Efiso Bandino, Luigi De Giovanni, Franco Pala, Simone Ruscica. Fotografia e pittura per parlare di fiori. Questa mostra, insolita in un circolo frequentato prevalentemente da donne, analizza l'insospettato mondo dei maschi.
Improvvisamente l’antico Circolo Dolia sì fa giardino con una mostra che i fiori ha come soggetto.
Questi sono elementi di perpetuazione di vita, decorazione e sintesi di molteplici simbologie e significati. Vaticinio d’eventi, augurio non detto, è il fiore che parla: fiordaliso d’amicizia, crisantemo funereo o d’amore, gentilezza di margherita, amore, con varie sfumature, della rosa.
Boccioli, corolle, pistilli e pollini con le loro tinte sono attori di concetti e di sentimenti: abbiamo il giallo del successo o dell’invidia nei girasoli, nelle violette c’è il viola dello spirito e dell’inconscio, nelle margherite e nei gigli c’è il biancore della purezza. Si potrebbe continuare a lungo con il descrivere il parallelo fra il significato attribuito a ciascun fiore con quello di ciascun colore dell’iride: questo non è il nostro obiettivo.
I fiori sono vita che origina frutti o piante, sono anche sentimento che coinvolge due artisti nella ricerca del loro inconscio.
Questa mostra, insolita in un circolo frequentato non prevalentemente da donne, è intrigante perché analizza l’insospettato mondo dei maschi.
L’azione di fissare i fiori con lo scatto fotografico è l’appropriarsi di un loro attimo di vita. Efisio Bandino li ha elogiati in una frazione di secondo. Mostrandoli, con le sue foto, ha rivelato la sua sensibilità nello scegliere scorci, suggestioni dell’ora e dei colori, nella scelta del momento. Sono i suoi ricordi, i suoi viaggi, la sua realtà: memorie fotografiche di un coinvolgimento emotivo e poetico. E’ un’interpretazione della natura che l’ha stupito e ci stupisce.
Bandino ha scelto di fissare la vitalità della piena giovinezza nel regno vegetale: momento di promesse di frutti e di riproduzione.
Coinvolgenti appaiono le foto di Simone Ruscica, un giovanissimo artista che ha trovato, in un confronto con le altre opere esposte, una corrispondenza con il suo mondo. Egli nei fiori ha colto infinite e variegate nuances di colori e forme ritraendone gli aspetti più inusitati. Per noi è stato sorprendente scoprire e ammirare la sua capacità percettiva.
La sua sensibilità è in scatti meditati e ricchi d’interiorità.
Non sono importanti i particolari per il pittore Luigi De Giovanni che nei fiori coglie una successione d’attimi per arrivare all’interpretazione di un’atmosfera di vita che trascorre. Le luci e i colori si amalgamano con l'ambiente, con i momenti del giorno, con la temperatura delle stagioni: sintesi di forme e cromatismi che hanno avuto come pretesto i fiori. Li ha ripresi affastellati, disordinati, colorati dal trascorrere del loro tempo. I fiori dipinti da questo artista sono i momenti dei tempi della vita. Sono il racconto del bocciolo che diventa fiore, corolla sfiorita, anticamera di morte o di frutti, sono metafora dell’esistere. Quadri che perpetuano il rovello del segreto mistero della vita.
I fiori, attori ammalianti, ingannatori ed opportunisti, asservono a loro insetti e brezze per il loro perpetuarsi, in questa mostra, sono stigma d’accoglienti pistilli aperti al polline fecondatore ma sono, anche, punti di vista di tre fotografi e di un pittore che ritrovano in loro l’attimo di vita e il loro Io.
Infine una raccolta di fotografie, immagini particolari della bellissima cattedrale di San Pantaleo, curata da Franco Pala, ci riporta a Dolianova e alla sua storia.
Federica Murgia
Inaugurazione 22 dicembre 2008 ore 18,00
Circolo Dolia
Corso Repubblica, 58 - Dolianova (CA)
Orario: feriali dalle 18,00 – 20,00 festivi 10,00 – 12,00 15,00 -20,00
Ingresso libero