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Trieste

Trieste Film Festival
dal 14/1/2009 al 21/1/2009
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Trieste Film Festival




 
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14/1/2009

Trieste Film Festival

Diverse sedi, Trieste

XX Edizione


comunicato stampa

Con circa 150 titoli - molti dei quali in anteprima internazionale e nazionale - tra lungometraggi, cortometraggi e documentari in concorso, retrospettive, omaggi, nuove sezioni dedicate a specifiche cinematografie dell’Europa centro-orientale, serate a tema ed eventi-concerto Alpe Adria Cinema festeggia quest’anno i vent’anni di vita di Trieste Film Festival proponendo dal 15 al 22 gennaio 2009 (Cinema Excelsior, Cinema Ariston e Teatro Miela) un’edizione particolarmente ricca di ospiti, incontri, convegni, mostre e, naturalmente, tanto cinema!
L’importante anniversario festeggiato dal festival, sempre condotto dalla Direzione Artistica di Annamaria Percavassi, coincide con una ricorrenza epocale della nostra Storia recente: i vent’anni dalla caduta del Muro di Berlino, evento che ha segnato i nuovi assetti dell’Europa e del mondo intero, anni densi di trasformazioni di cui Trieste Film Festival è stato osservatorio privilegiato e luogo fecondo di scambio e incontro tra Est e Ovest.
E proprio alla caduta del Muro sarà dedicata una specifica riflessione nella serata di domenica 18 gennaio, quando il Teatro Miela ospiterà dalle 19.00 l’evento speciale “Tracce di Muro”: dopo la proiezione di tre film, selezionati per il festival da Elfie Reiter (Helke Sander in Die allseitig reduzierte Persönlichkeit - Redupers di Helke Sander, i cortometraggi Ein-Blick d e Fernsehgrüsse von West nach Ost di Gerd Conradt) la serata culminerà con SONATA A KREUZBERG - Protezione scoppio e nuova fuga nella Berlino dei muri, spettacolo di MASSIMO ZAMBONI in esclusiva per il festival (a cui regala anche la musica originale della sigla). Letture, narrazione, canto (con lui sul palco la soprano Marina Parente) per un tuffo nell'estate-autunno berlinese dell’81, un mondo lontanissimo dove la caduta del Muro, impossibile da prevedere eppure già in cammino, è scritta nell'aria.

Tra le novità di questa 20.ma edizione spicca EASTWEEK - nuovi talenti, grandi maestri, progetto curato da Elena Giuffrida che coinvolge le accademie di cinema dell’area CEI e prevede l’arrivo di molti giovani dell’Europa centro-orientale per assistere alle masterclass pubbliche sulle tecniche di regia, sulla recitazione e la sceneggiatura, previste al cinema Ariston, che riporteranno a Trieste importanti cineasti dell’area. Il notissimo attore e regista polacco Jerzy Stuhr terrà la masterclass “Il percorso di un film d’autore” (venerdì 16 gennaio), mentre, sabato 17, Andrzej Zulawski torna al festival, dopo la retrospettiva del 2003, con l’incontro “Conversazioni con il cinema” e la celebrata regista ungherese Marta Meszaros parlerà de “Le registe dell’Europa orientale” (domenica 18). A conclusione delle tre giornate – lunedì 19 gennaio - saranno proiettati i film di diploma di Roman Polanski, Wim Wenders e Martin Scorsese nell’incontro di Dinko Tucakovic “Da studenti di cinema a registi di culto”.

EVENTO SPECIALE D’APERTURA DELLA 20.MA EDIZIONE è FILTH AND WINSDOM (Oscenità e saggezza) film che segna il debutto dietro la macchina da presa della pop star più famosa al mondo, Madonna, mai uscito nelle sale italiane: un vero e proprio ‘regalo’ al pubblico del festival triestino, un’occasione unica per gustare questo film visionario e ironico che vede protagonista Eugene Hütz, il front-man della ‘gipsy-punk’ band dei Gogol Bordello, che firmano gran parte della colonna sonora. Il film prende spunto dalle vicissitudini dei tre protagonisti che lottano per emergere in una Londra anni ottanta, in cui Madonna dà libero sfogo alla sua passione per l'arte con un personalissimo gusto dell’assurdo.

