Scelgo. L'artista rilegge la breve favola "Giacomo di cristallo", opera scaturita dalla fanciullesca penna di Gianni Rodari, ponendo in crisi l'assunto secondo cui ogni realta' non e' esperibile al di fuori di una codificazione che inevitabilmente la restituisce alterata. A cura di Stefania Russo e Stefano Taccone.
a cura di Stefania Russo e Stefano Taccone
Maria Vittoria Perrelli è la seconda sei artisti chiamati a concepire l’anfratto retrostante le gradinate come una sorta di teatro in miniatura. Ad intenderlo in funzione metateatrale, ricercando il dialogo con le attività normalmente ospitate nella struttura, ovvero con gli spettacoli e con il loro relativo pubblico. L’heideggeriano compito di “manifestare la verità dell’essere”, entrando in frizione con gli apparati rappresentativi del teatro, rende esplicita la valenza filtrante che contraddistingue quest’ultimo e, con esso, tanti altri settori della società, organizzati secondo schemi profondamente affini al paradigma teatrale.
Il Teatro Instabile, così denominato dal suo fondatore ed attuale direttore Michele Del Grosso «per andare contro i conformismi culturali», costituisce una sorta di ponte generazionale tra un non ancora storicizzato passato recente della scena partenopea e l'attualità rappresentata da alcuni giovani tra registi e attori. Il tutto in una zona topografica densissima, che accede ai sotterranei della città da un punto strategico, all’incrocio tra la pianta greco-romana e l'antico quartiere alessandrino.
Maria Vittoria Perrelli sembra definibile a ragione un’artista uditiva almeno quanto un’artista visiva. Spesso e volentieri infatti i suoi interventi, pur contestualizzandosi nell’ambito delle arti visive, sollecitano assai più l’ascolto che lo sguardo. È il caso della presente mostra, ove adoperando come ready-made sonoro la lettura di una breve favola, “Giacomo di cristallo”, opera scaturita dalla ricca, varia, instabile e fanciullesca penna di Gianni Rodari, pone in crisi l'assunto secondo cui ogni realtà non è esperibile al di fuori di una codificazione che inevitabilmente la restituisce alterata.
Infatti non solo in Giacomo verità e rappresentazione combaciano tanto paradossalmente quanto perfettamente, ma tale condizione si allarga, suo malgrado, a tutto ciò che lo circonda, dal momento che «la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano…». In ciò risiede il suo dramma, ma anche la sua virtù. La rara virtù di chi non si arrende, di chi non è capace di tacere, di chi ha il coraggio di dire di no.
Maria Vittoria Perrelli (Loreto - AN, 1979), vive e lavora tra Bologna e Loreto - AN
Inaugurazione venerdì 9 gennaio ore 18-21
Teatro Instabile
Vico Fico Purgatorio ad Arco, 38 - Napoli
Dal 9 gennaio 2009 all’8 febbraio 2009 su appuntamento