La sua pittura, ricca di cromatismi intensi e incisivi, unisce più registri artistici: quello dell’Africa nativa e del Terzo Mondo, e quelli europei dell’Italia e del Portogallo. Pur nell’astrazione formale delle sue opere, Bertina Lopes trasmette un messaggio di universalità dell’arte quale momento di unità e incontro fra le civiltà. Numerosi sono i riconoscimenti ottenuti da Bertina Lopes in Italia e all’estero: Primo Premio Internazionale di Pittura, conferitole a Corfù dal Centro Internazionale d’Arte e Cultura Mediterranea nel 1975, mentre l’anno precedente aveva ottenuto a Fasano di Puglia, il “Trullo d’Oro”. Nel 1988 l’Unione Europea dei Critici d’Arte le assegna il “Gran Prix d’Honneur”.

Il 1991 assume particolare significato per Bertina Lopes che viene insignita, all’Istituto Italo-Africano in Roma, del Premio Mondiale “Carson” della Rachel Carson Memorial Foundation di New York, per i suoi meriti artistici e umanitari e per la sua fedeltà alle origini africane pur nel contesto di una raffinata esperienza internazionale. Nel gennaio ‘92, nella Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati a Roma, le viene consegnato il Premio Internazionale “La Plejade” per l’Arte. Nello stesso anno espone all’«Expo Universale» di Siviglia. Nell’aprile ‘93 viene nominata “Commendatrice” (per meriti) della Repubblica del Portogallo dal presidente Mario Soares. L’artista, nel giugno ‘94, è invitata ufficialmente dal governo della Repubblica del Mozambico, ad esporre a Maputo, in occasione del 19° Anniversario dell’indipendenza del Paese; nel ‘95 espone a Gedda (Arabia Saudita), nel “Centro Culturale Italiano” del Consolato Generale d’Italia, e poi, nel ‘96, alla mostra presso la sede FAO, per il “Vertice Mondiale dell’Alimentazione”. Nel ‘97 partecipa all’Ohio State University alla mostra “Artisti Africani Contemporanei”. Nel ‘98 è presente a New York, nella Skoto Gallery, alla collettiva “12 Artisti Africani”; sempre nel ‘98 le è conferito in Roma il Premio Internazionale Beato Angelico per l’Africa, “Omaggio a Bertina Lopes”. Ancora nel ‘98 l’artista è invitata a partecipare in Lisbona all’«Expo Universale ‘98».

L’iniziativa milanese è promossa dall’Unione femminile nazionale, da Archivi riuniti delle donne, Crinali, e Libera università delle donne. L’Unione femminile nazionale (Ufn), nata nel 1899 come associazione per la richiesta del voto alle donne, è impegnata nella difesa dei diritti e della dignità della donna. Archivi riuniti delle donne svolge un’opera di diffusione e raccolta di materiali storici sulla storia delle donne. Crinali segue la preparazione delle mediatrici culturali per favorire l’integrazione delle donne nella società multietnica. La Libera università delle donne tiene corsi a livello universitario di Educazione degli adulti. Queste quattro associazioni, con la fondazione Elvira Badaracco, operano nella sede di corso di Porta Nuova 32, quella “Casa delle donne” acquistata dalle signore della borghesia meneghina nel lontano 1910, dotata del Teatro da 350 posti, di un Caveau o “Cantina” sotterraneo per i convegni, della Biblioteca con gli archivi e i cinque mila volumi, delle sale delle associazioni e di un giardino nel cortile interno. Il ciclo di incontri è organizzato in collaborazione con Ismu (Fondazione per le iniziative e lo studio sulla multietnicità) e Coe (Centro orientamento educativo), due istituzioni che sul territorio si occupano di “Afriche” con interventi qualificati nel campo della formazione.

Con questa mostra gli spazi del Teatro settecentesco dell’Unione femminile nazionale, ristrutturati secondo il progetto dell’architetto Demetrio Costantino, saranno riaperti al pubblico dopo 50 anni di inattività, per rivitalizzare quell’impegno sociale che ha contraddistinto il “solidarismo attivo” dell’Unione femminile nazionale. Nei mesi successivi, il nuovo Teatro delle donne ospiterà altre tre iniziative: i seminari sulle esperienze di donne italiane e africane impegnate nella mediazione culturale (il 22 marzo e il 4 aprile) dal titolo “Viaggi, incontri, relazioni”; il laboratorio sulla scrittrice nigeriana Buchi Emecheta (l’11 e il 18 aprile) e la proiezione di due film dello Zimbabwe e del Senegal (il 2 e il 9 maggio), dal titolo “Sguardi incrociati”.

“Migranti, nomadi, native nelle “Afriche” e in Europa” (8 marzo - 9 maggio 2002) è realizzato da un Comitato promotore coordinato da Silvana Sgarioto (del CdA dell’Unione Femminile Nazionale) a cui hanno aderito Susanna Giaccai (Presidente dell’Unione Femminile Nazionale); Gae Aulenti (architetto); il professore Enrico Crispolti (Università di Siena), curatore della mostra; i docenti dell’Università di Milano Laura Balbo, Itala Vivan, Antonello Negri; Francesca Romana Paci (Università di Vercelli); le onorevoli Fiorella Ghilardotti e Maria Carrillo (europarlamentari); Marisa Bulgheroni (saggista e scrittrice); Maria Teresa Scherillo (imprenditrice, associazione Sodalitas); Lydia Silvestri (scultrice); Francesco Paulo Sigarro, ambasciatore del Mozambico in Italia; Joào Cesar Paulouro Das Neves, ambasciatore del Portogallo in Italia; Agostino Bagnato (giornalista e scrittore).

Hanno concesso il patrocinio all’iniziativa: il Parlamento europeo; la Commissione Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio; l’Ambasciata del Mozambico a Roma; l’Ambasciata del Portogallo a Roma; la Fondazione Gulbenkian di Lisbona; la Provincia di Milano e il Comune di Milano.

Per ulteriori informazioni: Unione femminile nazionale – Uff. stampa: Massimiliano Marena
tel. 02-36530451; fax: 02-6599190

Giovedì 7 marzo
Ore 12: CONFERENZA STAMPA
Ore 18: INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA

Orari: 14-19 da lun. a ven.; 10-18 il sabato e la domenica
Ingresso: libero

Teatro dell’Unione femminile nazionale
Corso di P.ta Nuova, 32 – Milano

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