Le tre sezioni competitive del festival come ogni anno cercheranno di documentare e interpretare i segnali di tendenza più originali provenienti dai paesi dell'Europa centro orientale, a partire dal ricco Concorso Internazionale Lungometraggi che presenta 12 lungometraggi di finzione in anteprima italiana. Come di consueto, molto articolata la provenienza delle pellicole in concorso - Polonia, Germania, Ungheria, Grecia, Repubblica ceca, Austria, Ucraina, Bosnia Erzegovina, Francia, Svizzera, Kazakistan, Russia, Serbia.., - con la presenza di numerose co-produzioni internazionali. Da segnalare la presenza del film TULPAN dell’esordiente kazako Sergey Dvortsevoy, che si è aggiudicato la vittoria nella sezione Un Certain Regard del 61° Festival di Cannes, oltre a numerosi altri riconoscimenti internazionali (Karlovy Vary, Festival del film di Zurigo, ..). Questa storia familiare di amori non corrisposti, con protagonista un giovane marinaio di ritorno nel suo villaggio nella steppa kazaka, approda la festival in prima italiana e anticipa di qualche mese l’uscita nelle sale italiane per la distribuzione BIM. Ancora tra i film di prossima distribuzione nella sale italiane, attesa anteprima italiana per WOLKE 9 (Nono cielo): il regista tedesco-orientale Andreas Dresen torna con un film - già osannato dalla critica alla sua uscita in Germania - che rompe con il tabu' del sesso durante la terza età. Nel concorso lungometraggi anche il discepolo del grande cineasta ungherese Béla Tarr, Kornél Mundruczó che in DELTA affronta il tema della vendetta in famiglia toccando anche quello dell’incesto. Atteso, poi, a Trieste il ritorno del ceco Petr Zelenka, considerato uno dei nomi più interessanti del cinema ceco degli ultimi dieci anni. Il regista ha un legame consolidato con il festival, dove presentò la sua opera di esordio "Mnaga-Happy End" e dove tornò con il film “Rok diabla” nel 2003 quand’era ormai affermato a livello internazionale. Quest’anno Zelenka è in concorso con KARAMAZOVI (The Karamazov), rilettura attualizzata del romanzo di Dostoevskij. Molto atteso al festival anche il film greco DIORTHOSI (Correction) del regista Thanos Anastopoulos, che ben si collega con la rassegna che quest’anno il festival dedica al Cinema Greco degli ultimi dieci anni. In concorso anche il vincitore del Pardo per la migliore opera prima al Festival di Locarno nonché Premio Speciale della Giuria al Sarajevo Film Festival: in MÄRZ (Marzo) di Klaus Händl, primo film del celebre drammaturgo austriaco, un intero paese vive sotto choc per il suicidio di tre adolescenti. Vanto del concorso anche la prima italiana del film che ha segnato il ritorno dietro la macchina da presa (dopo diciassette anni) del grande regista polacco Jerzy Skolimowski: CZTERY NOCE Z ANNA (Quattro notti con Anna) è la storia di una ossessione, venata di surreale ironia e ambientata in una nevosa cittadina polacca. In concorso anche il film 33 SCENY Z ZYCIA (33 scene di vita), Premio speciale della Giuria a Locarno: 33 scene attorno al tema della morte sviluppate tra le mura della casa di una famiglia borghese, trattato efficacemente dalla regista polacca Malgoska Szumowska. Ancora in concorso LAS MENINAS, opera prima del noto artista visivo ucraino Ihor Podolčak, TURNEJA (La tournèe) di Goran Marković, un film che ci rituffa nelle vicende della guerra nell’ex-Jugoslavia. Ancora i segni lasciati dalla guerra in Bosnia nel film SNIJEG (Neve), una co-produzione firmata dalla regista Aida Begić, mentre la regista bulgara Sophia Zomitsa – già conosciuta per Mila ot Mars – presenta il suo nuovo film PROGNOZA (Previsione) che si sviluppa sullo sfondo di un intrigo balcanico.
Il Concorso Internazionale Cortometraggi, propone quest’anno 18 opere in pellicola prodotte negli ultimi due anni, con lavori provenienti da 15 Paesi dell’Europa centro orientale. Tematiche universali che si alternano a racconti più intimi, argomenti di cocente attualità ma anche sguardi carichi di ironia e racconti surreali animano quest’anno la sezione. Al centro del lavoro di tanti giovani autori ancora la fotografia di un’Europa dell’est alla ricerca della sua identità.
Si presenta come sempre molto corposo il Concorso Internazionale Documentari, riservato alle migliori opere provenienti delle aree di tradizionale interesse del festival, con un'attenzione rivolta anche alla più recente produzione italiana: i film in concorso sono tutti inediti per l'Italia. 15 quest’anno le opere in concorso a cui si affianca l’attesa proiezione fuori concorso del lavoro di Daniele Gaglianone LA GUERRA NON CI SARA’: una serie di incontri e di viaggi in Bosnia-Erzegovina, fra storie e ricordi. La “memoria”, insieme alla documentazione di storie che legano il passato di queste terre al nostro presente, è ancora tra i temi dominanti della sezione, a sottolineare la necessità di continuare a rileggere il recente passato dell’est Europa. Racconti che ci portano dalla Siberia merdionale, alla città natale di Chagall in Bielorussia fino alle sponde del Danubio o alle atmosfere della Russia negli ’50 e ’60. La storia della prima radio clandestina italiana nata a Praga nel 1950 si alterna alla Cecoslovacchia del 1992 con la documentazione della Rivoluzione di velluto e della vita politica e privata di Vaclav Havel per 13 anni. Molto curiosa la vicenda degli abitanti del villaggio romeno dove sono state girate le scene kazache del film BORAT: dopo aver visto il film il paese ha denunciato la 20th Century Fox.. Evento speciale di questa sezione è l’omaggio a Volker Koepp dal tiItolo LE DONNE DI WITTSTOCK: UNA STORIA TEDESCA DAL MURO A OGGI. Dal 1974 Koepp osserva il paese di Wittstock nella Germania orientale, dove tornerà ad intervalli per i successivi 23 anni documentandone i cambiamenti.

