Entropy Art in progress
Napoli
via San Pasquale, 53
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WEB
Il Giallo di Napoli
dal 5/12/2008 al 8/1/2009
lu-ve 16-20

Segnalato da

Manuel Olivares




 
calendario eventi  :: 




5/12/2008

Il Giallo di Napoli

Entropy Art in progress, Napoli

Nell'Europa dei cinque continenti. La mostra costituisce un progetto internazionale di arte contemporanea a cura di Jean-Noel Schifano e Maria Savarese. Si tratta di un evento pilota al Forum delle Culture di Napoli 2013. Opere di: Fausto Morviducci, Frederique Nalbandian, Mario Persico, Anna Maria Pugliese, Carmine Rezzuti, Quintino Scolavino.


comunicato stampa

a cura di Jean-Noël Schifano e Maria Savarese

Entropyart|in|progress è lieta di ospitare Il Giallo d Napoli nell’Europa dei cinque continenti progetto internazionale di arte contemporanea ideato da Jean-Noël Schifano, a cura di Jean-Noël Schifano e Maria Savarese, evento pilota al Forum delle Culture di Napoli 2013.

La manifestazione, patrocinata dalla Regione Campania, dal Comune di Napoli e dall'Istituto Italiano di Cultura a Parigi prevede una mostra di arte contemporanea svolta in collaborazione con Rocco Barocco e realizzata grazie al sostegno di Miriade s.p.a., licenziataria di Rocco Barocco, e con il contributo di: Regione Campania, Comune di Napoli Assessorato alla Cultura, Tess Costa del Vesuvio, Acqua Lete, Unione degli Industriali di Napoli, Comes Villaricca S.p.A., Banco di Napoli, Metropolitana di Napoli, Corriere del Mezzogiorno, Fondazione My Earth, Fondazione Pasquale Corsicato, Il mondo di Suk.

Protagonista il colore universalmente conosciuto come "giallo di Napoli", un pigmento dalla tonalità molto chiara che ha la caratteristica di far risaltare gli altri elementi cromatici, e diventa per l'occasione metafora dell'identità creatrice partenopea in armonia con il resto del mondo. Grazie al colore che la caratterizza universalmente, Napoli tramite gli stessi artisti dei cinque continenti si esporrà come fondamentale fonte creativa del XXI secolo.
Circa cento artisti, provenienti dai cinque continenti, si affiancheranno a un nucleo centrale di pittori, scultori e fotografi partenopei per esporre in diverse sedi napoletane opere in cui il Giallo di Napoli è protagonista.

Entropyart|in|progress accoglie le opere di:
➢ Fausto Morviducci
➢ Frédérique Nalbandian
➢ Mario Persico
➢ Anna Maria Pugliese
➢ Carmine Rezzuti
➢ Quintino Scolavino

La mostra sarà visitabile dal 6 dicembre 2008 al 9 gennaio 2009
Orari di apertura: da lunedì a venerdì 16 – 20; (la mattina solo su appuntamento);
sabato e domenica chiuso.

Note biografiche:

Fausto Morviducci
Nasce nel 1953 a Napoli dove si diploma al liceo artistico e si laurea in Architettura. Frequenta lo studio di Riccardo Dalisi e con lui condivide alcune esperienze di ricerca artistica. Formazione del laboratorio di “artigianato colto” con interventi di animazione urbana al Rione Traiano di Napoli insieme e Ernesto Jannini e Silvio Merlino, citato nei cataloghi della Biennale di Venezia del 1976 e 1978. Nel 1995 un suo dipinto, Presenze, viene utilizzato nella realizzazione della copertina del libro di psichiatria Insieme contro la paura, Edizione Idelson.

Principali ultime esposizioni:
2006 - Spazio Arte Napoli, collettiva, Napoli
2006 - Volti e risvolti, Spazio Arte Napoli, personale, Napoli
2006 - Fiera di Padova, Italia
2007 - Incontri: sette artisti della nuova figurazione, collettiva,
Spazio Arte Napoli
2007 - Fusion art gallery di Torino, personale, Torino
2008 - Finestre, Spazio Arte Napoli, personale, Napoli

Frédérique Nalbandian
La sua carriera è già tracciata da molte esposizioni quali: il Musée d'Istres, una personale lla Galleria Civica Ponchette e alla Galleria Depardieu di Nizza, una partecipazione al Lido di Venezia nella mostra internazionale Open e una "one man show" a New York al Roger Smith Lab.
Attraverso la frammentazione delle immagini in negativo, essa ottiene delle forme enigmatiche che conservano il calore della vita e restituiscono, attraverso le impronte delle sue dita lasciate sul gesso, la testimonianza personale del suo fare operativo. Ciò che più colpisce nell’opera di Frédérique Nalbandian è questo processo che mette in scena il tocco dell’artista sulla materia ridotta in frammenti. Possiamo in tal modo recuperare il vigore e la memoria delle cose. La sua arte, come ella afferma “è un gioco che si situa tra la sparizione del modello e la sua riproduzione”. Questo processo trasforma il suo lavoro in un’opera d’arte particolare, in quanto la sola forma superficiale è captata e non le sue caratteristiche fondamentali. Noi ci troviamo dunque in presenza di una trascrizione e una duplicazione della realtà in un’altra configurazione. Pertanto l’artista, passando per questa conversione e manipolazione, produce l’atto della dissoluzione e della sparizione della sostanza originale. In effetti la specificità della matrice perde i suoi attributi di solidità, di resistenza e di rigidità. Questa trasmutazione manifesta una perpetua evocazione metaforica della vita dove gli indici del tempo sono richiamati come testimonianza e memoria accumulata negli anni.

