Tutti gli insetti vengono da un altro pianeta. L'artista presenta un'ampia istallazione di sessanta quadri realizzati in quest'ultimo anno. Un percorso visivo determinato dalla sequenza di opere delle stesse dimensioni che si succedono in un continuum di immagini-logo e immagini-segno.
a cura di Edi Barbara Faltoni
Dopo la doppia personale alle Gallerie Seno e Studio Visconti di Milano nel 2008 e l’importante
progetto realizzato alla Trolley Gallery di Londra nel 2006, Mario Consiglio (Lecce,
1969) sbarca a Cuba presso la prestigiosa sede della Galería Villana a La Habana e presenta
un’ampia istallazione di sessanta quadri realizzati in quest’ultimo anno.
Su invito dell’Oficina del Historiador (La Habana, Cuba), l’artista ha ideato un percorso visivo
determinato dalla sequenza di opere delle stesse dimensioni che si succedono in un continuum
di immagini-logo e immagini-segno formando un vero e proprio dizionario delle forme
possibili, simmetriche ed asimmetriche, semplici e complesse, connotative e denotative.
In Tutti gli insetti vengono da un altro pianeta l’artista ha dato vita a un nuovo linguaggio
aniconico che si inserisce nella linea della cosiddetta pittura “hard edge” attraverso omaggi
ai maestri ideali della ricerca di Consiglio: dai Cretti di Burri agli Stacks di Donald Judd, dalle
Primary structures di Dan Flavin a quelle cubiche di Sol LeWitt, prendendo però le mosse dal
nuovo panorama urbano, quello dei processi industriali che ne sono all’origine, dalla produzione
alla comunicazione e al consumo.
La pittura si oggettualizza, rinuncia ai virtuosismi del pennello e si interessa unicamente al
processo operativo, a partire dalla progettazione dei disegni a mano libera su carta, per arrivare
alla vera e propria prassi di lavorazione dei materiali sintetici, dall’MDF al lycra, dalle
vernici classiche ai colori micalizzati, che producono effetti cangianti e modificazioni cromatiche
dipendenti dell’inclinazione dei raggi luminosi. Il tutto sembra riassumere una sorta di
viaggio fisico e mentale attraverso l’incontro e la conoscenza di culture diverse e lontane.
“E’ un grande piacere per l’Oficina del Historiador de la Ciudad e per il Consejo Nacional
de las Artes Plásticas, accogliere la sua opera e con essa la possibilità di un interscambio
e confronto culturale, di una lunga storia tra i nostri Paesi” (Onedy Calvo Noya, Direzione di
Gestione Culturale Oficina del Historiador de la Ciudad).
“Ciò che si imprime nell’opera finale non è il risultato di una sintesi ma il concretizzarsi di una
analisi: l’analisi del processo nel suo farsi concreto” (Chiara Canali).
“Inventore di una pittura oggettuale,che ha reso possibile, attraverso la sperimentazione di
materiali non pittorici, la ricerca di un equilibrio formale e strutturale impeccabile, Consiglio è
approdato a un’astrazione ‘di ritorno’, in cui è lecito intravedere, oltre al ricordo delle circolari
geometrie concentriche dei coniugi Delauny, anche il portato di tanta arte cinetica e optical”
(Ivan Quaroni, Flash Art n°270).
La mostra sarà accompagnata da un catalogo trilingue (inglese/italiano/spagnolo) con testi
di Carmen Barbato, Luca Beatrice, Ginevra Bria, Onedys Calvo Noya, Chiara Canali, Guido
Curto, Ivan Quaroni, edito dalle Edizioni Edibas, Torino.
È un evento organizzato con il patrocinio della Oficina del Historiador de la Ciudad, La Habana,
Cuba; CNAP Consejo Nacional de las Artes Plasticas, La Habana, Cuba; Centro Wifredo
Lam, La Habana, Cuba; Ministero degli Affari Esteri Italiano e Comune di Perugia.
La mostra è realizzata grazie al contributo di Melia Cohiba, Caribe Cargo, Edibas, Aleteia.
Comunicazione e Relazioni internazionali - Giovanni Parapini.
Coordinamento organizzativo - Aleteia Marketing & Comunicazione
inaugurazione 20 dicembre 2008, dalle ore 17
Galeria Villena
Plaza de Armas - La Habana Vieja, L'Habana