Tra gli omaggi di quest’edizione, il proseguimento e l’ampliamento della rassegna avviata lo scorso anno sull'opera del grande cineasta Borowczyk dal titolo ASSOCIAZIONI IMPREVEDIBILI. IL CINEMA DI WALERIAN BOROWCZYK, omaggio che avrà un seguito in autunno nell’ambito del festival triestino “I mille occhi”. La selezione, curata da Alberto Pezzotta per il festival, riguarda la migliore animazione del regista polacco adottato dalla Francia, completata da alcuni film dal vero, fra i più rappresentativi dell’opera di questo artigiano del desiderio e della rappresentazione del corpo, e arricchita da un volume interamente dedicato all’opera borowczykiana (ed. Lindau) che sarà presentato lunedì 19 gennaio alle 16.00 alla libreria Feltrinelli di Trieste. La rassegna, che oltre a molti cortometraggi d’animazione, presenta anche l’unico lungometraggio animato del regista – per un totale di 17 opere in programma - rappresenterà un’occasione unica per immergersi nell’universo cinematografico di questo maestro dell’ animazione che ha iniziato come cartellonista per il cinema e poi, trasferitosi a Parigi, è divenuto famoso negli anni ’70 per i suoi film erotici. Nel segno di questo grande autore, il festival propone anche la mini-rassegna Bertrand Mandico: ritratto sputato. Mandico - classe 1971, autore multiforme che spazia con agilità dall’animazione in stop-motion al video clip - è stato particolarmente influenzato dall’opera di Borowczyk, oltre che esserne un grande esperto e studioso.

