Ex Scuola meccanica del Villaggio Valdese
Riesi (CL)
via monte degli ulivi 6
0934 928123 FAX 0934 922906
WEB
Arturo Patten
dal 5/12/2008 al 8/1/2009

Segnalato da

Attilio Gerbino



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Arturo Patten



 
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5/12/2008

Arturo Patten

Ex Scuola meccanica del Villaggio Valdese, Riesi (CL)

In fondo agli occhi. La mostra presenta al pubblico la produzione tarda del fotografo americano che in questa ricerca esprime la sua sensibilita' artistica attraverso la scelta di anteporre i volti di 34 siciliani allo sfondo scuro.


comunicato stampa

Dopo le mostre di Garches, Vézelay, Caen, Agrigento, Parma, Modica, Palermo, Aix-en-Provence, Genova, Marsiglia e Grenoble sono in esposizione a Riesi, nello spazio della ex Scuola meccanica del Villaggio Valdese – prestigiosa architettura organica di Leonardo Ricci –, i trentaquattro ritratti in bianco e nero di siciliani impegnati nel mondo della cultura e dell’arte che il fotografo americano Arturo Patten ritrasse negli anni novanta. Le immagini in mostra provengono dall’IMEC – l’Institut Mémoire de l’Édition Contemporaine – di Caen, in Francia, grazie alla sensibilità e disponibilità di Edith de la Héronnière, la scrittrice e filosofa francese, legata al fotografo da profonda amicizia.
La mostra, ideata nel 2004 dal Centro culturale Pier Paolo Pasolini di Agrigento, presenta al pubblico la produzione tarda del fotografo americano che in questa ricerca esprime una grande sensibilità artistica attraverso la scelta di anteporre, nella maggior parte delle trentaquattro immagini, i volti paradigmatici di questi siciliani allo sfondo scuro che, ritagliandone nettamente i contorni – quasi un poetico e suggestivo omaggio agli intriganti ritratti di Antonello da Messina –, fa convergere l’attenzione dell’osservatore sui dettagli e sulla profonda intensità di questi sguardi.

“Sono siciliano” era solito ripetere Patten, il grande fotografo ritrattista nato in California nel 1939, amico dello scrittore americano Russel Banks e del regista Federico Fellini. Dopo l’esordio come attore presso l’Actor’s Studio di New York, a ventinove anni lascia gli Stati Uniti per trasferirsi in Europa e da qui comincia a viaggiare per il mondo fermandosi anche in India, quindi in Francia e, dal 1970, a Roma.
Scoperta tardi la passione per la fotografia ed in particolare per il ritratto, studiato traendo ispirazione dal taglio e dalle pose tipiche della pittura rinascimentale italiana, Arturo Patten pubblica regolarmente le sue foto, tra gli altri, sul quotidiano francese Le Monde e sugli italiani La Repubblica e Il Messaggero prima che i suoi reportage, vere istantanee sui quartieri popolari di Roma o di piccole città italiane e americane, vengano riconosciuti e apprezzati.

Se nei suoi ritratti, il fotografo americano, evidenzia un forte richiamo alla scrittura di Marguerite Yourcenar e alla cinematografia del regista russo Andreij Tarkovskij, di lui Salvatore Silvano Nigro – uno dei soggetti ritratti in mostra, docente di letteratura italiana moderna e contemporanea alla Scuola Normale di Pisa – ha detto “Come fotografo, Patten era improvvisato, non apparteneva a nessuna scuola: lui la foto se l'è inventata''.

Purtroppo nel marzo del 1999 Arturo Patten decide di togliersi la vita ad Agrigento.
Oggi le sue spoglie riposano nella nuda terra del piccolo cimitero di Montaperto.
I suoi archivi sono conservati nell’abbazia d’Ardenne in Normandia – sede dell’IMEC l’Institut Mémoires de l’Edition Contemporaine – e nelle collezioni della Bibliothèque Nationale de France a Parigi.

Ex Scuola meccanica del Villaggio Valdese
via monte degli ulivi 6 - Riesi (CL)

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