Mario Persico
Nato nel 1930 a Napoli dove vive e lavora. Negli anni Cinquanta, insieme a Mario Colucci, Lucio Del Pezzo, Guido Biasi, fece parte del gruppo di artisti che aderì alla corrente pittorica detta nucleare, il cui maggior rappresentante era il milanese Enrico Baj.Dal 1959 al 1963 è stato il redattore della rivista “Documento Sud”, un foglio di tendenza che stabilì tra la città di Napoli ed il mondo dell’arte una fitta serie di rapporti internazionali. Dal 1963 Persico cominciò un percorso autonomo, verso opere aperte che chiamò “praticabili”, poiché il fruitore poteva interagire con esse, ampliandole o modificandole. Nel 1966 illustra la traduzione italiana di Luciano Caruso dell’opera patafisica Ubu Cocu di Alfred Jarry. L’artista frequenta e collabora da sempre con Edoardo Sanguineti. (scenografie e costumi per l’opera Laborintus II di Sanguineti su musiche di Luciano Berio alla Scala di Milano nel 1973). Più recentemente ha firmato con Sanguineti, Dorfles e Pirella il Manifesto dell’Antilibro ed ha realizzato nel 2001, alla Biennale di Venezia, due Bandiere della Pace impaginando nei modi della poesia visiva un testo di Sanguineti. Nel 2004, un Omaggio a Shakespeare, nove sonetti”, con traduzioni di Sanguineti. Dal 2001 è Rettore Magnifico dell’Istituto Patafisico Partenopeo.

Anna Maria Pugliese
Vive e lavora a Napoli. Nel suo lavoro, elemento linguistico e percezione visiva interagiscono suggerendo una più profonda lettura dell’opera che al di là del semplice impatto estetico, rimanda ad
un universo fatto di introspezione e riflessione. Usa spesso il proprio corpo, il proprio autoritratto, come soggetto d’indagine e spazio privilegiato di comunicazione. Video, foto, elementi naturali, installazioni, performance, scritte e/o frasi scritte con la luce, modulano di volta in volta lo Spazio- Opera. Tra le personali vanno ricordate:
Bruxelles (Studio Oggetto Art Gallery ) 2004.
Napoli (Castel dell’Ovo) 2003.
Milano (Studio Oggetto) 1998.
Berlino (365) 1998.
Bari (Centro Sei) 1986.
Tra le partecipazioni a mostre collettive, con opere e/o installazioni:
Sharjah Art Museum, Emirati Arabi, 2005.
Museo d’Arte Contemporanea, Teheran, 2004.
Saddam Center, Bagdad, 2002.
Università Statale di Kemerovo, Russia, 1998.
Palazzo dei Diamanti, Ferrara, 1990.
Gran Palais, Parigi, 1986.
Tra le rassegne di videoproiezioni: Museo Madre - Project Room, Napoli, 2008.

Carmine Rezzuti
Vive a Napoli. Nel 1975 è tra i fondatori dell’Asocial-Group. Nel 1995 insieme ad altri artisti fonda Orologio ad Acqua dando inizio ad una serie di mostre. Con lo stesso gruppo partecipa nel 1990 a Viaggiatori senza bagaglio presso il Museo Ferroviario di Pietrarsa, a cura di Achille Bonito Oliva, città di Portici, Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici della Campania.
Nel 2003 Viaggiatori Senza.
Nel 2005 Bestiarum, personale Bottega d’Arte di Maurizio Siniscalco, Napoli.
Sempre nel 2005 Im/Possibili Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico di Napoli e Provincia, col contributo della Regione Campana e il patrocinio del Comune di Napoli, Chiesa di Santa Maria Incoronata.
Nel 2006 su segnalazione di Achille Bonito Oliva, gli viene commissionato un grande mosaico per la Stazione Augusto della Metropolitana di Napoli.

Quintino Scolavino
Bagnoli-Irpino, 1945. Dagli inizi degli anni ‘50 vive a Napoli. Tra i fondatori del Gruppo Studio P.66 e del Gruppo Orologio ad acqua, produttore politecnico/versatile ed universale di oggetti in forma d’arte. È presente in numerose esposizioni in Australia, Unione Sovietica, Yugoslavia, Belgio, Polonia, Venezuela, Messico, Svizzera, Olanda, Egitto, Grecia, Germania, Austria, Cecoslovacchia.
Tra le tante mostre personali e collettive:
1978 - VII Encouner on video Cayc, Fundacio Jan Mirò, Barcellona e X Encouner on video Cayc, Japan National Committee, Tokio
1982 - Biennale di Venezia, Magazzini del sale, Venezia
1983 - Sculpture ‘83 Lijnbaan Museum, Rotterdam
1994 - Immagine disegnata Museo d’Arte Moderna di Cipro; Museo
d’Arte Moderna del Cairo, Museo d’Arte Contemporanea di Istanbul
1998 - Rassegna del disegno scientifico Musée Océanographique Monaco;
2000 - Castelli in aria” Museo Castel S.Elmo, Napoli;
2002: “Strabico” Stazione S. Rosa della Metropolitana di Napoli;
2002: “VIII Biennale di Venezia dell’Architettura” Venezia.

Opening: sabato 6 dicembre ore 17

Entropy Art in progress
via San Pasquale, 53 - Napoli
Orario: da lunedì a venerdì 16 – 20
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [9]
Alain Arias-Misson
dal 6/5/2009 al 30/5/2009

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