Ma la ventesima edizione del festival sarà anche un’occasione unica per (ri)scoprire il cinema greco degli ultimi 10 anni, che restituisce l’immagine di un paese in profonda trasformazione. In queste produzioni si intravedono problematiche nuove legate al vivere quotidiano e alle recenti ondate di immigrati: sono queste le storie di vita che la rassegna affronta, tralasciando le proposte di autori più noti come Anghelopoulos, che rimane pietra miliare della filmografia greca ma, appunto per questo, capace di soverchiare e oscurare gli altri cineasti che in Grecia lavorano, sperimentano, ricercano nuovi linguaggi e nuovi orizzonti.
La rassegna CINEMA GRECO: FILM DAL MARGINE – curata da Nicoletta Romeo - presenta otto lungometraggi di autori già affermati e otto cortometraggi di giovani e promettenti esordienti. Le tematiche muovono dal racconto di forte impatto sociale (Giannaris, Ioannou, Ikonomidis, Antoniou e Anastopoulos), alla commistione tra elementi folkloristici e mitologici (Avdeliodis, Karkanevatos), al filone nostalgico-intimista (Panaiotopoulou). A dimostrazione della vitalità del cinema greco, come già anticipato il festival presenta in concorso e in anteprima nazionale l’opera seconda di Thanos Anastopoulos: si tratta forse della rivelazione del 2008: una coraggiosa produzione indipendente che combatte ogni stereotipo d’identità nazionale, familiare, religiosa o culturale.

Ad impreziosire l’edizione 2009 anche un articolato omaggio a JAMES JOYCE: per il centenario dell’apertura del Cinematografo Volta a Dublino (che il mito vuole sia stato il primo in Irlanda) iI festival ospita un grande evento – curato da Elisabetta D’Erme, John McCourt e Erik Schneider - intitolato 1909-2009: DA TRIESTE A DUBLINO – J. JOYCE E IL CINEMA VOLTA, dedicato all'impresa pionieristica di alcuni coraggiosi imprenditori triestini e dello scrittore irlandese con una mostra (“Trieste, James Joyce e il cinema: storia di mondi possibili” in programma a Palazzo Costanzi dal 15 gennaio al 10 febbraio, con inaugurazione mercoledì 14 gennaio alle 17.30), una retrospettiva cinematografica (“Il cinema e Joyce”, dal 14 al 21 gennaio), un convegno (“Roll away the reel world: James Joyce e il cinema”, Sala Tiziano Tessitori, Palazzo della Regione – piazza Oberdan, 5 – 15 e 16 gennaio), e un concorso e premio per le migliori sceneggiature stimolate da un testo joyciano, che svelerà il vincitore sabato 17 gennaio al cinema Ariston con la partecipazione dell’attore Omero Antonutti. Evento di punta le ricostruzioni d’ambiente e accompagnamento musicale per le proiezioni d’epoca nell’appuntamento che ricostruisce una serata al Cinema Volta con la programmazione originale dell’epoca, che anticipa l’apertura del festival mercoledì 14 gennaio al cinema Ariston alle 20.30.

Ulteriore, importante anniversario è quello del centenario della nascita del regista triestino GIACOMO GENTILOMO, cui è dedicata la terza tappa del progetto realizzato in collaborazione con l’Università di Trieste LO SCHERMO TRIESTINO, per la cura di Luciano De Giusti. Regista a lungo dimenticato, Gentilomo ha attraversato il cinema italiano affrontando i generi più diversi, dagli adattamenti letterari al cinema mitologico, dal mélo al biografico, passando per il documentario, in una continua contaminazione di registri e stili che hanno caratterizzato tutto il suo percorso artistico. Pochi conoscono il suo nome, ma sono moltissimi quelli che hanno visto, spesso senza saperlo, i suoi film: opere come ‘O sole mio e I fratelli Karamazoff , classici del cinema parrocchiale, come i due Macisti a tinte horror e psichedeliche, feuilleton come La cieca di Sorrento (solo per citare qualche titolo) sono parte dell’immaginario collettivo di generazioni di italiani e di tutti gli appassionati del cinema di genere. Sabato 17 gennaio alle 16.00 la libreria Feltrinelli ospiterà la presentazione del volume “Giacomo Gentilomo, cineasta popolare” (ed. Kaplan). Ad arricchire l’omaggio anche la mostra “Giacomo Gentilomo – dipinti”, allestita presso la Facoltà di Scienze della Formazione in via Monfort (dal 16 al 23 gennaio).

