Landolfo Rufolo nella novella del Decameron di Giovanni Boccaccio. La mostra comprende 30 disegni originali del pittore napoletano, che focalizzano l'attenzione sui luoghi in cui si ambienta il racconto.
a cura di Massimo Bignardi
Sabato 20 dicembre alle ore 19,00, presso la Sala Museo di Villa Rufolo, sarà inaugurata la mostra Landolfo Rufolo nella novella di Giovanni Boccaccio, (seconda giornata IV novella), con i disegni del pittore salernitano Virginio Quarta, curata da Massimo Bignardi e promossa dall’art promoter Bruno Mansi, con il patrocinio del Comune di Ravello e dalla Fondazione Ravello. La mostra comprende trenta disegni originali del maestro Virginio Quarta, ma il progetto complessivo prevede anche la pubblicazione di un volume di ottanta pagine in carta pregiata, la cui illustrazione è stata affidata per l’appunto a Quarta, con i testi critici di Massimo Bignardi e di Gérard Georges Lemaire, tra i maggiori critici letterari francesi, ospite di recente a Ravello.
Le opere che Virginio Quarta ha elaborato per illustrare la novella della seconda giornata del Decameron, focalizzano l’attenzione innanzitutto sui luoghi, ovvero sulla “marina [...] quasi la più dilettevole parte d’Italia [...] piena di picciole città, di giardini e di fontane” ma anche sulla vita terrena dei protagonisti, sulle avventure della nascente borghesia che, a metà del Quattordicesimo secolo, scalza la favola mitologica. “Quarta ha insistito – scrive Massimo Bignardi nel saggio del volume che accompagna la mostra - affinché il segno restasse identità di una personale lingua figurativa, senza cedere, questa volta, alla seducente capacità che ha il suo colore, in particolare quando affida l’acquerello al tratteggio, di intrecciare le trasparenze di tinte fredde che si sperdono nell’oscurità della notte.
È, quello dell’artista salernitano, un programma iconografico per illustrare compiutamente la novella, vale a dire la molteplicità dei tempi e dei luoghi, l’inquietudine che lega la storia umana al contingente e che si afferma come cifra di una narrazione che rinuncia a qualsiasi formalismo. Illustrare è cosa ben diversa dal realizzare illustrazioni a compendio di un testo; significa, invece, elaborare una pagina visiva che scorre parallela, non come sequenza di fotogrammi, all’invenzione immaginativa della scrittura.
Questo lavoro, partito in sordina qualche anno e poi, pian piano, lievitato nei tempi morti degli assidui soggiorni ravellesi di Virginio, si è subito trasformato in un progetto editoriale, tenendo a modello le esperienze ottocentesche, penso ad illustri esempi, ai Contes drolatiques di Balzac o la Divina Commedia, l’Orlando furioso tutti interpretati dal sensibile segno di Gustave Doré, i Miserabili, I promessi sposi, illustrati negli anni Sessanta da Guttuso e da De Chirico, oppure il celebre Pater noster, di Dalì del 1966, fino agli esempi contemporanei qual è il Don Chisciotte di Paladino.
Dicevo di luoghi, meglio di paesaggi incastrati dal tratto nero nello spazio infinito del foglio: paesaggi che seguono lo scorrere della novella e la narrano con la vitalità suggerita dallo scarto che il tratteggio misura con il bianco del fondo. Scorci della Costa di Amalfi, un angolo ‘strategico’ dell’immaginario mediterraneo, disegnato dal continuo ricamo che il mare cesella alla roccia; un ricamo che si allarga sulle spiagge guardate a vista da torri, che si frastaglia maggiormente nei giardini di limoni, di cedri, di aranci che svettano da terrazze disegnate come cornici al cui interno trovano posto le pause bianche scandite dalle case di calce, dalle cupole variopinte, dagli esili campanili che salgono al cielo”.
Inaugurazione della mostra sabato 20 dicembre ore 19
Villa Rufolo
Piazza Duomo - Ravello (SA)
Orari mostra 10.00 – 18.00 tutti i giorni