Arianna Sartori Arte and Object Design
Mantova
via Ippolito Nievo, 10
0376 324260 FAX

Lorenzo Nardelli
dal 9/1/2009 al 28/1/2009
10-12.30 / 15.30-19.30. Chiuso festivi

Segnalato da

Arianna Sartori




 
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9/1/2009

Lorenzo Nardelli

Arianna Sartori Arte and Object Design, Mantova

Personale. La pittura di Nardelli ha, come grande tema, la natura e in particolare gli alberi dove si dispiegano molteplici universi visivi e fantastici. A cura di Fulvio Nardelli e Aldo Pancheri.


comunicato stampa

a cura di Fulvio Nardelli e Aldo Pancheri

Dal 10 al 29 gennaio la Galleria “Arianna Sartori - Arte” di Mantova in via Nievo 10, ospita la prima mostra personale del giovane artista romano Lorenzo Nardelli realizzata a cura di Fulvio Nardelli e Aldo Pancheri.
Per l’occasione è stato realizzato un catalogo con i testi di Sergio Dangelo; le fotografie delle opere sono di Andrea Demaria e Daniele Nardelli. L’allestimento della mostra è a cura di Fulvio Nardelli.

Multi materico per un nuovo arazzo
La pittura di Lorenzo Nardelli ha, come grande tema, la natura e, più segnatamente, le necessarie e variamente meravigliose creature che sono gli alberi. L’artista appartiene dunque ad un genere che ha appassionato generazioni di creatori di immagini i quali, partiti dallo studio della natura, sono poi, come Mondrian, giunti al bello assoluto; ancora in minima parte identificabile con forme note vegetali ma quanto e come trasceso. Nardelli ha mosso la propria naturale passione guardando le proposte di un maestro (lombardo) emiliano, Carlo Mattioli, possibile suo padre elettivo.

Dopo il “leit motif” iniziale le sue opere si sono diversamente connotate, assumendo un apporto materico di grande rilevanza. Oggi la sua “impaginazione” del soggetto suggerisce percezioni inerenti un arazzo contemporaneo.
Vediamo Albero Oro, una tela di formato maggiore eseguita con colore ad olio, garza, carte, oro e carboncino e Albero Blu, anche polimaterica, dove materie quali cenere e bitume accostano sapori antichi a costruzioni nell’oggi fantasmatiche. Tale è l’aspetto particolarmente interessante dell’artista, di cui leggiamo la partenza in Nutrimenti Terrestri eseguito con tecniche tradizionali, evolvendosi in direzione altamente e altrimenti fantastica, oltre la tradizione, per la cerca, felicemente vissuta e riuscita, di più ampi spazi.

In Albero Bianco (1999) le “taches” di colore si alternano al limite dell’astrazione e offrono la sensazione, bene “visiva”, di una natura indefinita a ricordarci, con la visione sempre moderna di Stephane Mallarme, che “arte è dire senza dire” tutta la serie di opere con alberi costruiti prospetticamente nel paesaggio tende a questa nuova interpretazione. Modus operandi al quale si attengono rari sensibili artisti i quali si riappropriano di modi espressivi che tengono conto non tanto di una eventuale di una eventuale approvazione critica, ma di una urgenza espressiva imprescindibile , faro, guida e meta dell’autentico sentire.

Nelle opere esposte in questa personale, percepiamo, della natura, nominata all’inizio, solo una vibrata sensazione. In Viale Alberato ed in Ghiacciaio avvertiamo la partecipazione e la pure ampia emotività con cui l’artista permea queste immagini e comprendiamo il desiderio di nuovi spazi e di altre lontananze. Ecco Viale Alberato, Albero Bianco e nero notturno, Voci senza suono e, ancora, Ghiacciaio, prove a volte minime per dimensione, spesso dilatano in ampio eco poetico, sempre fedeli alla voce interiore che, sappiamo, non ha tempo fisso, ma dice e parla sommessa vibrante, serena.

Negli spazi cromatici e nelle impaginazioni che sottendono la geometria della natura, si dispiegano molteplici universi visivi e fantastici che hanno solo bisogno di essere colti da chi ha preparato un humus così ricco di espressività.
Il percorso di Nardelliè sorprendentemente per sua fiducia nella manualità e nella possibilità di restituire alla creazione artistica l’invenzione, sua, prima. I frequenti spostamenti del nostro artista Viaggiatore risultano positivi perché gli incontri con atmosfere, conoscenze e visioni “reali” vengono poi da lui condensate e trascese.

La pittura di Nardelli è quindi dialogo tra segni e cromatismo materico che decliniamo in tutte le lingue nella costruzione di una realtà in cui, come detto, si può “dire senza dire”. Egli ci offre tele come finestre aperte sugli orizzonti tra zenit e madir dove alberi bianchi e neri, notturni, non sono più soltanto titoli suoi ma nostro viatico per i viaggi nel sogno. (Sergio Dangelo, Milano, novembre 2008)

Inaugurazione: Sabato 10 gennaio, ore 17.30
Sarà presente l’artista

Galleria "Arianna Sartori"
via Ippolito Nievo, 10 Mantova
Orario di apertura: 10.00-12.30 / 15.30-19.30. Chiuso festivi
ingresso libero

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