Nuovo e stimolante percorso di quest’edizione è la sezione curata da Giovanna Tinunin MURI DEL SUONO – sound(e)scapes of possibilities, un viaggio senza meta che permette di gettare sguardi penetranti, ironici, a volte provocatori, sul modo in cui la musica viene prodotta, fruita e vissuta al di fuori dei grandi circuiti mediatici. Partendo dall’ormai classico doc di Lech Kowalski su una comunità di punk polacchi che fabbricano anfibi per vivere (The Boot Factory), passando per un festival gothic dell’Europa centrale (Castle Party 2006, di Arthur Schmidt), una piazza che manifesta – e canta – contro l’elezione del presidente bielorusso Lukashenko (Music Partisans, di Miroslaw Dembinski), saltando avanti e indietro nel tempo fino al primo e storico disco della punk band slovena Pankrti (Pankrti – Dolgcajt, di Igor Zupe), il viaggio continua attraverso i muri sonori dell’Europa centro orientale degli ultimi anni, tra heavy metal, hip hop, elettronica e molto altro ancora.

Ancora nel segno della musica, gli importanti eventi live programmati al Teatro Miela. Si comincia sabato 17 gennaio con una serata esclusiva: introdotti dai nostrani Electrosacher arrivano da Roma i FRANK SENT US e da Parigi la dj rivelazione del momento che il TFF è riuscito a portare in Italia: OLGA KOUKLAKI. Il dj set dei FRANK SENT US propone Spaghetti Western Remix, un live set dove spezzoni dei film di Sergio Leone (ma non solo) vengono “suonati dal vivo” elaborandone la sonorizzazione originale in una serie di loop ipnotici. Nata ad Atene ma trasferitasi a Parigi da qualche anno, è invece la giovane musicista e dj OLGA KOUKLAKI. Approdata all’elettronica dopo anni di musica classica, Olga vanta già diverse collaborazioni nel panorama dell’electro-pop francese e un disco d’esordio (Getalife del 2008) prodotto da Marc Collin dei Nouvelle Vague. Il suo dj set, di forte impatto, è una fusione di synth pop venato da atmosfere dark ed elettronica raffinata. Dopo il già citato evento di Massimo Zamboni in programma domenica 18, gran finale giovedì 22 gennaio con CATODICA, rassegna internazionale di video arte che il festival accoglie anche quest’anno all'interno della propria programmazione. Di scena i Port-Royal, band genovese che si muove tra elettronica, ambient e post-rock, da sempre legata a suggestioni est-europee e all'idea di una URSS post-Muro.

Completa l’edizione 2009 la sezione Zone di Cinema, destinata ad informare del rapporto che lega il cinema al nostro territorio e che quest’anno ospita proposte di particolare rilievo. Molto consistente il filone delle testimonianze, così il tema della caduta del confine, con riflessioni di autori di entrambe le nazionalità sui difficili rapporti italo-sloveni: il regista sloveno Filip Robar Dorin torna dopo quasi vent’anni al festival con un’opera di ampio respiro (Veter se pozviga) mentre Giampaolo Penco, documentarista triestino, racconta il confine dal Carso e dal Monte Nanos. Argomento sempre attuale quello delle persecuzioni etniche e ideologiche, affrontate da Marco Coslovich, con Ennio Guerrato, così come il tema della memoria evocato nel lavoro di Fabiola Faidiga, mentre Eva Ciuk si sofferma sull’educazione alla convivenza multiculturale. Ma vengono riscoperti anche personaggi straordinari partiti dalla nostra terra, come l’esploratore Pietro Savorgnan di Brazzà nel documentario rivelatore di Nicole Leghissa (La debole corrente); avventure come quella dell’equipaggio del sommergibile italiano affondato dagli inglesi nelle acque di Pola e fatto rivivere da Fredo Valla (Medusa, Storie di uomini sul fondo), storie di emigranti partiti per cercare un lavoro (come nella storia di Andrea Magnani e Raffaele Rago sul Caffè Trieste aperto a San Francisco) o per seguire un amore, come succedeva nel dopoguerra alle ragazze di Trieste raccontate da Renzo Carbonera. Spazio anche per l’avventura del cinema, come ne Il perdente gentiluomo, ovvero Antonio Centa partito dal Friuli per diventare a Roma “il bello” dei telefoni bianchi e raccontata dal tocco inconfondibile di Gloria De Antoni e Oreste De Fornari.
Novità di quest’anno l’istituzione di un nuovo Premio legato proprio a Zone di Cinema: al giudizio del pubblico sarà affidato il compito di designare il film più interessante della sezione, cui verrà assegnato il premio offerto dalla Provincia di Trieste.
Attesa, come già in passato, la presentazione in anteprima di lavori realizzati in regione grazie alla Film Commission: a completare il programma, infatti, come EVENTO SPECIALE DI CHIUSURA, un’importante co-produzione tra est ed ovest, affidata alla presenza carismatica di Miki Manojlovic (il noto attore belgradese prediletto da autori come Paskaljevic e Kusturica, miglior attore europeo per Irina Palm e tra i protagonisti de I demoni di San Pietroburgo) e al suo viaggio terapeutico attraverso l’Europa con il giovane nipote, con tappa risolutiva della storia proprio a Trieste. Il film di Stephan Komandarev (The World is big and Salvation lurks around the Corner) presentato con grande successo in numerosi festival internazionali, arriva in anteprima italiana a chiudere il festival.
Sempre nella giornata conclusiva, ed ulteriore evento spciale di questa edizione, attesa anche l’anteprima assoluta dell’ultimo lavoro di Corso Salani “Le vite possibili”: “nelle tante ore filmate per la serie dei “Confini d’Europa” – spiega il regista - erano rimasti tanti volti, tanti paesaggi, tanti momenti di vita vissuta o vista vivere, che non avevano trovato spazio nel montaggio degli episodi, ma che, lo stesso, non volevo perdere..”

