Rio Fluminuddu
San Sperate (CA)
via Risorgimento

Il fiume dei writers
dal 26/12/2008 al 26/12/2008
070 9601434
WEB
Segnalato da

Associazione ArCoEs



approfondimenti

Pinuccio Sciola



 
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26/12/2008

Il fiume dei writers

Rio Fluminuddu, San Sperate (CA)

Il progetto e' rivolto a 22 giovani writers che si esprimono attraverso i graffiti. Il fiume che attraversa il paese, mettendo in relazione la parte storica con quella odierna, e' il suo ambito operativo: un fiume di colore nel Paese Museo.


comunicato stampa

Il Comune di San Sperate con il contributo dell'Assessorato alla Cultura della Provincia di Cagliari, in collaborazione con l'Associazione ArCoEs, lo studio di architettura Officinevida e sotto la direzione artistica del maestro Pinuccio Sciola, promuove l'inter(E)vento ''Il fiume dei writers”, consultabile in ogni sua fase sul sito ufficiale http://writers.officinevida.eu

Lo sviluppo del progetto, che ha previsto la selezione di 22 giovani artisti legati al mondo del writing, anziché nelle ore notturne e nell’illegalità, avviene all’interno dell’Urban Center istituito presso l’ex municipio di San Sperate e vedrà la sua realizzazione a dicembre.

L'idea prende le mosse dall’esperienza maturata dal 1968 al 2008 a San Sperate, noto come “Paese Museo”, e dall’esigenza di avviare un’organica riflessione sul concetto di “identità e riappropriazione dei non luoghi” attraverso uno studio comparato tra arte visiva e territorio.

Il progetto, rivolto ai giovani writers, interpreta i graffiti come l’espressione contemporanea dei murales ai quali idealmente si collega. Il rio Flumineddu che attraversa il paese mettendo in relazione la parte storica con quella odierna, è l’ambito operativo del progetto: il fiume dei writers, un fiume di colore nel Paese Museo.

L’associazione ArCoEs, da anni particolarmente attenta al linguaggio delle immagini e alla comunicazione visiva, curerà l’ organizzazione e la realizzazione. In quest’ambito ha realizzato diverse iniziative, rivolte anche a un pubblico più vasto, su tematiche artistiche e culturali in relazione alle possibili implicazioni in un contesto sociale.

“Il fiume dei writers” mette insieme una duplice occasione di riscatto, la rivalutazione ambientale di un canale in disuso e il superamento del giudizio stereotipato nei confronti del mondo dei writers, spesso definiti “imbrattatori”, caratterizzato da uno stile di vita che vuole comunicare un senso di libertà e di fuga dai canoni.

I recenti provvedimenti legislativi hanno evidenziato l’ambivalenza del giudizio nei confronti di una forma di espressione che suscita reazioni diverse e contrastanti anche dalla stessa parte politica che ha deliberato pene severe per i writers.

Mentre il Ministro Giorgia Meloni presenta a piazza Mignanelli, a due passi da Trinita’ dei Monti, una performance in cui invita i writers a realizzare un murales che ricorda la caduta del Muro di Berlino e Sgarbi propone di usare come spazio artistico i muri fuori dalla tutela della soprintendenza con il consenso dei proprietari, altri esponenti politici considerano l’azione dei writers semplicemente degrado urbano e adottano la linea dura. Ma in Italia non mancano altre azioni volte a qualificare il writing come arte e ad attribuirle anche una valenza sociale.

Nel febbraio 2008 la casa circondariale di Rebibbia ha presentato un progetto che coniuga arte e impegno sociale, portando i writers romani a dipingere in prigione a seguito di un confronto avuto con chi il carcere lo vive: 200 metri di muro di cinta sono stati trasformati in luogo d’arte e d’incontro tra writers romani, detenuti e agenti di polizia penitenziaria a cui hanno insegnato l’arte dello spray con un workshop di due mesi.

Non mancano anche i riconoscimenti artistici, numerosi gli spazi espositivi che ospitano mostre di graffiti, fra queste “Street Art Sweet Art” al PAC di Milano nel 2007, e gli spazi pubblici che richiedono l’intervento dei writers come in occasione dell’apertura della nuova sede di Triennale in Bovisa dove
oltre 100 writers hanno decorato 6 km di superfici murarie lungo la linea ferroviaria Cadorna-Bovisa.

L’iniziativa di San Sperate si inserisce dunque in un vasto raggio di iniziative a livello nazionale. Una squadra di giovani writers, guidati da Pinuccio Sciola daranno così vita ad un lunghissimo serpentone colorato, una creatura acquatica che trasformerà l’argine del canale nel centro del paese.

L’opera in particolare rappresenterà un punto di incontro e confronto tramite una metaprogettazione e la successiva realizzazione, con nuova linfa, che continua ad animare lo spirito di San Sperate e non solo.

Ed è proprio la fuga dai canoni accademici ed il desiderio di creare qualcosa di condiviso che ha dato origine al Paese Museo e sarà sicuramente questo uno dei temi principali che legherà tutte le opere, insieme alla libertà, al territorio, alla storia e alla strada.

Rio Fluminuddu
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