Fabio Paris Art Gallery
Brescia
via Alessandro Monti, 13
030 3756139 FAX 030 2907539
WEB
Nicola Di Caprio
dal 7/3/2002 al 27/4/2002
030 3756139 FAX 030 2907539
WEB
Segnalato da

Fabio Paris




 
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7/3/2002

Nicola Di Caprio

Fabio Paris Art Gallery, Brescia

Pitture, foto e disegni che indagano il mondo della musica pop, rock e jazz e della sua industria in maniera ironica e coinvolgente. Una mostra 'rumorosa' senza suono.


comunicato stampa

bonus tracks
a cura di francesco tedeschi

Pitture, foto e disegni che indagano il mondo della musica pop, rock e jazz e della sua industria in maniera ironica e coinvolgente. Una mostra "rumorosa" senza suono.

Sei quello che ascolti - di Francesco Tedeschi

L'immaginario iconografico musicale si è venuto modificando marcatamente negli anni Novanta, a seguito dei mutamenti tecnologici e della trasformazione dell'industria discografica, prima ancora che per il cambiamento dei gusti e dei generi musicali. Lontani dalle colorate e ingenue calligrafie psichedeliche, riassorbite e affioranti talvolta con spirito retrò, così come dalle immagini pittoriche che coprivano le copertine degli ellepì degli anni Sessanta-Settanta, divenendo quasi dei manifesti da tenere appesi in camera, i compact disc con il loro formato ridotto hanno portato a elaborare forme visive di natura più strettamente grafica, spesso più impersonali, anche se molti autori o le scelte delle case discografiche tendono a volte ad attribuire un nuovo senso decorativo-informativo a un oggetto che ha carattere più privato e nascosto, anche solo per le dimensioni.
Come altri artisti in passato hanno fatto, Nicola Di Caprio si rivolge a quel mondo proveniente dall'immaginario della musica di consumo; per quel grado di coinvolgimento emotivo che permette all'ascoltatore (o consumatore) di musica di immedesimarsi in quelle figure e in quei cifrari. Tra i diversi possibili usi dei riferimenti iconografici che ispirano il suo modo di integrare la passione musicale personale con l'attenzione - naturale per la sua formazione e attività di grafico - per la trasformazione in materiale figurativo di quel mondo, una modalità particolarmente originale è quella da lui ideata di elaborare ritratti fotografici che nascono dalla scelta di un numero fisso di compact disc - dodici, per esigenze di quadratura - che riflettano il carattere, le scelte, il mondo sonoro dell'individualità rappresentata. Il ritratto riproduce il lato esterno dei compact disc, di cui quindi non conta l'immagine di copertina, ma il motivo ancor più specificamente grafico, che include le parole, il colore e le etichette con i numeri di riferimento, diventando così la trasposizione di un DNA musicale, di un codice scientifico o biologico, nel quale ci si può riconoscere in modo misterioso, in quanto le tracce dei gusti e delle passioni musicali possono essere inscritte nel sangue, nella mente o chissà dove.
Sei quello che ascolti, si potrebbe dire, parafrasando un detto proverbiale, e Di Caprio a ragione considera tale procedimento un vero e proprio ritratto, attingendo a un'immagine individuale che non sia solo passiva registrazione di lettere e cifre. La persona ritratta, come in un quiz psicologico, sceglie titoli che la rappresentino, nel presente o nella sua storia musicale; all'artista spetta la facoltà di reinventare la loro disposizione, che corrisponde al modo in cui il pittore sceglie l'espressione del volto o la posa di una persona, per farli diventare indice di uno stato d'animo complessivo, di un profilo biografico o di un'affinità esteriore.
Un ulteriore modo individuato da Di Caprio per dare dignità a tale codice, tipico di un modo di fruire e conservare la musica, è quello di ripetere invece le impostazioni grafiche su tele verticali che ricordano forme di espressione dell'arte concettuale - dai testi di Ian Hamilton Finlay ai parallelepipedi in ferro di Roni Horn - dove però prevale la traccia della concreta frequentazione di un mondo musicale attraverso una partecipazione di grado emotivo nell'opera altrimenti considerata alla stregua di una natura morta del nostro tempo. Nell'insistere, infatti, con i modi in cui la musica confezionata e mercificata entra nel quotidiano, Di Caprio interroga e si interroga sul mondo fittizio di luci e miti che essa ha prodotto, ma anche sulla presenza oggettiva del suo valore di compagnia dei luoghi del vivere.
La musica, attraverso il filtro della passione personale e del contesto di moda in cui si inserisce, diventa elemento d'arredo, ambiente, come nelle configurazioni che Di Caprio ha sviluppato recentemente a scala installativa, invadendo lo spazio con icone che sono il riflesso domestico di quelle luci, quei suoni, quei sogni, che la musica popolare del nostro tempo ha fatto crescere.
La sua osservazione riguarda essenzialmente il contenitore, la confezione, secondo un percorso che il mondo della musica, alla pari e in modo forse piu' compiuto e originale, ha tracciato, affidando all'immagine molto del suo successo; quel contenitore viene però così nuovamente riscattato dal suo ruolo passivo, per tornare a essere simbolo affettivo, icona familiare.
L'immediato e possibile accostamento alle forme e ai modi della Pop Art e il legame con la Pop Music, trovano nelle diverse elaborazioni che Di Caprio propone - tra le quali anche performance e video che vedono al centro della scena spesso lo strumento da lui amato, la batteria - una via che risale al vissuto, a un contatto più diretto e personalizzato con le cose, nel passaggio e nel ritorno della merce a mito individuale più che collettivo.

click on http://www.nicoladicaprio.com

fabio paris art gallery
Via Alessandro Monti 13- brescia

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