LE GIURIE
Concorso Lungometraggi
Prune Engler, Labina Mitevska, András Muhi

Concorso Cortometraggi
Bernd Buder, Kujtim Çashku, Andrea Wink

Concorso Documentari
Marek Hovorka, Daniele Gaglianone, Nerina T. Kocjančič

NOTIZIE UTILI:
Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento pubblico quotidiano con tutti gli autori presenti al festival: ogni giorno dalle 11.00 l’Urban Hotel Design di via Androna Chiusa ospiterà gli incontri con i protagonisti del festival.

Al cinema Excelsior per tutta la durata del festival è visitabile la mostra fotografica Krzysztof Kieślowski. Fotografie della città di Lódź

L’info-point del festival è allestito all’Hotel Continentale di via San Nicolò: uno spazio centralissimo che fungerà da vero e proprio ‘quartier generale’ della manifestazione sempre a disposizione del pubblico e degli ospiti per informazioni e ritiro degli accrediti.

Modalità di accreditamento al festival e programma su: http://www.triestefilmfestival.it
Infoline: 345. 6060072

INFO STAMPA: VOLPE&SAIN COMUNICAZIONE (335.6023988 - 392.2067895)

BIGLIETTI
• biglietto diurno a 3€ consente l’accesso nel giorno dell’emissione a tutte le proiezioni tra le ore 10.00 e le ore 19.00, compatibilmente ai posti disponibili presso il cinema in cui si è acquistato il biglietto; al termine dell’ultima proiezione pomeridiana, tutti gli spettatori dovranno lasciare le sale
• biglietto serale a 4€ consente l’accesso nel giorno dell’emissione a tutte le proiezioni a partire dalle ore 20.00, compatibilmente ai posti disponibili presso il cinema in cui si è acquistato il biglietto
ACCREDITI
• accredito STUDENTI a 20€ per tutti gli studenti universitari fino al 26° anno d'età ingresso a tutte le proiezioni del festival (Excelsior/sala azzurra e cinema Ariston) catalogo del festival in omaggio tessera associativa 2009 alpe adria cinema
• accredito REGULAR a 25€ ingresso a tutte le proiezioni del festival (Excelsior/sala azzurra e cinema Ariston) catalogo del festival in omaggio, tessera associativa 2009 alpe adria cinema
• accredito SOSTENITORE a 100€ ingresso a tutte le proiezioni del festival (Excelsior/sala azzurra e cinema Ariston) catalogo del festival in omaggio, tessera associativa 2009 alpe adria cinema, 2 pubblicazioni in omaggio (volume su Giacomo Gentilomo e su Walerian Borowczyk), priorità ingresso in sala anche sugli accrediti regular e studenti, possibilità di riservare fino a 4 posti per l’evento inaugurale, citazione dei nomi sul catalogo della 21a edizione come sostenitori del festival.

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