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8/12/2008

Anna Muzi Falconi

Nuovo Centro Internazionale di Brera - CIB, Milano

Rassegna di sei mostre di artisti italiani

Be/twin, gioco di parole per “between”: “Essere-nel-mezzo”… Ma anche: “Essere assieme”, “gemellarsi”…
Ma nel mezzo di cosa…? Assieme a chi…?

Si presenta nel segno di una lieve, insistita inquietudine (esistenziale?) la nuova serie di mostre proposta dalla Galleria Formentini e voluta da Diego Esposito, artista e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.

Quello della Galleria Formentini, presso l’Associazione Culturale Nuovo CIB, è uno spazio che, negli ultimi tre anni, ha ospitato alcune delle visioni “giovani” più interessanti del panorama artistico milanese e internazionale; ma non solo! E’ uno spazio che si è aperto anche alle opere e agli sguardi di maestri conclamati, è uno spazio, in definitiva, sempre alla ricerca di sguardi interessanti da offrire a chi lo visita, animato dalla volontà di scoprire diversi punti di vista, diverse esperienze.

O, ancora, diversi modi di guardare i medesimi spazi, che sono poi gli spazi di una città in continua evoluzione come Milano (ora ancor di più, visto l’incombere di Expo 2015!). A distanza di pochi anni, quegli sguardi che la Galleria ha raccolto sembrano già da aggiornare, da ripetere, nella convinzione che l’Arte, in realtà, non si ripete mai, ma aggiunge sempre qualcosa, perché si impregna del tempo presente, delle sue inquietudini e delle sue caratteristiche, così da veicolarle riformulandole, filtrandole attraverso la sensibilità (per forza di cose di volta in volta diversa) dei singoli artisti.

Allora, quell’ “essere-nel-mezzo” cui il titolo della rassegna sembra alludere potrebbe riferirsi proprio alla “incertezza” costitutiva delle visioni che si andranno raccogliendo mostra dopo mostra, al loro “essere-nel-Tempo” (come potremmo dire con Heidegger), al loro volersi offrire alla vista dei visitatori come testimonianze di un Tempo (l’oggi) e di uno Spazio (Milano) in continua evoluzione, in rapido cambiamento, tra i fenomeni dell’immigrazione, del multiculturalismo, della globalizzazione ma anche della volontà di conservare, della sopravvivenza di tradizioni e cultura propriamente autoctoni.

Nel mezzo del guado, gli artisti (“perplessi”, come in un celebre film di Alexander Kluge? O determinati? O magari semplicemente incerti? Dubbiosi? Preoccupati? In una parola: inquieti!) si interrogano sulla realtà e sui suoi segni distintivi, nonché sulle linee di sviluppo future, azzardando visioni e riflessioni le più diverse.

Ma con questo mondo bisogna convivere; tra di noi, bisogna convivere!
L’Arte avvicina i continenti e le culture anche più di quanto facciano le meccaniche migratorie: allora, assume un grande significato anche quel “Twin”, quel “gemellarsi”, quell’accostarsi a ciò che è Altro, che è (apparentemente?) lontano e che invece sempre più si avvicina, e chiede di essere interpretato e capito.

“Il mondo sta cambiando”, scrivono in tanti: ebbene, di questo cambiamento l’Arte può essere la più prodigiosa delle testimonianze perché essa, attraverso il filtro irrinunciabile (e “classico”!) del Bello può restituire, in una visione sinottica, quel caleidoscopio di esperienze (o di FATTI, come avrebbe detto Wittgenstein) che è il Mondo.

Siamo nel mezzo, siamo insieme, siamo tutti su questo piccolo pianeta
Be/Twin

Associazione Culturale Nuovo CIB
Via M.Formentini, 10 - Milano

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