Patrizia Cau recupera l'assioma dell'immagine moltiplicata dagli specchi deformanti e dall'elaborazione degli effetti in photoshop. Elaborazioni semplici, ma cognitivamente non semplificate.
Qualcuno aborriva l'immagine e gli specchi perché moltiplicavano la specie (Borges), Patrizia Cau recupera l'assioma dell'immagine moltiplicata dagli specchi deformanti e dall'elaborazione degli effetti in photoshop.
Elaborazioni semplici, ma cognitivamente non semplificate.
Questa frammentazione grafica dell'io ci ridà un mosaico epidermico che conduce al labirinto della percezione della nudità .
La consapevolezza che si attiva indica una profonda differenza tra l'essere svestiti e l'essere nudi. Nel primo caso abbiamo un'idea di corpo moralmente abbandonato all'occhio che guarda, nel secondo siamo di fronte all'idea che l'unico modo di essere 'percepiti' è l'essere infanti, senza le pieghe del pudore (sempre comune).
Man Ray
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