Mya Lurgo Gallery
Lugano
piazza Riforma, 9 (2 piano)
+41 919118809
WEB
Lentissimamente fino allo zero
dal 14/1/2009 al 20/2/2009

Segnalato da

Maria Grazia Lurgo Antonelli



 
calendario eventi  :: 




14/1/2009

Lentissimamente fino allo zero

Mya Lurgo Gallery, Lugano

Collettiva. Questa mostra invita al silenzio, "quello di cui abbiamo perso l'odore". Esposte le costruzioni di Carlo Cane, i personaggi addormentati di Massimo Pulini, i nodi al fazzoletto di Cecilia Vigano' e molto altro.


comunicato stampa

Mirabilia della Lentezza
Anna Caterina Bellati

Una mostra per dire un’arte che non emette onde d’impazienza. “La velocità è la forma di estasi che la forma tecnologica ha regalato all’uomo”, scrive Milan Kundera nel suo romanzo La lentezza, pubblicato da Adelphi nel 1994. Il nostro è diventato un corpo fuori gioco e la rapidità, incorporea e immateriale, ci porta all’irresponsabilità, quasi macchine senza manovratore.

Eppure c’è un altro battere del cuore che vuole recuperare il corpo come essere nel mondo qui e ora. Abbiamo da riconquistare una calma tangibile e consistente,vicina alla realtà. Nella nostra società l’ozio è diventato inattività,ma se si guarda alla lentezza come a una dimensione della vita, si coglie il suo ritmo uguale e contrario a quello della velocità. Viviamo all’interno di una grande conchiglia la cui eco ci impedisce di distinguere i rumori dai suoni. Questa mostra invita al silenzio,quello di cui abbiamo perso l’odore. Ci sono le costruzioni di Carlo Cane che bucano un cielo bianco latte senza nuvole o volo d’uccelli. Parlano di un mondo in cui gli uomini hanno perso la propria scommessa con il tempo. A furia di correre e annientare il presente hanno azzerato anche il futuro che, schiacciato tra questi monoliti di acciaio e cristallo, si è ridotto a un oggi infinito. Ci sono i personaggi addormentati di Massimo Pulini, assopiti nell’ora sospesa di un pomeriggio qualunque.

Una qualità del sonno che cerca di indovinare cosa ci sia dietro le palpebre abbassate, quali storie, quali umori,quali speranze, quali sconfitte. Mya Lurgo invece propone un’analisi del presente in cui il grande orologio londinese,diventato simbolo di tutte le mezzanotti, batte i minuti e le ore e i giorni delle nostre singole vite in attesa che ognuno sopra qual è il suo destino. Un destino tuttavia che non cade addosso, va piuttosto conquistato. Ed ecco i dipinti immobili di Marco Martelli. Sono pieni di vento, ma l’artista coglie l’attimo e dunque la pittura immortala una frazione di esistenza senza movimento.

La lentezza è già qualcosa, l’immobilità è uno spazio contratto dove anche un respiro farebbe rumore; mentre i nodi al fazzoletto di Cecilia Viganò innescano ancora un altro meccanismo delpensiero, quello della memoria. Che è ricordo, appunto, post-it del quotidiano,ma anche del passato profondo di ciascuno. Infine Eloisa Gobbo nella sua maniera soft-pop ricorda che tutto gira intorno all’amore o forse che l’amore gira intorno a tutto. Purché sia a tempo indeterminato.

Mya Lurgo Gallery
Piazza Riforma, 9 - Lugano

IN ARCHIVIO [30]
Luisa Valentini
dal 10/4/2013 al 24/5/2013

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede