Nicola Boccini
Licia Brunelli
Francesca Crocetti
Federica D'Ambrosio
Marco Fantacone
Marino Ficola
Luca Freschi
Marco Fusco
Stefano Giambogi
Barbara Mignone
NERO
Alessandro Neretti
Francesco Paterno'
Guido Pecci
Pierluigi Pompei
Giovanni Ruggiero
Andrea Salvatori
Barbara Santaroni
Sergio Scognamiglio
Laura Scopa
Mariella Siano
Linguaggi della giovane ceramica d'arte italiana. La mostra raccoglie alcune esperienze di artisti appartenenti ad una generazione nata negli anni Settanta e Ottanta. A cura di Irene Biolchini.
a cura di Irene Biolchini
Venerdì 19 dicembre, alle ore 18,30 nel Salone delle conferenze del Fondo Regionale d’Arte Contemporanea di Baronissi, sarà inaugurata la mostra Nuove argille. Linguaggi della giovane ceramica d’arte italiana, dedicata ad uno spaccato di una nuovissima generazione di artisti che hanno scelto, quale ‘pratica’ creativa, la ceramica.
La mostra, curata da Irene Biolchini, guarda ad uno scenario ampio sia per la provenienza geografica, dai laboratori liguri, emiliani, romagnoli alle faenzere vietresi, napoletane, pugliesi, siciliane sia per la molteplicità dei linguaggi e delle contaminazioni con materie e immagini della contemporaneità. Una scelta che ha preferito focalizzare l’attenzione sulle esperienze di artisti appartenenti ad una generazione nata negli anni Settanta e Ottanta., coprendo un vuoto che ormai un ventennio non veniva presentata una ricognizione che comprendesse tutto il panorama italiano, indagando le nuove possibilità del linguaggio ceramico, inteso come campo di sperimentazione artistica.
In mostra opere di: Nicola Boccini, Licia Brunelli, Francesca Crocetti, Federica D’Ambrosio, Marco Fantacone, Marino Ficola, Luca Freschi, Marco Fusco, Stefano Giambogi, Barbara Mignone, NERO (Alessandro Neretti), Francesco Paternò, Guido Pecci, Pierluigi Pompei, Giovanni Ruggiero, Andrea Salvatori, Barbara Santaroni, Sergio Scognamiglio, Laura Scopa, Mariella Siano.
“ Una rassegna – osservano Francesco Cosimato, sindaco di Baronissi e Giuseppe Sabatino assessore alla cultura – di tale ampiezza, aperta, cioè, ad una prospettiva nazionale rispetto ad un’area di ricerca così legata al tessuto antropologico e culturale di diverse realtà, testimonia lo spirito che anima dal suo nascere il FRAC Baronissi. Afferma, in pratica, lo scopo centrale che fa da collante alla nostra istituzione che, in questi sei anni di vita, ha dimostrato attenzione ai molteplici linguaggi, alle sperimentazioni, legando la prassi della ricerca scientifica in ambito storico-critico con le esigenze di visibilità dei giovani, di quanti credono nell’arte. Un esercizio di ricerca che, con la direzione di Massimo Bignardi, si è fatto anche azione di promozione delle giovanissime esperienze e, al tempo stesso, progetto di acquisizione, dotando la struttura di una solida collezione permanente di opere”.
“L’identità di una matrice culturale, profondamente intrisa dei flussi vitali della tradizione – scrive nell’introduzione Massimo Bignardi direttore del FRAC Baronissi –, trova nei linguaggi attuali della ceramica d’arte una nuova coscienza e, al tempo stesso, una rinata vitalità dell’espressione legata ad una pratica fondata sul ‘recupero’ del fare che significa anche possibilità di sovvertire, con uno spirito anarchico, l’irruente predominio del design. La mostra propone una scelta che non vuol essere esaustiva, bensì un’attenta campionatura dei linguaggi e delle pratiche presenti oggi in Italia: linguaggi che conservano le ‘cellule’ vive di un patrimonio, quello della ceramica italiana che è in aperto dialogo – perché pienamente inserito – con le esperienze dell’arte contemporanea: disegna, cioè, punti provvisori nell’estesa geografia dell’arte, accogliendo ed amalgamando altri processi creativi, altre materie, altre pratiche. Non più ceramica intesa quale ‘arte minore’, a volte sorellastra della ‘scultura’, altre, confine della decorazione, quanto linguaggio tra i linguaggi della contemporaneità, pratica immaginativa ed ideativa, compartecipe di una dimensione dell’oggi e delle sue accelerazioni, dei suoi rapidi cambiamenti”.
“La giovane età degli artisti, la scelta di adottare la ceramica come linguaggio contemporaneo – rileva Irene Biolchini nelle battute iniziali del saggio in catalogo –, sono in sostanza le linee guida di questo percorso espositivo. Un’indagine condotta sul tessuto italiano, seguendo idealmente la cartina dell’ Associazione Italiana Città della Ceramica, tracciando un percorso che si fa ricognizione sulla giovane realtà italiana. Entrare all’interno della mostra, sfogliare le pagine di questo catalogo, è insomma come camminare per l’Italia, abbracciare con lo sguardo le sue tradizioni ma, anche, le sue tensioni, coglierne la volontà di apertura. Un varco verso il futuro e non rottura nei confronti della tradizione, un dato fondamentale che si fa vera anima del progetto: questo perché non si può lavorare la ceramica escludendo il suo portato storico e anche perché, da sempre, la sua conoscenza si tramanda da generazioni mediante la frequentazione dei laboratori, delle fornaci, ovvero attraverso la condivisione di una cultura soprattutto orale.
La generazione dei giovani artisti qui proposta ha scelto, dunque, di porsi in aperto dialogo con la tradizione, riconoscendovi la propria origine immaginativa; questo senza privarsi della possibilità di un linguaggio moderno, radicato nella contemporaneità. Il risultato è un panorama variegato dove natura, immaginari sommersi, oggetti d’uso e segni divengono i veri soggetti dell’ investigazione artistica. Un confronto serrato tra diverse aree e studi di provenienza, dove l’elemento guida è la volontà di adottare una materia antica, qual è l’argilla e piegarla al senso moderno dell’esistenza.
L’augurio è che questa mostra, giunta dopo un silenzio quasi ventennale, apra ad un sentire profondo, ad una forma d’arte che ha radici profonde e, al tempo stesso, capaci di cogliere e svelare la vitalità di una realtà che si nasconde nelle pratiche dell’arte contemporanea. Tutto ciò è alla luce di un’analisi che coniuga le realtà locali e globali, legate al territorio, capaci di gettare uno sguardo oltre le tradizionali divisioni di campanile”.
ufficio stampa: Paola Florio
segreteria organizzativa: Fabiola De Chiara
Catalogo: collana CONTEMPORANEA/Quaderni
Nuove argille. Linguaggi della giovane ceramica d’arte italiana, a cura di Irene Biolchini con una introduzione di Massimo Bignardi, pp. 96, con ill. a colori e in b/n, sintetici apparati biografici
Inaugurazione venerdì 19 dicembre 2008 ore 18,30
Convento Francescano SS. Trinità
Baronissi (SA)
dal lunedì al venerdì ore 9 – 13
lunedì e giovedì anche ore 16,30 – 18,30
ingresso libero